È il progetto in fase di studio di un team di esperti americani: costruire una montagna artificiale per aumentare le precipitazioni atmosferiche nella regione
Gli Emirati Arabi vogliono costruire una montagna artificiale per far piovere
Gli Emirati Arabi Uniti stanno valutando la costruzione di una “montagna artificiale” per contribuire ad aumentare il tasso di precipitazioni nel paese, per questo, hanno richiesto ad alcuni scienziati del National Center for Atmospheric Research del Colorado di valutare la fattibilità del progetto.
Lunedì mattina, l’Arabian Business ha riportato la notizia che gli Emirati starebbero valutando la costruzione di una montagna che favorisca la costituzione delle nubi, per aumentare, almeno in teoria, le precipitazioni. Uno scienziato del NCAR mi ha confermato di essere al lavoro sul progetto, ma di non potermi rivelare altro prima della pubblicazione dei risultati.
Costruire una montagna può sembrare una scelta estrema, ma, almeno dal punto di vista concettuale, è perfettamente in linea con l’attuale programma di inseminazione delle nuvole e geoingegneria degli Emiri.
Solo nel 2015, la nazione si è impegnata in 186 missioni diverse per l’inseminazione di nuvole, il tutto per un costo complessivo di 558.000 dollari. A oggi, il programma viene considerato un successo—a Marzo, le precipitazioni che hanno seguito alcune di queste missioni sono state così abbondanti da provocare allagamenti.
Rispetto alle attuali missioni di inseminazione, in cui ghiaccio secco, ioduro d’argento e ioduro di potassio vengono pompati nelle nubi esistenti per aumentare le precipitazioni, costruire un’intera montagna artificiale sarebbe un passo decisamente più costoso, oltre che permanente. A oggi, stando all’Arabian Business, gli Emirati hanno già versato circa 400.000 dollari nelle tasche del NCAR per finanziare le ricerche in materia. Le precedenti stime sui costi per costruire una montagna ammontavano a centinaia di miliardi di dollari.
Al momento, non abbiamo dettagli tecnici sulla montagna, sui materiali di costruzione o le tecniche impiegate, né su quale sarebbe il suo reale impatto climatico e ambientale. Un progetto che si potrebbe paragonare, in quanto a conseguenze, è quello cinese che prevede di spostare le montagne per guadagnare spazio edificabile, con esiti disastrosi.
Roelof Bruintjes, esperto di ingegneria ambientale presso il NCAR, mi ha confermato di essere al lavoro sul progetto, ma ha aggiunto di non poter ancora rilasciare commenti perchè “la ricerca è ancora in corso.”
“Non abbiamo ancora risultati,” ha tagliato corto. Bruintjes vanta un lungo curriculum nel campo dell’inseminazione delle nuvole e della modificazione climatica.
“Cerchiamo di valutare e prevedere il reale effetto sul clima a seconda del tipo di montagna, capire quanto dovrebbe essere alta e scoscesa,” ha dichiarato Bruintjes all’Arabian Bsuiness. “Costruire una montagna non è semplice.” FONTE
Gli Emirati Arabi Uniti hanno investito l’anno scorso in 186 progetti di cloudseeding secondo l’Arabian Business.
Cloud seeding: per far piovere dove c’è siccità
Di recente è apparsa sui giornali la notizia secondo cui alcuni scienziati affermano di essere riusciti a creare oltre 50 tempeste artificiali sopra i cieli di Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, arrivando a ottenere perfino delle grandinate.
Per favorire la formazione di queste tempeste, gli scienziati avrebbero utilizzato degli ionizzatori di aria per generare carica statica nell’atmosfera, una condizione simile a quella presente all’interno di una tempesta di fulmini.
La fisica avrebbe fatto il resto, sebbene i risultati non siano chiari né facilmente dimostrabili in termini teorici.
Metodi meno fantascientifici prendono il nome di cloud seeding e si basano sull’indurre reazioni chimiche a mezzo di differenti sostanze, che favoriscono la condensazione del vapore acqueo atmosferico, determinando la formazione di nuvoloni carichi di pioggia. .….FONTE
E sentiamo notizie come questa
Ondata di temporali e grandinate negli Emirati Arabi. Inondazioni e “neve finta”. FOTO e VIDEO
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