Il concetto dell’identità digitale si evolverà per includere la possibilità di esprimere tutte le varie interazioni umane in cui venga coinvolta l’identità personale. Tale evoluzione sarà guidata da fattori economici, politici e sociali.

Il concetto d’identità digitale può essere spiegato in questo modo: si tratta dell’insieme d’informazioni che, all’interno di un determinato sistema informatico, si riferiscono a una specifica persona. Quanto più elevato è il livello di complessità all’interno del sistema informatico, tanto più approfondite saranno le informazioni relative alla persona. Con l’identità digitale, è possibile stabilire che una data persona in un preciso momento ha avuto accesso a un sistema informatico e sta compiendo delle determinate azioni. (vedi qui

CITTADINANZA DIGITALE

Articolo di blogdellestelle

La cittadinanza digitale è un nuovo tipo di cittadinanza. Non ha niente a che vedere con la cittadinanza com’è stata elaborata, pensata e vissuta all’interno della storia dell’Occidente.

Ma qual era la caratteristica della democrazia occidentale?

Era basata su un’idea di comunità composta soltanto da umani. Dove gli umani scambiavano tra loro opinioni e diversi punti di vista e amministravano la cosa pubblica. Questa ecologia, intesa come sistema complesso, è stata completamente stravolta dall’avvento delle reti digitali e delle ultime generazioni di connessione, che hanno iniziato a mettere in rete non soltanto gli umani, ma tutte le superfici e le entità che esistono attraverso “l’internet delle cose”. La cittadinanza digitale è l’inizio di una nuova comunità, di una nuova idea di comunità e di una nuova ecologia all’interno della quale ogni entità umana e non umana per agire deve inevitabilmente connettersi e dialogare con le altre.

Visto che l’idea di società che avevamo non è più adeguata per la complessità della società in cui abitiamo, è necessario superare e ripensare anche l’idea di democrazia.

La democrazia non sarà più il potere del popolo. Ma sarà sempre più una forma di “cosmopolitica”, come la definisce Stengers, ovvero di relazioni tra umani e non umani. Un’ecologia all’interno della quale tutti i membri devono entrare in accordo per poter creare delle forme di relazioni, dei modi di esistenza sostenibili e che riescano a creare delle forme di interazione intelligenti. Ossia adattative e capaci di perpetuarsi nel tempo.

Le piattaforme digitali, architetture ecologiche all’interno delle quali ci sono database, circuiti informativi e alle quali ci possiamo connettere attraverso dispositivi, possono essere gli spazi e le architetture informative che sostituiscono i parlamenti.

Quindi con questo sistema avremmo un’ecologia non più soltanto umana, ma che, grazie all’accesso a dati, ci permette di connetterci anche alle biodiversità. È all’interno delle piattaforme che è possibile realizza questa nuova forma di politica contrattuale tra umani e non umani. Nel parlamento questo è assolutamente impossibile farlo. Al contrario nelle piattaforme si crea questa intelligenza connettiva che permette la scelta di decisioni in un dialogo tra: entità, dati, circuiti e forme di intelligenza anche ecologica.

Secondo la teoria di Gaia di James Lovelock la terra non è più un pianeta terracqueo, non abitiamo su una sfera che “vaga” nell’universo. Noi siamo parte di un organismo vivo composto da milioni di altri organismi vivi e come tutti gli altri organismi ha un livello di equilibrio. È necessario, quindi, ripensare anche a che cos’è l’umano e ripensare a che cos’è la natura e elaborare “un nuovo passato” viste le qualità delle trasformazioni che stiamo vivendo dovute all’avvento delle reti digitali e di una nuova cultura ecologica.

Perché probabilmente se noi abitiamo l’organismo vivo, se siamo tutti connessi, l’idea di umano che l’Occidente ha creato separato dall’ambiente, separato dalla tecnica è qualcosa che va ripensata e quindi la cittadinanza digitale non è un insieme di nuove pratiche o nuovi i diritti, ma è l’opportunità per pensare un mondo nuovo e per pensare anche un umano nuovo. Questa, secondo me, è la vera grande opportunità che la cittadinanza digitale ci offre.

 

Fa tornare in mente il video ‘GAIA’ di Casaleggio

Intervistato da Serena Danna sul Corriere della Sera, Casaleggio aveva parlato così :

Nel video del 2008 «Gaia» viene annunciata la nascita di un nuovo ordine mondiale, dove vige un sistema di democrazia diretta basata sulla Rete. Il nuovo governo mondiale nasce il 14 agosto 2054. Lei è nato il 14 agosto 1954. C’è una relazione tra le date?

«Un gioco, come è stato un gioco la creazione del video, come è avvenuto per il video Prometeus che ipotizza il futuro dei media. Comunque che in futuro sia possibile una guerra mondiale — che non auspico — per le risorse come il gas, l’acqua e il petrolio, non sono certo l’unico a dirlo, e un governo mondiale con forti autonomie nazionali può essere nell’ordine delle cose».

Crede ancora — come si vede in «Gaia» — che nel 2020 ci sarà una terza guerra mondiale tra il blocco occidentale delle democrazie dirette (via web) e il blocco composto dalle «dittature orwelliane» di Cina, Russia e Medio Oriente?

«La Rete rende possibili due estremi: la democrazia diretta con la partecipazione collettiva e l’accesso a un’informazione non mediata, oppure una neo-dittatura orwelliana in cui si crede di conoscere la verità e di essere liberi, mentre si ubbidisce inconsapevolmente a regole dettate da un’organizzazione superiore. Può essere che si affermino entrambi. Certo, è molto più probabile che il controllo totale dell’informazione e l’utilizzo dei profili personali dei cittadini relativi a qualunque aspetto della loro vita avvenga nei Paesi dittatoriali o semi dittatoriali e che la democrazia diretta si sviluppi nelle democrazie occidentali e che queste aree in futuro confliggano».

 

Il passaporto potrebbe essere rimpiazzato dal cellulare: al via un progetto di Identità Digitale

Questione di tempo e potremmo dire addio al vecchio passaporto. L’UE pensa all’identità digitale per i controlli alle frontiere VEDI QUI 

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