Nel 2007, poco tempo prima di morire, Aaron Russo, un produttore cinematografico americano e politico, durante una intervista rilasciata al giornalista Alex Jones, parlò di alcune cose che aveva saputo personalmente da Nicholas Rockefeller, di cui era stato amico, sull’intento di una elite di governare il mondo intero. Russo chiese a Rockefeller il senso di tutto questo. Rockefeller rispose: ‘Il fine ultimo è di far mettere in tutti il microchip, per controllare l’intera società, per far controllare il mondo dai banchieri e dagli appartenenti all’élite’. Pochi anni dopo è stato pubblicato un documento ufficiale che illustra i piani dei Rockefeller. Ai tempi del Coronavirus e dell’ ID2020 sembra terribilmente reale.
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I Rockefeller sono una dinastia assai nota, Aaron Russo fu un regista conosciuto, ma decisamente meno planetario: eppure, le rivelazioni di quest’ultimo sulle diramazioni del potere dei primi sono sconcertanti. Essi rappresentano una delle famiglie più ricche ed influenti al mondo, con tentacoli che arrivano un po’ ovunque: dall’industria del petrolio alle banche, dalla politica alla cultura. I finanziamenti dei Rockefeller premiano da sempre ONG ed associazioni accomunate da una linea di pensiero finto-progressista, i cui scopi sono in realtà lontani da quelli ufficialmente dichiarati.
Lotta al terrore, femminismo, ridimensionamento della supremazia culturale del maschio bianco: i presunti obiettivi che portano la firma dei Rockefeller sarebbero in realtà i mezzi per portare a compimento la strategia della destabilizzazione sociale.
Le rivelazioni di Nick Rockefeller a Russo sul 9/11
Aaron Russo (1943-2007) era un produttore cinematografico ed attivista politico americano: conosceva personalmente membri della succitata dinastia. Nel 2006, egli ha diretto e prodotto “America: Freedom to Fascism“, un documentario inchiesta sugli sporchi affari del Federal Reserve System.
Ex amico di Nicholas Rockefeller, Russo aveva interrotto i rapporti col magnate americano dopo che, 11 mesi prima degli attentati dell’11 settembre, Rockefeller gli aveva confidato in anticipo le intenzioni del governo ombra americano. I particolari delle rivelazioni di Rockefeller li riporta lo stesso Russo, durante un’intervista rilasciata ad Alex Jones, nel gennaio del 2007.
Afferma Russo: «Incontrai Rockefeller [Nicholas] tramite una donna avvocato di mia conoscenza. Mi chiamò per dirmi che Rockefeller voleva incontrarmi. […] Ci scambiammo idee e pensieri e fu proprio lui a dirmi, 11 mesi prima degli attentati dell’11 settembre, che ci sarebbe stato un evento. Non mi disse quale evento, mi disse solo che a partire da quell’evento avremmo invaso l’Afghanistan per costruire oleodotti attraverso il Mar Caspio, avremmo invaso l’Iraq per prendere il controllo dei campi petroliferi, posizionando una base in Medio Oriente ed integrando queste zone nel Nuovo Ordine Mondiale.
Poi, avremmo invaso il Venezuela di Chavez. E più avanti, infatti, vi fu l’attentato dell’11 settembre. Mi ricordo che mi diceva che avremmo visto i soldati andare alla ricerca di persone all’interno di grotte in Afghanistan, in Pakistan e dintorni, e che ci sarebbe stata una guerra al terrore in cui non ci sarebbero stati nemici reali. Perché in realtà si trattava di una enorme bufala che serviva a controllare gli americani».
Guerra infinita e spregiudicatezza: Russo diverso da Rockefeller
Una guerra infinita senza nemico sarebbe stata dunque un’invenzione di grandi personaggi della finanza, che avrebbero attuato una strategia della tensione su piano globale per sottomettere e schiavizzare i popoli. «Non c’è nessuno da sconfiggere, quindi si può andare avanti così per sempre, e possono avere cosa vogliono, spaventando a morte gli americani», aveva precisato Russo, al quale Rockefeller aveva chiesto di far parte del Council on Foreign Relations, ricevendo però risposta negativa.
