E’ stato presentato oggi (ndr 20.6.2018) il dossier “Sos acqua: nubifragi, siccità, ondate di calore. Le città alla sfida del clima”, realizzato da Legambiente in collaborazione con Unipol Gruppo, che illustra i dati riportati nella mappa del rischio climatico cittaclima.it che ha come obiettivo quello di raccogliere e mappare le informazioni sui danni provocati in Italia dai fenomeni climatici,
Dal dossier arriva la conferma che nubifragi, siccità, ondate di calore sono sempre più forti e prolungati e che, secondo dati del Cnr, «Anno dopo anno si ripetono in Italia fenomeni meteorologici sempre più intensi ed estremi dovuti in primis ai cambiamenti climatici che stanno già causando danni ai territori, alle città indietro nelle politiche di adattamento al clima, e alla salute dei cittadini. Sono 198 i comuni italiani dove, dal 2010 ad oggi, si sono registrati impatti rilevanti con 340 fenomeni meteorologici estremi…LEGGI QUI e QUI
Che il clima stia cambiando, è evidente. MA: quanto influiscono sul meteo i sempre più numerosi interventi di manipolazione atmosferica? E a che scopo vengono effettuati? Perché tutto questo viene ignorato? I dati e i fatti sono reali. Qui un elenco di manipolazioni avvenute negli ultimi 100 ANNI. Abbiamo la certezza che molte operazioni non sono presenti nell’elenco, ma questo riassunto di Domenico Azzone, 1° M.llo (in congedo), offre comunque una panoramica significativa, che quasi nessuno conosce. LEGGI QUI
Modificazione Meteorologica, un pò di storia
ESTRATTO DEL LIBRO ‘GEOINGEGNERIA ATMOSFERICA’ (vedi NOTA)
JAMES RODGER FLEMING è uno storico della Scienza e Tecnologia; professore di Scienza, Tecnologia e Società. I suoi insegnamenti ed i suoi interessi di ricerca riguardano la storia delle Scienze Geofisiche e soprattutto la Meteorologia ed i Cambiamenti Climatici. Il Prof. Fleming ha conseguito una laurea in Astronomia presso la Pennsylvania State University; un Master in scienze dell’Atmosfera presso la Colorado State University ed un Dottorato di ricerca in Storia presso la Princeton University. Nel 2003 il Prof. Fleming è stato eletto Fellow della AAAS “per gli studi pionieristici sulla storia della Meteorologia e dei cambiamenti climatici.” Egli è il fondatore e primo presidente della COMMISSIONE INTERNAZIONALE SULLA STORIA DELLA METEOROLOGIA. La AAAS:
American Association for the Advancement of Science – fondata nel 1848; è una organizzazione internazionale dedicata all’avanzamento della scienza nel Mondo; pubblica l’autorevole settimanale Science.
NEL MONDO ANTICO vigeva una teoria la quale voleva che i fumi nocivi, come il fetore dei corpi dopo una grande battaglia, causava la pioggia; si racconta che i TRACI nell’intento di scongiurare la devastazione dei raccolti agricoli a causa della grandine, solevano scagliare le frecce contro le nubi; nel Medioevo si usava suonare le campane per lo stesso motivo. Si veda: Proposta di legge della Camera dei Deputati del 2 marzo 1954 http://www.camera.it/_dati/leg02/lavori/stampati/pdf/06620001.pdf Nel 1871 Edward POWERS, ingegnere, scrive “War and The Weather” un libro in cui sosteneva – sulla scia della teoria in voga a quel tempo – che in guerra, a seguito dell’utilizzo della artiglieria, seguiva la pioggia; ciò avveniva, secondo POWERS, grazie agli urti tra gli strati atmosferici provocati dall’uso della artiglieria; a sostegno della sua teoria egli espone una lunga lista di esempi di battaglie.
Nel 1872 il Congresso degli Stati Uniti autorizza i Segretari della Guerra e della Marina a testare il rapporto tra il fuoco di artiglieria e la pioggia, come proposto da Edward Powers.
Di seguito il link di quanto esposto, nell’articolo del “Corriere Illustrato” del 15 Novembre del 1891.
