Il settore dell’uranio è in movimento. Alla conferenza COP 26 dell’ anno scorso, i governi si sono impegnati a promuovere l’uso dell’energia nucleare come strumento importante per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Con l’aumento dei prezzi energetici, alle parole seguono sempre più rapidamente i fatti. Semaforo green per l'”ecologizzazione” del pianeta attraverso l’energia nucleare. Anche la Cina ha aumentato gli investimenti nell’energia nucleare “per favorire la decarbonizzazione”. E sembra aver scoperto il combustibile necessario, enormi depositi di uranio nelle profondità della terra.  

Di Salvo Privitera

A basse profondità, a circa 3.000 metri sotto la superfice del nostro pianeta, le autorità nucleari cinesi hanno scoperto ricchi giacimenti di uranio. La rivelazione viene pubblicizzata come una svolta per la sicurezza nazionale del paese, ma potrebbe essere molto utile alla scienza per il rilevamento dell’uranio in tutto il mondo.

Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, la scoperta è così importante che il giacimento aumenterà la riserva totale stimata di uranio della Cina di 10 volte. Se ciò dovesse risultare vero, il paese diventerebbe più o meno allo stesso livello dell’Australia, uno dei paesi più ricchi di uranio del mondo.

Questo progetto leader a livello mondiale è un importante passo avanti per il nostro paese“, ha scritto la China National Nuclear Corporation sul suo account del social network WeChat. Li Ziying, direttore del Beijing Research Institute of Uranium Geology, ha affermato che la scoperta sfida le convinzioni ampiamente diffuse sulla formazione di depositi di uranio.

Si pensa che il prezioso materiale si concentri principalmente in aree stabili e poco profonde, ma alcuni dei più grandi depositi trovati dalla Cina negli ultimi anni si trovano a più di 1.500 metri sotto terra. Inoltre, l’uranio è stato scoperto in aree che hanno subito grandi movimenti tettonici, cosa che renderebbe impossibile – almeno in teoria – la formazione dell’elemento.

La tecnologia impiegata è anch’essa incredibile: i ricercatori hanno utilizzato un sensore ultrasensibile per rilevare nell’aria minuscole tracce di calore prodotte dall’uranio dal sottosuolo. Una volta rilevate le particelle hanno utilizzato una perforatrice per ottenere dei campioni dalle profondità e, infine, hanno utilizzato l’intelligenza artificiale per migliorare la velocità dell’analisi dei dati.

Una scoperta incredibile, ma attendiamo conferme o eventuali smentite. A proposito, ecco a voi la storia dei “cubi di uranio” forse utilizzati da esperimenti nazisti.

FONTE: INTERESTINGENGINEERING

 

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