«Per quanto tu mi piaccia, Nick, siamo agli antipodi come modo di essere. Io non credo nello schiavizzare la gente. E lui mi diceva “Ma cosa ti importa di loro? Cosa ti importa di quelle persone? A te cosa cambia? Prenditi cura della tua vita. Fai il meglio che puoi per te stesso e per la tua famiglia. Cosa conta per te il resto della gente? Non significano niente per te. Sono solo servi, sono persone.” Era come una mancanza di premura nei confronti degli altri, e io non ero così».
«Il femminismo lo abbiamo creato noi Rockefeller»
Nel corso della succitata intervista, Aaron Russo ricorda anche le parole pronunciate dal suo ex amico Nick Rockefeller in merito alla rivoluzione femminista: «Mi disse “Aaron, secondo te cosa è stato il femminismo?”, ed io risposi in una maniera piuttosto convenzionale per l’epoca. Dissi: “Penso che le donne abbiano il diritto di lavorare, avere uno stipendio come gli uomini, così come abbiano il diritto di votare”.
Lui cominciò a ridere e mi disse: “Sei un idiota. Lo abbiamo finanziato noi Rockefeller, il femminismo. E vuoi sapere perché? Per due motivi principali: perché prima del femminismo non potevamo tassare metà della popolazione e, in secondo luogo, avremmo così potuto mandare i bambini a scuola ad un’età ancora più precoce, indottrinandoli nel modo di pensare e distruggendo quindi le loro famiglie. I bambini ora vedono lo Stato come fosse la propria famiglia».
Aaron Russo morirà sette mesi dopo aver rilasciato questa intervista.
Arte: più donne e neri, meno maschi bianchi
La potente influenza della famiglia Rockefeller – come si è appreso dalla scottante intervista di cui sopra – si fa sentire ovunque. Anche e persino nei musei d’arte. Ad esempio, il MoMA (Museum of Modern Art) di New York, fondato da Abby Aldrich Rockefeller, ha recentemente riaperto le porte al pubblico dopo quattro mesi di ristrutturazione, grazie ad una donazione di 450 milioni di dollari da parte di uomini d’affari e finanzieri. Tra questi 450 milioni di dollari, 228 milioni sono stati sborsati dal banchiere David Rockefeller, scomparso nel 2017 (125 milioni nel 2017 ed altri 103 milioni nel 2019, secondo le sue volontà).
La novità principale del MoMa riguarda la concessione degli spazi, notevolmente ridotti per gli artisti maschi bianchi e grandemente ampliati per le artiste donne e gli artisti neri. I temi trattati, poi, non nascondono di certo una insistente politicizzazione dell’arte: emancipazione femminile, concentrazione della ricchezza, turismo su Instagram, Black Lives Matter, evoluzione dell’espressione di genere.
Una scelta che farà sicuramente discutere, ma che non sorprende più di tanto, considerata l’ideologia di base dei finanziatori. Ovverosia, quegli stessi Rockefeller il cui ampio potere
Aaron Russo, prima di morire, ha illustrato con chiarezza, in tutte le sue radici e diramazioni, nella sua intervista con Alex Jones. intervista con Alex Jones.
Flavia Corso
Aaron Russo (14 febbraio 1943 – 24 agosto 2007) è stato un produttore e regista cinematografico e attivista politico. Era conosciuto soprattutto per aver prodotto film come Trading Places, Wise Guys e The Rose. Più tardi nella vita, ha creato vari documentari politici libertari, tra cui Mad as Hell e America: Libertà al fascismo. Russo morì il 24 agosto 2007.