Nel 1890 (in alcuni testi è riportato il 1891) – Il Congresso degli Stati Uniti finanzia un esperimento, ideato dal generale Robert St. George DYRENFORTH, per provocare la pioggia consistente in una serie di cannonate a ciel sereno. Sulla scia di quanto scritto da POWERS il Generale aveva notato, durante la guerra, che dopo molte battaglie aveva sempre piovuto e credette che a provocare la pioggia fosse stato il rumore delle cannonate. Molteplici esperimenti vennero effettuati nel Texas nella stagione estiva; uno di questi venne effettuato nella cittadina di EL PASO a confine con il Mexico sul monte FRANKLIN (2192 m.s.l.m.) trasportando in cima palloni aerostatici contenenti ossigeno ed idrogeno e molte bombe di grosso calibro per essere sparate in aria. Alcuni esperimenti furono coronati da successo, altri da insuccesso. Di seguito i link di quanto esposto, negli articoli del“Corriere Illustrato”del 15 Novembre del 1891 e del “CITTADINO di CESENA” del 28 Maggio 1899. Nel 1896 ad Albert STIGER, viticoltore e sindaco della città di Windisch-Feistritz (un comune della Stiria, in Austria) risalgono i primi tentativi di messa a punto di un primo esemplare di cannone antigrandine; inizialmente con dei mortaretti e successivamente, su suggerimento del colonnello MUNDY, fu utilizzata una vecchia ciminiera conica asportata da una locomotiva.
(il funzionamento è controverso – forse doveva frantumare i chicchi con le onde acustiche o forse doveva spargere nelle nubi dei sali in grado di far sciogliere il ghiaccio). Proposta di legge della Camera dei Deputati del 2 marzo 1954:
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Un esempio dei cannoni anti grandine del tempo; Mostra del 1901 a LIONE – Hail cannon market at 3rd International Congress on Hail Shooting, Lyon 1901 (CHANGNON and IVENS, 1981). |
Nel 1915 – per porre fine ad una prolungata siccità, gli amministratori della città di San Diego (California – USA) chiamarono il noto Rainmaker (uomo della pioggia) Charles Mallory HATFIELD, il quale sosteneva che l’evaporazione della sua “ birra chimica segreta”, posta in cima a torrette di legno, avrebbe attirato le nuvole e la pioggia; il risultato del suo intervento, nel Gennaio del 1916, fu che la città (e zone circostanti) di San Diego fu interessata da una pioggia che durò 17 giorni la quale provocò parecchi danni, morti e dispute legali.
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Charles Mallory HATFIELD prepara la “birra chimica segreta” |
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Il cedimento della diga di OTAY a causa delle piogge |
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La MISSION VALLEY allagata a causa delle piogge |
Di seguito la traduzione dell’articolo:
THE “RAINMAKER”
L’uomo della pioggia
Ieri il Consiglio Municipale ha firmato un contratto con Hatfield, l’acceleratore di umidità. Egli ha promesso di riempire il bacino idrico di Morena in sovrabbondanza entro il 26 dicembre 1916 per $10,000. Tutti i consiglieri sono favorevoli al contratto eccetto Fay, che dice sia una vera follia Unione San Diego, 14 dicembre 1915
Il Consigliere Fay aveva ragione. Ma alla fine del 1915, San Diego stava passando il suo quinto anno di siccità. I bacini idrici di Morena e Otay erano quasi vuoti. Con la minaccia delle forniture d’acqua, i consiglieri municipali innervositi accettarono verbalmente l’offerta di un “RAINMAKER”, Charles M. Hatfield, che arditamente si impegnò a “riempire il bacino idrico Morena fino a straripare…”
Hatfield che una volta si guadagnava da vivere vendendo macchine da cucire porta a porta, trovò che far piovere era una occupazione redditizia. Dal sud della California e dai terreni asciutti dal Texas al Montana, i fattori chiedevano a gran voce i servizi di Hatfield.
Il primo giorno del 1916, Charles e suo fratello più giovane Paul si misero al lavoro.
Da una torre di legno che costruirono vicino al Lago Morena, i fratelli prepararono una miscela di sostanze chimiche per “aumentare l’umidità” Un osservatore ricorda la sua presenza sulla scena:
Fui colpito di scorgere improvvisamente una torre che sembrava simile a quelle per l’estrazione del petrolio posta in alto sopra il bacino Morena. Nel cielo apparvero fiocchi di fumo e udii delle esplosioni … Era Hatfield che sparava le bombe facendole esplodere come in una magia volta a strizzare umidità dall’aria.
Fumi si diffusero nel cielo.
