La Kamchatka è una terra di confine, incastonata tra due mari freddi, e per questo praticamente disabitata, ma non è solo sede di terremoti e vulcani attivi: è una penisola che è un’importante provincia militare russa, con un livello di militarizzazione secondo solo a quello dell’exclave di Kaliningrad, sul Mar Baltico. Proprio a Petropavlovsk è presente un’importante base navale della Flotta del Pacifico che ospita i sottomarini a propulsione nucleare lanciamissili balistici (SSBN) di Mosca: la base di Rybachiy, fondata durante l’epoca sovietica. Le autorità russe hanno confermato danni strutturali in diverse città ma sembra non siano stati registrati decessi ufficiali. Lo tsunami ha però colpito tutta la costa della penisola, e in particolare l’area di Petropavlovsk-Rybachiy, che dista solo 130 km dall’epicentro del potente sisma. CONTINUA 

Terremoto, Mwpd 8.6, e maremoto, Penisola della Kamchatka – Russia, 30 luglio 2025

Un terremoto di magnitudo Mwpd 8.6 (Mw 8.8 – USGS) è stato localizzato dalla Sala Operativa INGV-Roma alle ore 01:24 italiane del 30 luglio 2025 (29-07-2025 23:24:50 ora UTC e 30-07-2025 11:24:50 ora locale) al largo della costa della Penisola della Kamchatka, Russia.

Questo evento, che si colloca tra i 10 più forti terremoti mai registrati, è avvenuto in una zona di subduzione che ha già prodotto due dei dieci terremoti più forti al mondo, tra questi il terremoto di magnitudo 9.0 nel 1952, molto vicino a quello odierno.

Nei giorni scorsi, il 20 luglio 2025, erano avvenuti altri terremoti molto forti, alcuni di magnitudo tra 6.6 e 6.7 ed uno di magnitudo 7.4 che aveva colpito la stessa area e quasi un anno fa si era verificato un terremoto di magnitudo 7.1. 

Terremoti di questa magnitudo si verificano tipicamente nelle zone di subduzione, lungo la faglia megathrust poco profonda che separa due placche tettoniche convergenti. In un terremoto di grande energia (M8,5+), possiamo aspettarci diversi metri, localmente fino a decine di metri, di scorrimento su un tratto di faglia lungo centinaia di chilometri e la rottura potrebbe propagarsi per diversi minuti.

Per molti terremoti di questo tipo il pericolo maggiore è lo tsunami.

Circa dieci minuti dopo il terremoto, il Pacific Tsunami Warning Center ha diramato allerte tsunami per tutti i Paesi che si affacciano sull’Oceano Pacifico (Hawaii, Alaska, Canada, USA costa occidentale, Filippine, Taiwan, Corea del Sud, Indonesia, Nuova Zelanda, Perù, Cile, Ecuador e altri). Le allerte sono state basate sulla stima delle possibili altezze delle onde e sui tempi di arrivo teorici ai siti in cui sono posizionati i mareografi, strumenti che misurano la variazione del livello del mare. CONTINUA https://ingvterremoti.com/2025/07/30/terremoto-mwpd-8-6-e-maremoto-penisola-della-kamchatka-russia-30-luglio-2025/

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AGGIORNAMENTO

Allarme tsunami, allerta nella base sottomarina nucleare russa del Pacifico

Il terremoto di magnitudo 8.8 ha innescando un violento tsunami, colpendo la principale base sottomarina nucleare russa del Pacifico, situata nella città chiusa di Vilyuchinsk. Secondo i dati sismologici dell’Istituto di Geofisica di Mosca e delle reti regionali asiatiche, l’epicentro è stato localizzato circa 120 chilometri a sud-est della costa, in una zona marina che ha attivato l’allerta tsunami per tutta la regione del Pacifico settentrionale, comprese le basi militari costiere. Vilyuchinsk è l’unico porto russo nell’Est dotato delle infrastrutture necessarie per ospitare e mantenere in efficienza i sottomarini strategici di classe Borei, armati con missili balistici intercontinentali RSM-56 Bulava. Questi mezzi rappresentano uno degli assi portanti della deterrenza nucleare marittima di Mosca, specialmente nel teatro indo-pacifico.

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