Intervista con Aaaron Russo, introdotta da Giulietto Chiesa
L’intervista trascritta
– Aaron Russo: Ho incontrato (Nicholas) Rockefeller tramite un avvocato che conoscevo. Quest’ultimo mi ha chiamato per dirmi che Rockefeller desiderava incontrarmi. Avevo girato un video, lo aveva visto e desiderava vedermi. L’ho incontrato e mi è sembrato un tipo a posto. Abbiamo discusso e confrontato le nostre idee e i nostri modi di pensare. Fu allora che egli mi disse, undici mesi prima degli attentati dell’11 settembre, che sarebbe accaduto un fatto. Non mi disse di che cosa si trattava, ma che ci sarebbe stato e che, a partire da quel fatto, (noi americani) avremmo invaso l’Afghanistan per costruire oleodotti attraverso il Mar Caspio; avremmo invaso l’Iraq per prendere il controllo del petrolio e stabilire una base nel Medio Oriente, e integrarli nel Nuovo Ordine Mondiale.
Subito dopo avremmo occupato il Venezuela di Chavez. Ricordo che mi raccontò che si sarebbero visti i nostri soldati partire alla ricerca dei responsabili in Afghanistan, in Pakistan e in tutti quei luoghi, e che ci sarebbe stata una guerra al terrorismo in cui non ci sarebbero stati nemici reali, che tutto sarebbe stato una menzogna, e che sarebbe stato un modo per il governo di controllare gli americani.
E mi disse: << Vedrai degli uomini entrare in caverne alla ricerca… alla ricerca di persone che non troveranno mai.>> Rideva del fatto che abbiamo questa “Guerra al Terrore”… e non c’è alcun nemico reale. Parlava di come avendo questa “Guerra al Terrore” non la si potrà mai vincere, perché è una guerra senza fine, Così puoi sempre continuare a togliere, a sottrarre libertà alle persone, mi disse. E io dissi: <<Come farete a convincere la gente che questa guerra è reale?>>
E lui rispose: << Grazie ai mezzi di comunicazione… Attraverso i media, i media possono convincere chiunque che la guerra è reale. Si continua a parlare di qualcosa e continui a dirlo ancora, ancora e ancora una volta… e la gente inizierà veramente a crederci >>
– Alex Jones: «Le ha detto che sarebbe stata una menzogna»?
– Aaron Russo: Ciò era molto chiaro. Questa è la guerra contro il terrorismo. Perché mai non è successo più nulla dopo gli attentati dell’11 settembre? Credete che la sicurezza sia così grande in America, e che i responsabili di quegli atti non possano più dirottare un aereo? É ridicolo! L’11 settembre è stato organizzato da gente del nostro governo, dal nostro sistema bancario per creare paura nella popolazione in modo che accettasse ciò che il governo aveva deciso di fare. Ecco di che cosa si tratta: di una falsa guerra contro il terrorismo, la prima delle menzogne. L’altra è stata andare in Iraq dicendo che Saddam Hussein aveva armi di distruzione di massa.
Sapete… – continua Aaron nell’intervista – Hanno creato la federal reserve nel 1913 utilizzando menzogne… Hanno creato l’11 Settembre, che è un’altra menzogna. Attraverso l’11 Settembre, si sta combattendo una Guerra al Terrore, e all’improvviso si va in Iraq, che è un’altra menzogna, e adesso andranno in Iran. E’ tutto un susseguirsi di cose che conducono l’una all’altra. E io gli dissi: << Ma per quale motivo state facendo questo? Quale è lo scopo di tutto questo? Avete tutto il denaro del mondo che potreste mai desiderare, avete tutto il potere… state colpendo la gente… non è una cosa buona. >> E lui mi disse: <<Perché ti preoccupi della gente? Prenditi cura di te stesso e della tua famiglia>> E io dissi: << Quindi quale è l’obiettivo finale? >> E lui disse: << Lo scopo finale è quello di impiantare un chip RFID a chiunque.. Trasferire tutto il denaro in questi chip… tenere tutto in questi chip… e se qualcuno protestasse non rispettasse ciò che noi vogliamo, …basterebbe spegnere semplicemente il suo chip. >>
– Alex Jones: «E le ha detto che ci sarebbe stato questo grande evento e che poi sarebbero venute come ritorsione le guerre contro il terrorismo, ecc…»?
