Sono pronti a decollare i nuovi ‘satelloni‘, pseudo-satelliti simili a droni che osserveranno la Terra fluttuando nell’atmosfera sopra la quota a cui volano gli aerei di linea. Sono loro la prossima scommessa dell’Agenzia spaziale europea (Esa), che punta su queste nuove piattaforme volanti per le attività di monitoraggio e sorveglianza del territorio..

Tutto sembra pronto e diverse aziende europee hanno già cominciato a svelare le loro prime piattaforme. Leggi qui

Questa notizia è del 2017. A che punto siamo? Il mainstream ha preferito non raccontarci di questi nuovi occhi nei cieli. 

SI TRATTA DELLA INTEGRAZIONE DELLA ROADMAP 5G? 

 

Tra droni e satelliti: un nuovo sistema di monitoraggio

Sono piattaforme che fluttuano o volano ad alta quota come gli aerei o i droni, ma funzionano più come satelliti

Volano ad alta quota come gli aerei convenzionali, ma non sono droni. Possono rimanere nell’atmosfera per settimane o addirittura mesi offrendo una continua copertura del territorio sottostante, ma non sono satelliti. Si chiamano High Altitude Pseudo-Satellites Haps e sono piattaforme di monitoraggio frutto di un cocktailtecnologico avanzatissimo: sistemi avionici miniaturizzati, celle solari ad alte prestazioni, batterie e imbracature leggere, sensori miniaturizzati per l’osservazione della Terra e collegamenti di comunicazione ad ampia larghezza di banda in grado di fornire servizi a prezzi competitivi.

Questi sistemi sono capaci di ispezionare il terreno sottostante fino a 500 km di distanza, consentendo un monitoraggio ed una ‘sorveglianza’ molto più precisi rispetto ai servizi di navigazione satellitare esistenti. Diversi direttorati dell’Esa si sono uniti per studiarne il potenziale: “Per l’Osservazione della Terra, potrebbero fornire una copertura ad alta risoluzione in determinate regioni prioritarie, mentre per la navigazione e le telecomunicazioni potrebbero ridurre i ‘punti ciechi’ della copertura e compensare con l’ampia larghezza di banda i ritardi marginali del segnale” afferma Antonio Ciccolella, future systems specialist. “C’è un potenziale evidente per la risposta alle emergenze. Potrebbero anche essere impiegati in modo semi-permanente, estendendo la copertura satellitare anche in valli e città più anguste e difficili da raggiungere”, commenta l’ingegnere di navigazione Roberto Prieto Cerdeira. 

Le aziende europee hanno già presentato nuove linee di prodotti. Ad esempio, Airbus ha sviluppato lo Zephyr  ad energia solare (Zephyr-S) che nel 2010 ha raggiunto un record mondiale di 14 giorni di volo continuo senza rifornimento di carburante. Zephyr-S è progettato per trasportare carichi utili di poche decine di chilogrammi per un massimo di tre mesi alla volta, con batterie secondarie utilizzate per mantenerlo alimentato durante la notte. Una versione più grande chiamata Zephyr-T è in via di realizzazione e  supporterà carichi di lavoro più grandi e fabbisogni energetici diversi. Thales Alenia Space, invece,sta preparando il lighter-than-air Stratobus, il cui volo è previsto nel 2021 che sarà in grado di trasportare fino a 250 kg, grazoe ai suoi motori elettrici che volano controvento per mantenersi in posizione, facendo affidamento, di notte, sulle celle a combustibile. I progressi nel campo del monitoraggio ambientale, telecomunicazioni e osservazione della Terra, dunque, sembrano procedere a gonfie vele. FONTE https://globalscience.globalist.it/pianeta-terra/2017/11/29/tra-droni-e-satelliti-un-nuovo-sistema-di-monitoraggio-2015610.html

 

VEDI ANCHE

HIGH-ALTITUDE PSEUDO SATELLITES (HAPS) – DEVELOPMENT 2019 TO 2025

 

 

IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.