Il 10 gennaio incominciò a piovere.
Nelle due settimane seguenti, sulle montagne caddero più di 17 pollici di pioggia. I bacini idrici si riempirono e gli alvei dei torrenti si riempirono. Il San Diego River e la Mission Valley si allagarono.
Il Tijuana River si portò via la fattoria di Little Landers, a nord del confine con il Messico. Strade e ponti sparirono.
Vi fu un secondo temporale il 25 gennaio, riversando un altro piede di pioggia. Due giorni più tardi, l’acqua passò al di sopra della Diga Sweetwater e poi sfondò i supporti laterali della diga.
Ma la storia più drammatica si verificò poi al sud della diga Lower Otay.
Dopo le 6.00 di pomeriggio del 27, le acque alluvionali superarono la diga. “La tensione era così grande,” affermò in seguito un ingegnere, “che l’acciaio (il nucleo) si spaccò in cima al centro e la diga si aprì verso l’esterno come una cancellata.”
Un muro d’acqua corse giù attraverso la valle Otay, portandosi via case, ponti, rotaie, bestiame ed uccidendo almeno quindici persone.
Incurante del caos combinato e con la missione portata a termine a Morena, Charles e Paul Hatfield percorsero le sessanta miglia per ritornare a San Diego e presentarono in Municipio il loro conto di $10,000.
L’avvocato del Municipio Terence Cosgrove mostrò la porta ai due fratelli spiegando che non c’era un contratto scritto per il loro lavoro di “far piovere” e che il diluvio era un atto divino.”
I fratelli rimasero furiosi per quasi un anno e poi il 2 dicembre intentarono un’azione legale. Cosgrove offrì di risolvere la questione con Hatfield se accettava la responsabilità dei danni causati dall’alluvione per un ammontare di $3,500,000.
Il RAIMAKER declinò l’offerta. La sua causa sarebbe durata oltre vent’anni prima del proscioglimento da parte della Corte Suprema di San Diego nel 1938.
Charles M. Hatfield infine riprese vendere macchine da cucire.
Sarebbe morto nel 1958, insistendo che i suoi sforzi avevano portato una benefica pioggia, non la distruzione. “La pioggia del 1916 è stato un atto di Hatfield,” dichiarò, “non un atto di Dio.”
Questo articolo, in forma più breve, fu pubblicato in origine come “1916: l’anno in cui un rainmaker dice che avrebbe fatto finire la siccità in città” di Rick Crawford, nel San Diego Union-Tribute, 10 gennaio 2008.
WILHELM REICH (nel suo periodo di vita americana, 1939 – 1957 )
WILHELM REICH, nato a Dobrzcynica il 24 Marzo 1897 – morto a Lewisburg, 3 Novembre 1957 – è stato uno psichiatra austriaco, allievo ed amico di SIGMUND FREUD; uomo di grande e poliedrico valore scientifico si dedicò allo studio e ricerche di molteplici tematiche; tra queste si annovera la riscoperta “dell’ENERGIA VITALE” che egli chiama “ORGONE”; da ciò ne deriva l’ENERGIA ORGONICA.
Questa energia vitale era già conosciuta sia nell’antichità che in tempi recenti
e fu chiamata con molteplici nomi: In Cina la chiamarono “CHI” – in India “PRANA” – nel III° secolo a.C. Hermes Trismegistus “TELESMA” – Ippocrate “VIS MEDICATRIX NATURAE” – Aristotele “QUINTESSENZA” – nel VI° secolo d.C. in Polinesia ed Hawaii “MANA” – nel XVI° secolo d.C. Paracelso “MUNIA” – Keplero “FACULTAS FORMATRIX” – Goethe “GESTALTUNG” – Galvani “ENERGIA VITALE” – Mesmer “MAGNETISMO ANIMALE” – lo scienziato tedesco Von Reichenbach “ODIC FORCE”; Freud “LIBIDO” – Jung “SINCHRONICITY” – il filosofo francese e premio Nobel Bergson “ELAN VITAL” – lo scienziato russo Lakhovsky “UNIVERSIONE” – Burr della Yale University identificò un potente campo elettro-dinamico che influenza anche le condizioni meteorologiche – il biologo Sheldrake “MORPHOGENETIC FIELD”
- Lo scienziato francese Kevran suggerì la presenza di una sconosciuta forma di potente energia biologica – negli anni ’50 (del secolo scorso) Abbott per le previsioni meteorologiche utilizza le teorie basate su concezioni energetiche dei flussi atmosferici
- Il fisico Miller dimostra l’esistenza di un “ETERE” nel cosmo – il chimico italiano Piccardi a seguito dei suoi studi sul comportamento chimico/fisico dell’acqua ipotizza la presenza di una forma di energia cosmica sconosciuta simile ad un forte magnetismo correlato con le macchie solari.
