La Groenlandia è la più grande isola del mondo, con una superficie pari a sette volte quella dell’Italia e una popolazione poco superiore a quella di Campobasso, circa 56 mila abitanti. È un luogo remoto, vicino al circolo polare artico, coperto in gran parte di ghiacci perenni. La questione dello sfruttamento delle risorse naturali è attualmente il punto principale della politica groenlandese. La Groenlandia è contesa tra Europa e Stati Uniti e si trova al centro di una grande competizione per il controllo delle sue grandissime risorse di petrolio e di minerali. La Groenlandia si sta sciogliendo.Secondo uno studio americano,l’immenso Zachariae Isstrom, un enorme ghiacciaio nel nordest della Groenlandia,si ritira di 125 metri all’anno, perdendo 4,5 miliardi di tonnellate d’acqua. lo scioglimento è provocato sia “dall’alto”, cioè dall’aria più calda che ne scioglie la parte superiore (e altri fattori), sia “dal basso”.  I primi segni di “cattiva salute” del ghiacciaio sono stati rilevati a partire dal 2000.

 

Groenlandia, la “nuova corsa all’oro”

NUUK, GROENLANDIA

I mutamenti climatici e lo scioglimento dei ghiacciai stanno aprendo – paradossalmente (ndr davvero?)– nuove prospettive di guadagno economico dalle parti del Mar Artico. Sull’isola arrivano i cercatori di diamanti e oro, mentre i cacciatori Inuit si stanno trasformando in guide turistiche.

In questi mesi è assai difficile trovare un elicottero da affittare in Groenlandia. E in questo Paese l’uso di tale mezzo non è uno sfizio da ricchi, ma spesso una necessità, visto la mancanza di strade e le immense distese di ghiaccio che impediscono i collegamenti tra una località e l’altra.

Ma come è possibile che si faccia la coda per trovare un elicottero? La scarsità è dovuta alla “corsa ai diamanti” che si è scatenata recentemente. Cercatori da ogni dove, ma soprattutto dagli Stati Uniti, sperano di diventare ricchi grazie a qualche eclatante scoperta. I cercatori hanno iniziato a setacciare vaste aree della Groenlandia sulle quali i ghiacci si stanno ritirando velocemente, portando allo scoperto rocce da sempre nascoste alla vista dell’uomo.

La nuova corsa alla ricchezza si è scatenata soprattutto da quando, questa estate, si è sparsa la voce della scoperta di un diamante da 2,4 carati in prossimità del Lago Carnet, che si trova nella parte occidentale dell’isola. Ma questo è solo l’ultimo dei 236 diamanti portati alla luce di cui si ha notizia finora. E le prospettive in tal senso sono davvero buone, visto che l’area dovrebbe avere una geologia simile a quella nord orientale del Canada, dove è nota l’esistenza di diamanti.

Ma recentemente si è fatto avanti un altro potenziale richiamo: l’oro, che è già stato scoperto in diverse località e in alcune delle quali sono già state aperte delle miniere. Inoltre anche lo zinco sta facendo da richiamo a società minerarie  e numerose richieste per la ricerca del petrolio stanno arrivando al governo del Paese, visto che si ipotizza che ve ne dovrebbe essere in grande quantità di fronte alle coste dell’isola, dove i ghiacci sembrano ritirarsi a vista d’occhio.

Dunque qualcosa di rivoluzionario sta intaccando la Groenlandia, una delle aree del pianeta che più di altre sta subendo profondi cambiamenti in seguito alla variazioni climatiche e non sempre è a favore della popolazione Inuit che vive sull’isola.

Tutto è cambiato: i paesaggi, il clima, gli ecosistemi e per la maggior parte degli eschimesi della Groenlandia, gli Inuit, è difficile stare al passo con tutto ciò, loro che vivono da millenni a strettissimo contatto con la natura, la quale, quando è cambiata nel passato, è mutata molto lentamente. Oggi invece, tutto corre molto velocemente, al punto che a volte anche per gli stessi Inuit diventa difficile capire la consistenza del ghiaccio con cui hanno da sempre avuto a che fare.

Da sempre la caccia è stato l’elemento centrale della cultura Inuit, ma negli ultimi anni il numero dei cacciatori si è più che dimezzato. E proprio il cambiamento climatico è la causa di ciò. Solo 20 anni fa i turisti lungo le coste della Groenlandia erano piuttosto rari, perché i fiordi attorno alla grande isola erano bloccati dai ghiacci fino a luglio inoltrato. Ma oggi essi sono navigabili già da aprile, maggio. E ciò sta attirando turisti come non mai.

Se solo una decina di anni fa nessuno avrebbe immaginato un crociera tra i fiordi groenlandesi ora sono già 8 le navi che fanno spola tra iceberg e ciò che il mare ha conquistato alla terra al ritiro delle lingue di ghiaccio che si appoggiavano su di esso.

Si potrebbe dire a ragione che gli Inuit della Groenlandia sono il primo popolo ad essersi adattato ai cambiamenti climatici. La gente, qui, è determinata a sviluppare una forma di turismo sostenibile che non faccia a pugni con le loro tradizioni e nel pieno rispetto dell’ambiente in cui vivono”, ha detto Jacqueline McGlade, direttore della European Environmental Agency.