– Aaron Russo: Sì, e che non ci sarebbero stati nemici realmente identificabili, tanto che non ci sarebbero stati vincitori, e che sarebbe stato perfetto, che non si sarebbero potuti trovare responsabili. Sì, perché così non ci sarebbe stata una vittoria definitiva e il conflitto poteva durare in eterno, potevano fare quello che volevano e continuare a spaventare il pubblico americano. Questa guerra contro il terrorismo è una menzogna, una farsa. É una cosa difficile da confessare perché si intimidisce la gente affinché stia zitta. Ma la verità sarà rivelata nel grande giorno. L’importante è che la gente sappia che tutta questa guerra è una menzogna, una farsa. La guerra contro il terrorismo è solo uno scherzo. E finché non ci sarà la verità sull’11 settembre, fin quando non si saprà chi è il vero responsabile e il perché ne è all’origine e alla fonte, finché non sapremo la verità sull’11 settembre e chi ne ha tirato le fila non sapremo la verità su questa guerra al terrorismo. Rockefeller mi disse: «Se sarai reclutato, non preoccuparti: il tuo chip la identificherà come uno dei nostri e sarai intoccabile» [1].
Sono stato reclutato. Ricordate che noi eravamo amici, mangiavamo insieme, parlavamo insieme, mi parlava dei suoi affari, dei suoi investimenti; mi chiese se mi interessava entrare nel Council on Foreign Relations, non avevo chiaro il passo, sapevo da dove venivo. Gli ho detto: «Lo apprezzo Nick, ma non è il mio modo di vedere le cose; non mi interessa asservire la gente». Mi rispose: «Perché ti interessi della gente? Prenditi cura di te e della tua famiglia! Perché ti deve toccare la vita altrui? Sono servi, è il popolo»! Gli risposi: «Tu hai tutti i soldi che ti servono, il potere che vuoi; che cosa vuoi di più? Qual è l’obiettivo finale»? Mi ha risposto che l’obiettivo era che tutto il mondo fosse chippato e che i banchieri e l’élite controllassero il mondo. Gli ho chiesto se tutti nel Council on Foreign Relations la pensassero come lui. Mi ha risposto: «No, la maggior parte pensa di lavorare per il bene di tutti». Un’altra cosa che mi ha confidato: parlavamo di emancipazione femminile e lui mi ha detto: «Che ne pensi»? Gli ho risposto che la trovavo una buona cosa, che le donne avevano diritto ad andare a lavorare come gli uomini e il diritto di votare. Allora lui mi disse ridendo: «Sei un idiota»! «Perché»?, gli chiesi, e lui mi rispose: «Ti dico di che cosa si tratta realmente: siamo noi Rockefeller all’origine dell’emancipazione della donna, noi che possediamo i giornali, le televisioni, la Fondazione Rockefeller. Vuoi sapere le principali ragioni per cui l’abbiamo fatto? La prima è che altrimenti potevamo tassare solo metà della popolazione. La seconda è che così i bambini sarebbero andati a scuola prima, così avremmo potuto indottrinarli più facilmente e rompere i legami familiari. Così avrebbero considerato lo Stato come la loro famiglia, e la scuola e le autorità come la loro vera famiglia. Ecco le principali ragioni dell’emancipazione della donna». E poiché vedevo in questo una buona causa, quando ho visto le loro vere intenzioni e perché l’avevano organizzato, vidi il male nascosto dietro questa nobile causa.
– Alex Jones: «Aaron, lo sai che la CIA ha fondato la rivista Miss»?