- Il fisico russo Grishenko “BIOPLASMA” – il ricercatore Inyushin, presso l’Università del Kazakistan ad Alma Ata in Siberia, giunge …….. alle stesse conclusioni di Grishenko; etc, etc, etc.
REICH, a seguito dei suoi studi e delle sue ricerche, affermò che il colore dell’ENERGIA ORGONICA è azzurro o grigio azzurro e che i processi atmosferici meteorologici dipendono dai mutamenti della concentrazione dell’ORGONE ATMOSFERICO; sulla base di ciò egli determina la tecnica del CLOUDBUSTING; da ciò egli progettò e costruì uno strumento denominato “CLOUDBUSTER” braccio operativo di tale tecnica, in grado – tra le sue molteplici applicazioni – di variare o regolare le condizioni meteorologiche terrestri laddove necessita rendendole più congeniali ed accettabili alla vita e tutto questo senza alcun utilizzo di quella tecnica di Ingegneria Meteorologica conosciuta con il nome di INSEMINAZIONE DELLE NUBI.
Quanto sopra in parte ed il paragrafo qui di seguito integralmente, si riporta quanto detto dall’autore Ing. Roberto MAGLIONE nel suo libro, “Il CLOUDBUSTING non è un metodo per far piovere o far smettere di piovere. Esso, come originariamente ideato da REICH, è una procedura per ristabilire la pulsazione atmosferica con i suoi cicli di carica (Sole) e scarica (Pioggia), cicli caratteristici di qualunque zona sulla Terra. Quando tali cicli sono assenti, nel caso di siccità, aridità o clima desertico, oppure quando piove ininterrottamente, il CLOUDBUSTING può essere utile per sbloccare tali condizioni. Facendo questo si possono creare venti, si può far piovere, abbassare le temperature, oppure dissolvere sistemi nuvolosi, etc, etc, ma queste sono tutte condizioni secondarie che si originano a seguito delle procedure attivate per sbloccare l’atmosfera, qualunque ne sia il blocco e quindi ristabilire il ciclo di carica/scarica in quella zona”.
Per i suoi lavori scientifici Reich fu costantemente oltraggiato, osteggiato e denigrato dalla comunità scientifica e dai media d’informazione del tempo ed in particolare dalla FDA U.S.A (La Food and Drug Administration – Agenzia per gli Alimenti ed i Medicinali).
A causa di questa campagna avversa finì la sua vita in prigione ove morì il 3 Novembre 1957 dopo aver dato più volte prova inequivocabile dei risultati concreti di questo suo lavoro.
Nel Giugno del 1944 gli USA assieme alla NUOVA ZELANDA portarono avanti l’operazione «Project Seal» (Progetto Sigillo) per testare nelle acque della Nuova Caledonia ordigni in grado di provocare un’onda anomala alta fino a dieci metri e capace di distruggere anche una piccola città costiera; questa operazione era una alternativa alle atomiche su HIROSHIMA E NAGASAKI che avrebbe provocato una bomba-tsunami capace di inondare le città costiere giapponesi. L’idea della bomba tsunami fu lanciata da E.A. GIBSON, ufficiale della US NAVY che aveva osservato come durante le esplosioni in mare, provocate per distruggere la barriera corallina vicino alle isole del Pacifico, seguissero a volte grandi onde anomale.
I test furono condotti dal Prof. Thomas LEECH, della University of Auckland al
largo della costa di Auckland e della Nuova Caledonia tra il 1944 e il 1945.
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Il documento del PROJECT “SEAL” (Sigillo) |
Nel 1946Vincent Schaefer, ricercatore alla GENERAL ELETRIC per un caso fortuito capì (ed indi effettuò l’esperimento in campo aperto) che si poteva inseminare le nubi sopraffuse con palline di ghiaccio secco (Anidride Carbonica congelata) e quindi provocare artificialmente la pioggia o la neve; successivamente (grazie al Dr. Irving Langmuir) da questo si arrivò all’uso dello Ioduro d’Argento quale agente inseminatore.