E così quei cacciatori sono diventati guide perché il turismo bussa alle porte e, prepotentemente, è diventato parte della vita degli Inuit che sembra la strada per facili guadagni. Ora sono gli stessi cacciatori ad impedire qualsiasi forma di caccia. Nessun trofeo, dicono, né di foca, né di orso bianco.

E hanno trovato il modo di rendere ospitale la Groenlandia per tutto l’anno. In autunno e in inverno, ora che la temperatura media di quei mesi è salita anche di 3° centigradi, portano gli ospiti paganti sui cani da slitta o a caccia di pesce (per mangiare, si intende), mentre in primavera e in estate il turista può assistere alla caccia delle foche, dei narvali e dell’orso bianco, da parte degli Inuit stessi, però.

FONTE http://www.montagna.tv/cms/6189/groenlandia-la-nuova-corsa-alloro

Nuuk (danese: Godthåb, “Buona Speranza”) è la capitale e centro principale della Groenlandia. La città fu fondata nel 1721 dal missionario norvegese Hans Egede col nome Godthåb. Allora la Groenlandia era de jure colonia norvegese sotto il Regno di Danimarca e Norvegia, pur non avendo avuto per più di due secoli alcun contatto con la madrepatria. La città è abitata sin dall’epoca dei Vichinghi, nel X secolo per poi passare agli Inuit e ai danesi. Inuit (parola che significa uomini/umanità) è il piccolo popolo dell’Artico discendente dei Thule. Gli inuit non possiedono il concetto di possesso o proprietà privata sia riferito a cose materiali sia a persone. Non hanno capi e, abituati ad autogestirsi, faticano a concepire l’idea di una struttura politica che regoli la loro vita dall’alto.

Un po di storia di ingegneria sociale 

Abitanti della Groenlandia

BAMBINI ESCHIMESI DEPORTATI IN DANIMARCA

Negli anni Cinquanta, la Danimarca promosse un programma di rieducazione forzata dei bambini della Groenlandia. Li portò via e li fece adottare da famiglie danesi…

Nell’estate di quel 1951, due ufficiali danesi bussarono alla porta della sua casa a Nuuk, la capitale della Groenlandia. Chiesero alla madre di Helene di portare la bambina in Danimarca, per insegnarle a parlare in danese e permetterle di ottenere una buona istruzione. La Groenlandia è una colonia della Danimarca dal 1721. Nella prima metà del Novecento, la maggior parte degli abitanti – appartenente alla popolazione indigena degli Inuit – viveva grazie alla caccia di foche. Solo in pochi parlavano danese e moltissime persone si ammalavano di tubercolosi.

Per migliorare le condizioni di vita nella sua colonia, la Danimarca decise di investire su un programma di rieducazione forzata dei suoi abitanti. Il governo inviò telegrammi a preti e insegnanti in Groenlandia, chiedendo loro di selezionare i bambini più intelligenti dai 6 ai 10 anni.

Il programma, organizzato in collaborazione con la Ong Save the Children, prevedeva l’affidamento dei bambini a famiglie danesi, che li avrebbero rieducati.

Prima di essere trasferiti nelle case dei genitori adottivi, i bambini trascorrevano l’estate in un cosiddetto campo estivo, a Fedgaarden, che serviva in realtà come quarantena. I danesi temevano infatti che i bambini provenienti dalla Groenlandia potessero avere malattie infettive…Uno scrittore danese ritrovò dei documenti nell’archivio Nazionale danese, in cui si parlava dell’esperimento sociale sui bambini Inuit,… Il programma danese mirava a creare una nuova élite in Groenlandia, colta ed educata, ma i bambini finirono per essere marginalizzati e non riuscirono a riadattarsi alla vita nelle loro comunità. Molti di loro divennero alcolisti e morirono giovani.  ..Nel 1998 la Croce Rossa danese inviò una lettera di scuse e undici anni dopo anche la sezione danese di Save the Children si scusò. Nel 2010 le autorità in Groenlandia hanno chiesto anche alla Danimarca di fare altrettanto, ma per ora il governo danese non si è espresso in merito. FONTE http://www.thepostinternazionale.it/mondo/danimarca/bambini-inuit-groenlandia-deportati-

I bimbi furono strappati alle famiglie in Groenlandia

“Nella città di Nuuk, che con i suoi 18 mila abitanti è una delle più piccole capitali al mondo e certo la più settentrionale, il medico-capo del distretto sanitario ha trovato una sua ricetta contro il diffondersi delle malattie sessuali, Aids compreso: raccomanda a baristi e commercianti di attaccare un preservativo a ogni bottiglia di vodka o di birra, «così molta gente che si ubriaca e poi ha rapporti a rischio si ricorderà del pericolo e avrà sotto mano una protezione sicura». I cittadini da «proteggere» sono eschimesi Inuit, Nuuk è la capitale della loro Groenlandia, la terra che popolano da 4.500 anni, appena proclamata indipendente dalla corona danese….”

ARTICOLO INTEGRALE http://archiviostorico.corriere.it/2009/settembre/23/piccoli_Inuit_rubati_vogliono_scuse_co_8_090923034.shtml

Ma perché furono deportati i bambini e spostata l’antica popolazione?

SEGUE PARTE 2

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