– Aaron Russo: No, non lo sapevo, non ne ho mai parlato. La CIA ha creato Miss? Con l’obiettivo di tassare le donne che lo avrebbero comprato. Sospettavo che la CIA fosse implicata. L’amicizia con Nicholas Rockefeller mi permise di scambiare idee, punti di vista, le nostre filosofie. Voleva che partecipassi a ciò che faceva, che diventassi membro del Council on Foreign Relations, che era una buona opportunità per il mio lavoro e voleva evitare che mi battessi contro di loro informando la popolazione. Avevo molto successo nel mondo del cinema. Ho visto ciò che accadeva realmente e piuttosto che diffondere la verità alla popolazione voleva che fossi uno di loro. Era semplice. Così hanno tentato di reclutarmi. Ho declinato l’invito. Ricordo che un giorno mi disse che se avessi accettato avrei avuto un chip speciale, e se mi avessero arrestato sarebbe bastato mostrare la carta o il mio chip al poliziotto e mi avrebbero lasciato stare perché ero uno di loro. Mi chiese: «Perché ti interessa questa gente? Qual è il tuo scopo? Questa gente dev’essere messa sotto controllo. La Costituzione e ciò per cui ti batti non è che per una minoranza che deve vivere così. Noi pensiamo che la società debba essere diretta da un’élite che controlla tutto». Gli risposi: «Io non lo credo affatto. Penso che Dio mi abbia piazzato sulla Terra perché diventi la migliore persona possibile. Come non è importante e neppure perché diventi uno schiavo o una pecora per la gente dell’èlite. Non capisco perché tu voglia controllare tutto. Che cosa ti aggiunge? E lui: «Ho posto la domanda ad altri membri per vedere se la pensavano come te. Molti pensavano di fare il bene comune, credono che il socialismo sia la strada migliore. Pensano di fare il bene, ma quelli che dirigono – solo loro – conoscono la verità».
Di rimando: «Quindi c’è una gerarchia anche a livello dell’èlite»? Risposta: «Certo, ci sono molte persone, 2.000-3.000 persone, non so esattamente. Non sanno di che cosa si tratti veramente. Sono entrati perché era prestigioso. Pensano che sia proficuo per il loro lavoro, ma non sanno di che si tratti veramente. Tutte le cattive intenzioni che si nascondono dietro». Per me, il peggio è quello che sta succedendo ora, perché ciò che è successo l’11 settembre è criminale. Perché non sappiamo la verità sull’11 settembre.
– Alex Jones: «Nick Rockefeller le ha detto undici mesi prima degli attentati che ci sarebbe stato un evento… Che cos’ha pensato la mattina dell’11 settembre? Dove era? Ha collegato a ciò che Rockefeller le aveva confidato»?
– Aaron Russo: Ero a Tahiti quando è successo. Sono stato informato da mio figlio. Mi ha detto: «Le torri gemelle»! Sono appena state attaccate». Ero a Tahiti e stavo andando a dormire. Mi parlò degli aerei. Non avevo la TV e ho dovuto andare in un albergo per le informazioni. Ma quando ho visto ciò che accadeva in Afghanistan, nell’Iraq, ecc…, allora ho capito di che si trattava. Dunque, con Nick Rockefeller abbiamo parlato di molte cose. Un giorno abbiamo discusso della diminuzione della popolazione mondiale, e su questo punto ero d’accordo, ma non credevo di dover determinare chi doveva vivere e chi doveva morire.
Lui mi ha detto che pensavano di diminuire la popolazione mondiale e di ridurla alla metà. In un altro momento in cui discutevano delle possibili soluzioni al problema che ponevano i palestinesi per gli israeliani, mi ha detto che avevano persino prospettato di spostare Israele in Arizona, di prendere le gente d’Israele, di offrire milioni di dollari e di rifondare Israele in Arizona.
Consiglio la visione dell’intervista integrale perchè racconta come una persona normalissima semplicemente analizzando quanto gli succede nella vita normale si renda conto che qualcosa non funzioni, cercando delle risposte è come un vicolo cieco si finisce sempre alle medesime conclusioni.
Note
1. Il chip in questione è un minuscolo microchip sottocutaneo che si vorrebbe impiantare alla popolazione mondiale per controllarla. FONTE
Reflections and Warnings: An Interview with Aaron Russo (2009)
https://www.youtube.com/watch?v=FIolXnOG96g
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