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Il risultato dell’esperimento di Vincent Schaefer su uno strato di nube sopraffusa. |
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Frontespizio articolo del LIFE MAGAZINE del 20 Febbraio 1950 Il Dr. Irving Langmuir a sinistra ed il Dr. Vincent Schaefer a destra |
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Generatore di ioduro d’argento |
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Ghiaccio secco |
Nel 1947 venne eseguito il Progetto Cirrus; questo progetto fu il primo tentativo degli USA, di modificare un uragano. Si svolse in collaborazione tra la General Electric Corporation, l’Office of Naval Research e la US Air Force; il tentativo iniziò il 13 Ottobre e la consulenza scientifica fu affidata al Dr. V. Schaefer ed al Dr. I. Langmuir del General Electric Research Laboratory. Furono sganciati 80 Kg di ghiaccio secco nell’occhio dell’uragano in avvicinamento allo stato dellaFlorida; questi cambiò direzione ma colpì lo stato della Georgia, nei pressi di Savannah, causando danni per diversi milioni di dollari. Furono intentati contenziosi legali; solo il fatto che un sistema simile, nella stagione del 1906, aveva preso una direzione analoga – quando non esisteva questo tipo di operazioni – fece concludere l’azione legale.
Nel 1949, all’alba del 21 Luglio, il Dr. Irving Langmuir ed il Dr. Vincent Schaefer ed un team del PROGETTO CIRRUS formato da 30 uomini, fecero un esperimento per provocare la pioggia nel NEW MEXICO, nel deserto, nelle vicinanze di ALBUQUERQUE.
La missione globale per l’Esercito e la Marina era di studiare modi possibili per cambiare il tempo. Il loro lavoro immediato era di far piovere quel giorno.
Al sorgere del sole, sotto un cielo calmo e senza nubi, si armò il bruciatore di idrogeno. Poi furono versate alcune cucchiaiate di soluzione di IODURO D’ARGENTO (10 once – circa 300 grammi – del valore di $20) sulla fiamma. Vaporizzato ad un calore di 2500°F (1371 gradi Centigradi), lo Ioduro d’Argento fluttuò, raffreddandosi istantaneamente in una invisibile scia di microscopiche particelle. “Da quel momento e per tutto il giorno”disse il Dr. Langmuir, “ci furono temporali con scrosci d’acqua molto forti che si riversarono nelle vicinanze.”
“Fu, egli afferma, l’immediata prova del successo.” Il giorno dopo i ruscelli asciutti si tramutarono in fiumi impetuosi. Il più pesante nubifragio della storia creato dall’uomo, finì velocemente come era iniziato. La pioggia fu prodotta in un momento dell’anno in cui normalmente scarseggia nel New Mexico ed il Dr. Langmuir calcolò che la differenza di questa notevole caduta d’acqua, senza l’aiuto degli scienziati, sarebbe stata di 100 seguito da 48 zeri a 1.
Nel 1947 Meteorologi australiani ripetono il processo con successo.
Title: The Artificial Stimulation of Precipitation by Means of Dry Ice Authors: Squires, P. & Smith, E. J. Journal: Australian Journal of Scientific Research, Series A: Physical Sciences, vol.2, p.232; Bibliographic Code: 1949AuSRA…2..232S
VEDI ANCHE: Stephen Cole, “Weather on Demand,” American Heritage, 2005.
Nel 1950 il meteorologo di Harvard, Wallace Howell, inseminò i cieli su New York con ghiaccio secco e fumo di ioduro d’argento; l’esperimento riuscì, riempendo quasi del tutto i bacini idrici cittadini.
Life Magazine: “U.S. Water: We can supplement our outgrown sources at a price,” 21 Aug 1950, p. 52
Nel 1952 l’Operazione Cumulus in Inghilterra si concluse con un totale di piogge di 250 volte superiore al normale, provocando morti e distruzioni.
John Vidal and Helen Weinstein, “RAF rainmakers ’caused 1952 flood’: Unearthed documents suggest experiment triggered torrent that killed 35 in Devon disaster,” The Guardian, 30 Aug 2001.
