È stato recentemente presentato il progetto di trasformare l’atmosfera in un sensore globale.
Si vuole trasformare il mondo intero in un “ambiente intelligente” o “smart”.
Il termine “smart” fa ormai parte del linguaggio quotidiano, ma il fatto che dal cielo possa piovere polvere intelligente non è ancora diventato un concetto noto alla maggior parte delle persone.
Negli anni ’90, un ricercatore di nome Kris Pister immaginò un futuro pazzesco in cui l’uomo avrebbe cosparso la terra di innumerevoli minuscoli sensori non più grandi di un chicco di riso.
Queste “particelle di polvere intelligente”, come le chiamava lui, avrebbero monitorato tutto e agito come terminazioni nervose elettroniche del pianeta. Dotate di potenza di calcolo, dispositivi di misurazione, radio senza fili e batterie di lunga durata, le polveri intelligenti effettuerebbero osservazioni e trasmetterebbero montagne di dati in tempo reale su persone, città e ambiente naturale. Questa operazione di rilascio di polveri smart doveva essere effettuata tramite aerei (o droni).
Sono passati 30 anni.
Considerando i veli nuvolosi artificiali nel cielo diffusi dagli aerei e la conseguente precipitazione di particolato, comprese le fibre polimeriche, che osserviamo da anni, la richiesta di un’indagine sulla dispersione attuale di microparticelle sconosciute è più che giustificata.
Cosa scende dal cielo?
Il sito web ZeroGeoengineering.com cita alcuni documenti sull’argomento dello Smart Dust.
Per decenni la DARPA è stata all’avanguardia nei finanziamenti e nella ricerca per l’innovazione militare, tra cui la POLVERE SMART. In primo luogo, abbiamo il rapporto del 2004 sponsorizzato dalla Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA):
“La ricerca ha affrontato in larga misura molti dei fondamenti teorici e dei progressi algoritmici necessari per sfruttare le capacità delle reti di sensori. Sfruttando l’infrastruttura Smart Dust, questo progetto è stato determinante nello sviluppo di un framework per l’elaborazione distribuita/decentrata delle informazioni in tempo reale”. VEDI QUI https://zerogeoengineering.com/wp-content/uploads/2024/08/SENSOR-WEBS-OF-SMART-DUST-2004.pdf
L’articolo https://readwrite.com/what-is-smartdust-what-is-smartdust-used-for/ del redattore di “readwrite” Dan Rowinski, intitolato “Connected Air: La polvere intelligente è il futuro del mondo quantificato”, è un’eccellente introduzione all’argomento.
I sistemi “smart” ovvero meccanici microelettronici (MEMS) sono evidenziati nella proposta di bilancio DARPA per il 2025 fino al 2029: Proposta di bilancio dell’Agenzia per i progetti di ricerca avanzata della difesa (DARPA) per l’anno 2025 VEDI https://www.darpa.mil/attachments/U_RDTE_MJB_DARPA_PB_2025_%2006_MAR_2024_FINAL-1.pdf
Ulteriori dati sono disponibili su ZeroGeoengineering.com.
Segnalare alcuni degli articoli che si possono trovare sul sito Nogeoingegneria.com
“Presto condiremo (we will salt) gli oceani, la terra e il cielo con un numero incalcolabile di sensori invisibili agli occhi, ma visibili l’uno all’altro e ad una varietà di dispositivi di raccolta dati. I vasti flussi di dati sempre più accurati si combinano e interagiscono per produrre cache sempre più significativi di conoscenza” (1).
Esther Dyson, figlia di Freeman Dyson
DUST IN THE WIND, POLVERE INTELLIGENTI, SENSORI NELL’ ARIA, OVUNQUE
SMART DUST IN ARRIVO: I SENSORI CHE TRACCIANO TUTTO, OVUNQUE
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