Il Pentagono ha fornito un’informativa inaspettata riguardo alla missione dell’X-37B, uno spazioplano di nuovo in missione secreta da molti mesi. Questa comunicazione si distacca dalle abitudini precedenti, in cui le informazioni venivano rilasciate solo prima del lancio, restando silenziose durante l’intera fase operativa della missione.
Lo spazioplano X-37B della Space Force ha eseguito delle manovre di aerobraking in orbita
Lo spazioplano X-37B della Space Force ha iniziato a eseguire una serie di manovre di aerobraking in orbita, con l’obiettivo di cambiare la propria orbita attorno alla Terra e smaltire in sicurezza i componenti del modulo di servizio.
Lo spazioplano è in orbita dal 23 dicembre 2023, quindi da quasi un anno, per la missione OTV-7. Durante questo periodo in orbita sono stati svolti esperimenti sugli effetti delle radiazioni e test di tecnologie militari (TOP SECRET). Questo piccolo spazioplano, non adatto al trasporto di esseri umani, viene infatti usato dalla Space Force per eseguire esperimenti in orbita. (TOP SECRET)
L’aerobraking è una tecnica utilizzata per modificare l’orbita di un veicolo spaziale con il minimo consumo di propellente. Attraverso una serie di passaggi nell’alta atmosfera terrestre, si la resistenza aerodinamica per ridurre gradualmente la velocità e modificare l’orbita. Una volta completata questa fase, l’X-37B riprenderà i suoi obiettivi di test ed esperimenti scientifici. Non ci sarà subito il rientro a Terra quindi.
Questo è il primo tentativo del X-37B e della U.S. Space Force di realizzare una manovra di aerobraking. Per farlo, hanno sfruttato l’esperienza e i dati raccolti anche in missioni di ritorno dalla Luna e dall’orbita delle capsule americane. La Space Force non ha comunicato i parametri orbitali in cui questa manovra è stata eseguita, ne il periodo in cui sono avvenute.
Il programma X-37B è gestito dall’Air Force Rapid Capabilities Office (AFRCO) dal 2010 ed è usato per lo sviluppare di tecnologie spaziali riutilizzabili. Il segretario dell’Air Force Frank Kendall ha sottolineato l’importanza dell’aerobraking come una dimostrazione dell’impegno della Space Force verso l’innovazione nel settore della sicurezza spaziale.
L’impiego di manovre come l’aerobraking non solo ottimizza il consumo di propellente, ma consente anche una gestione più efficace dei componenti in orbita, riducendo il rischio di generare detriti spaziali. Questo è in linea con gli sforzi internazionali per limitare l’impatto delle attività umane nello spazio, un tema sempre più centrale con l’aumento dei detriti in orbita.
UN COMMENTO:
Il segreto sta in quel che fa quando è in orbita e cosa trasporta al decollo e cosa porta più al rientro.
X-37B nelle missioni precedenti ha eseguito manovre e test di vario tipo che hanno applicazioni militari e di spionaggio.
Ad esempio in precedenza è stata testata la sua capacità di “far perdere le sue tracce” (manovrando quando era in tratti d’orbita dove per potenziali avversari era più difficile osservarlo) e “nascondendosi” vicino a satelliti o relitti in orbita.
Poi ha fatto test di “avvicinamento furtivo” a satelliti e forse ha fatto test riguardo la possibilità di “rimorchiarli” su altre orbite o rifornirli di propellente, installare moduli aggiuntivi su di essi (oppure piazzargli addosso delle cariche esplosive o altro).
Ora con questi test se ho ben capito stanno per testare la capacità di fare manovre molto “costose” (se si usassero solo i propulsori per farle) usando “tuffi” in atmosfera e manovrando con alettoni, flap, ecc. per ottenere lo stesso risultato mentre si “rimbalza” a quote più elevate.
Inoltre il discorso della “separazione del modulo di servizio” (per “buttarlo giù” oppure per “rimbalzarlo” su un altra orbita semplicemente sganciandolo al momento giusto durante il tuffo in atmosfera) torna utile anche per quando in futuro agganciasse qualcosaltro (tipo un satellite altrui) e cose simili.
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