Tra il 1962 ed il 1983 fu effettuata “l’Operazione Stormfury”, un programma di modifica degli uragani; ebbe successo nella riduzione dei venti fino al 30%. Jerry Edwin Smith, “Weather Warfare: The Military’s Plan to Draft Mother Nature,” Adventures Unlimited Press, 2006; pp. 47-54. |
L’equipaggio del progetto STORMFURY del 1963; notare la particolare conformazione anteriore del Douglas DC6-B, appositamente realizzata per il l’Irrorazione (foto dal: CASE ORANGE) |
Tra il 1966 ed il 1972 fu effettuato il Progetto “Pop Eye”; nel 1966, nella guerra contro il Vietnam del Nord, per i vertici militari USA era divenuto chiaro che gli sforzi per interdire i movimenti nemici lungo il sentiero di Ho Chi Minh (una complessa rete intrecciata di percorsi, strade e sentieri) con i bombardamenti convenzionali non avevano avuto successo. Il Pentagono si rese conto che avrebbero potuto raggiungere questo obbiettivo ricorrendo ad una “forzatura artificiale” e prolungata del tempo meteorologico onde poter rendere impraticabile detto sentiero. Il progetto ebbe successo e la tecnica divenne parte delle operazioni militari in Cambogia, Vietnam e Laos, dal 1967 al 1972, secondo quanto rivelato da Jack Anderson nel Washington Post, il 18 marzo 1971.
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Foto indicante uno dei risultati raggiunti con il progetto Pop Eye |
Nel 1986 grazie all’inseminazione delle nubi, l’ Aeronautica Sovietica riuscì ad evitare che il disastro del reattore nucleare, nei pressi di Chernobyl, raggiungesse Mosca.
IL MAGGIORE ALEKSEI GRUSHIN, pilota dell’Aeronautica Militare Russa, ha ripetutamente sorvolato i cieli sopra Chernobyl e Bielorussia ed utilizzando proiettili di artiglieria riempiti con Ioduro d’Argento ha irrorato le nubi per provocare la pioggia ben lontano da Mosca in modo da proteggerla dal fall-out radioattivo. Più di 4.000 chilometri quadrati di Bielorussia sono stati sacrificati per salvare la capitale russa dal materiale radioattivo tossico.
Il governo russo ha sempre negato che l’irrorazione abbia avuto luogo dopo l’incidente.
Il maggiore Grushin afferma di essere stato premiato a motivo del suo coraggio in questa azione d’irrorazione. In proposito c’è anche la conferma di un secondo pilota che ha chiesto di non essere nominato.
La Bielorussa è stata la nazione più colpita dal disastro di Chernobyl.
Di seguito il link di Richard Gray del DAILY TELEGRAPH del 22 Aprile 2007.
Richard Gray, “How we made the Chernobyl rain,” Daily Telegraph, 22 Apr 2007.
Nell’Agosto 1996 l’Aeronautica Militare USA ha presentato un corposo lavoro, molto interessante e diversificato, incentrato al 2025; due studi, di questo corposo lavoro, (*) sono:
1
AIR FORCE 2025: Weather as a Force Multiplier Owning the Weather in 2025
ovvero
AIR FORCE 2025: Il clima come moltiplicatore di forza:
il dominio del clima nel 2025
2
AIR FORCE 2025: Hit’em Where it Hurts: Strategic Attack in 2025
ovvero
AIR FORCE 2025: Colpiscili dove fa male……..
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Frontespizio del documento 1 |
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Frontespizio del documento 2 |
Fonte dell’articolo:
NOTA
Apprezziamo molto il lavoro presentato in questa prima parte del libro del Maresciallo, che ricostruisce parti della storia delle manipolazioni meteorologiche. Troverete approfondimenti nel nostro archivio.
Il capitolo 5 del libro rappresenta per noi uno scoglio non da poco… Riteniamo curiosa la definizione inventata: SCIE DI CONDENSAZIONE ANTROPICHE ARTIFICIOSE. Secondo noi si tratta di un appellativo fuorviante e/o comunque fonte di confusione nel lettore. Ma soprattutto non condividiamo l’opinione del Maresciallo che considera la geoingegneria una possibilità (estrema, ma una possibilità) che i governi di tutto il mondo dovrebbero adottare in perfetta sintonia. Ed è per questo motivo che non abbiamo mai pubblicizzato il libro.
Non possiamo fare altro che affermare la nostra convinzione: NO ALLA GEOINGEGNERIA.
A distanza di tempo però troviamo giusto dare spazio a questo meritevole capitolo e abbiamo quindi deciso di presentarlo integralmente.
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