WikiLeaks avrebbe diffuso un documento classificato che riguarda le fonti di acqua potabile, che sarebbero in serio pericolo. Nel rapporto trapelato si rivela che il nostro pianeta sarà presto a corto di acqua potabile e farne le spese, saranno all’inizio ovviamente i paesi del terzo mondo, poi quelli in via di sviluppo. Nel 2050 gli esseri umani potrebbero aver esaurito le risorse di acqua potabile sul pianeta, se non cambiano abitudini.

Wikileaks dell’acqua

Secondo un recente rapporto la carenza idrica si aggraverà nei prossimi anni causando enormi disordini socio-politici soprattutto in Medio Oriente

Di ‘Ali Ibrahim. Asharq Al-Awsat (19/04/2016). Traduzione e sintesi di Mariacarmela Minniti

La rivista Newsweek ha recentemente pubblicato un rapporto preoccupante, trasmesso dal Centro di giornalismo d’inchiesta, che parla di una delle sfide più gravi che affronta il mondo: l’esaurimento delle riserve di acqua potabile disponibili per la popolazione mondiale, che aumenterà di circa due miliardi nei prossimi anni.

Il rapporto, che sembra fantascienza e si basa su telegrammi segreti di diplomatici americani pubblicati da Wikileaks, avverte che la carenza idrica causerà disordini socio-politici di grandi dimensioni. Il Medio Oriente sarà nell’occhio del ciclone dopo che numerosi paesi avranno esaurito le riserve di acqua sotterranea, soprattutto in Yemen e in Siria, dove secondo alcune analisi, la penuria idrica nelle zone rurali ha contribuito a spingere i due Paesi verso il caos e la divisione. La teoria sarebbe che quando il regime è debole, non riesce a trovare soluzioni a simili sfide ambientali.

Secondo il rapporto, funzionari dell’ambasciata americana in Svizzera hanno visitato la sede della Nestlé – la più grande azienda produttrice di alimenti nel mondo, dove suoi responsabili hanno esposto una visione estremamente pessimistica; un diplomatico ha inviato addirittura un telegramma dal titolo “Visita alla Nestlé … dimenticatevi la crisi finanziaria. Il mondo soffre per la mancanza di acqua dolce”. Secondo il telegramma, i responsabili della Nestlé hanno previsto che un terzo della popolazione mondiale nel 2025 soffrirà per la mancanza di acqua e che la situazione diventerà catastrofica nel 2050. Le zone più colpite saranno il Medio Oriente, il nord dell’India, la Cina e gli Stati Uniti occidentali.

Certamente nessuno può fermare le conseguenze ambientali o i fenomeni naturali negativi: una parte del problema idrico deriva dall’aumento della temperatura. È possibile, tuttavia, prepararsi al futuro mediante misure che contribuiscano ad affrontare questi problemi: la storia insegna che nel tempo l’umanità si è adattata ai cambiamenti, che sembrano essere una delle caratteristiche del mondo in cui viviamo.

In questo quadro, gli sforzi collettivi a livello regionale e internazionale possono avere ampi risvolti positivi: c’è la grande esperienza dei Paesi del Golfo nella desalinizzazione delle acque e nella costruzione di enormi impianti di trasformazione dell’acqua del mare in acqua dolce, ad esempio. Gli investimenti nello sviluppo di queste tecnologie potrebbero consentire di abbassare il costo della desalinizzazione per renderla più economica per gli agricoltori, soprattutto se si utilizza l’energia solare, attualmente al centro dell’attenzione.

Sembra che le sfide future lontane siano ormai vicine dunque: il 2025 non è lontano e nemmeno il 2100. È questione di una generazione, alcuni bambini nati oggi vivranno fino agli inizi del prossimo secolo e si chiederanno cosa abbiamo fatto. Queste domande sembrano un lusso alla luce delle condizioni che la regione vive e che sono le peggiori negli ultimi cento anni. La risposta, tuttavia, deve trovarsi all’interno delle riflessioni politiche alla base degli accordi volti a realizzare la stabilità. Senza uno sviluppo sostenibile, fondato su risorse naturali sostenibili e utilizzate adeguatamente, in primis le risorse idriche, non ci sarà stabilità.

