“Nella loro forma estrema”, spiega l’Alleanza Atlantica, “la guerra cognitiva ha il potenziale di fratturare e frammentare un’intera società, così che essa non abbia più la volontà collettiva di resistere alle intenzioni dell’avversario” e “che venga sottomessa senza ricorrere alla forza o alla coercizione”.
La guerra cognitiva, in estrema sintesi, divide, radicalizza e polarizza fino al punto, se possibile, di non ritorno.
La guerra cognitiva ha portata universale, dall’individuo agli Stati e alle organizzazioni multinazionali; si nutre delle tecniche di disinformazione e propaganda volte ad esaurire psicologicamente i recettori dell’informazione. Tutti vi contribuiscono, in misura diversa, consciamente o inconsciamente… La guerra cognitiva trasforma l’umanità in un’arma.
DOCUMENTI SUL SITO NATO
Cognitive Warfare.pdf – NATO Innovation Hub
Countering cognitive warfare: awareness and resilience
Cognitive Warfare, a Battle for the Brain – NATO STO
SEGUE un Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-001093/2022/rev.1 alla Commissione Europea di Sandra Pereira (La Sinistra)
Studio della NATO sull’”armamento delle scienze cerebrali” ai fini della “guerra cognitiva
16.3.2022
Risposta scritta
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-001093/2022/rev.1
alla Commissione
Articolo 138
Sandra Pereira (La Sinistra)
Nel 2020 è stato pubblicato uno studio sostenuto dalla NATO intitolato “Guerra cognitiva”, commissionato attraverso l’Allied Command Transformation (ACT) a François du Cluzel, ex ufficiale militare francese e capo dell’Innovation Hub (iHub), che gestisce dalla sua base di Norfolk, in Virginia, negli Stati Uniti.
Questo è identificato come il sesto dominio operativo della NATO insieme agli altri cinque – terra, mare, aria, spazio e cyber. Il documento afferma che “il cervello sarà il campo di battaglia del XXI secolo”. Gli esseri umani sono il dominio conteso” e la “guerra cognitiva” comporterà “la militarizzazione delle scienze del cervello” in una “guerra al nostro processore individuale, il nostro cervello”.
Si tratta di una questione seria con implicazioni a vari livelli.
La Commissione può fornire informazioni specifiche e dettagliate su qualsiasi collaborazione dell’UE con la ricerca e lo sviluppo della “guerra cognitiva” della NATO? Qual è la sua valutazione in merito? La Commissione è coinvolta o è mai stata coinvolta in progetti correlati?
https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2022-001093_EN.html
Risposta data dall’Alto rappresentante/Vicepresidente Borrell i Fontelles a nome della Commissione europea
5.5.2022
Interrogazione scritta
La cooperazione tra l’UE e l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord (NATO) si basa sulle Dichiarazioni congiunte di Varsavia e Bruxelles[1] e sul loro quadro di attuazione con 74 azioni comuni[2] in sette settori di cooperazione.
Queste includono le minacce ibride, la cooperazione operativa, comprese le questioni marittime, la sicurezza e la difesa informatica, le capacità di difesa, l’industria della difesa e la ricerca, le esercitazioni parallele e coordinate e lo sviluppo delle capacità dei Paesi partner.
I progressi nell’attuazione delle azioni comuni vengono comunicati annualmente attraverso le relazioni sullo stato di avanzamento presentate pubblicamente dall’Alto rappresentante/vicepresidente dell’UE e dal Segretario generale della NATO ai rispettivi Consigli delle due organizzazioni. Finora sono state redatte sei relazioni sullo stato di avanzamento, la prossima è prevista per giugno 2022.
Né la guerra cognitiva, né la ricerca e lo sviluppo in questo campo fanno parte delle sette aree di cooperazione tra l’UE e la NATO o delle 74 azioni comuni concordate per l’attuazione.
[1] Dichiarazione congiunta sulla cooperazione UE-NATO del Presidente del Consiglio europeo, del Presidente della Commissione europea e del Segretario generale dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO), firmata al vertice NATO tenutosi a Varsavia l’8 luglio 2016; e Dichiarazione congiunta sulla cooperazione UE-NATO del Presidente del Consiglio europeo, del Presidente della Commissione europea e del Segretario generale dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO), firmata a Bruxelles il 10 luglio 2018.
[2] https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-15283-2016-INIT/en/pdf
https://www.consilium.europa.eu/media/31947/st14802en17.pdf
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VEDI ANCHE
CHE COSA SONO LE GUERRE COGNITIVE
La pandemia di Covid-19 e la guerra in Ucraina hanno accelerato l’ascesa di un nuovo modo di fare la guerra, in germogliazione da alcuni decenni, che ha incrementato significativamente la deleterietà di operazioni psicologiche (psyops) e guerre informative (infowars) ed è destinato a restare. Per sempre.
Questo nuovo modo di concepire l’arte della guerra, conseguenza ineluttabile degli avanzamenti nelle neuroscienze cognitive e nello psicomarketing, nonché del decadimento cognitivo delle masse alimentato dalla società del comfort, ha come campo di battaglia la mente e come scopo il suo dominio. L’umano che diventa automa, che diventa il telecomandabile. Sono le guerre cognitive, o mentali.
E purtroppo funzionano molto bene.
CONTINUA https://www.nogeoingegneria.com/ingegneria-sociale/che-cosa-sono-le-guerre-cognitive/
GUERRA COGNITIVA IN ATTO – UN’ANALISI SUL CAMPO
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