Ali Ibrahim è un giornalista e scrittore egiziano e vice caporedattore del quotidiano Asharq Al-Awsat.

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FONTE http://arabpress.eu/wikileaks-dellacqua-medio-oriente-nellocchio-del-ciclone/73779/

ATTUALITA’

Siccità devastante colpisce l’India: centinaia di suicidi

Da 50 anni non si vedeva una siccità tanto grave: 330 milioni di persone senz’acqua, chiuse scuole e ospedali. Suicidi di massa tra i contadini .

Da più di mezzo secolo non si vedeva una siccità così devastante in India, dove 330 milioni di persone stanno subendo gli impatti della mancanza di acqua per i servizi essenziali. Scuole, aziende agricole e perfino ospedali sono stati chiusi. I medici non hanno acqua a sufficienza per lavarsi le mani. Molte persone, riportano i media, stanno lasciando le loro case nella disperata ricerca di una fonte non prosciugata.

Il governo ha dovuto mettere in piedi alla meglio un sistema di trasporto dell’acqua in tutto il Paese. I barili arrivano via treno, ma non sono sufficienti. In una delle zone più colpite, nello Stato occidentale del Maharashtra, 9 milioni di agricoltori non hanno più la possibilità di irrigare i campi. Almeno 216 si sono suicidatiriferisce il Guardian.
«Il governo dice che sta portando l’acqua in treno ogni giorno, ma noi la riceviamo una volta alla settimana», ha dichiarato alla Reuters Haribhau Kamble, un operaio disoccupato nel distretto di Latur, dopo aver atteso in fila per tre ore di riempire due brocche. La situazione è destinata a peggiorare con l’aumento delle temperature estive e l’esaurimento dei bacini idrici. … FONTE http://www.rinnovabili.it/ambiente/siccita-india-centinaia-suicidi-333/

Siccità in India, una riserva d’acqua protetta con guardie armate

Roma, (askanews) – Uomini armati di fucile in quella che è stata definita la guerra dell’acqua. C’è una riserva in India, nella città di Tikamgarh, nello stato centrale del Madhya Pradesh, che è divenuta la principale fonte di acqua potabile della zona, territorio in preda alla siccità.

La municipalità di circa 68.000 abitanti ha dovuto arruolare queste guardie per proteggere le acque dai contadini dello Stato vicino, che chiedono l’acqua per i loro campi.

Per questo periodo dell’anno le temperature hanno già raggiunto livelli record e la città viene rifornita ogni quattro giorni. Spiega la guardia armata:

“Non abbiamo mai visto qualcosa di simile a Tikamgarh. Questa volta la crisi dell’acqua è grave e colpisce tutta la regione del Bundelkhand e in modo particolare la municipalità di Tikamgarh. Stiamo facendo del nostro meglio per proteggere l’acqua 24 ore su 24 con i fucili”.

Secondo i dati del governo, 330 milioni di persone sono colpite dalla siccità in India, ovvero un quarto della popolazione del subcontinente. A soffrire maggiormente sono le campagne. L’ex presidente e membro del consiglio municipale di Tikamgarh, Rakesh Giri:

“Il livello dell’acqua non ha smesso di calare negli ultimi sei-sette anni nella regione, dato che le piogge ricevute sono state più scarse del solito per sette, otto anni di fila. Speriamo che quest’anno cada più pioggia e che tutto torni alla normalità”.

Sebbene gli esperti abbiano predetto dei buoni monsoni per il 2016, molte persone sono disperate. Questo agricoltore di 32 anni ha lasciato i suoi campi, ormai sterili, per lavorare in città:

“Mia madre vive con me, mi occupo anche del mio fratello minore e dei miei figli. Faccio dei lavoretti, alle volte c’è lavoro, alle volte no. Dobbiamo sopravvivere con un solo pasto ogni due giorni”.

Le autorità indiane hanno sbloccato dei fondi per le regioni colpite. La crisi dell’acqua, che uccide i raccolti e il bestiame peserà sull’economia del paese, dove il settore agricolo impiega il 60% della popolazione.

FONTE http://www.askanews.it/esteri/siccita-in-india-una-riserva-d-acqua-protetta-con-guardie-armate_711800146.htm

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