Prof. Michel Chossudovsky

Introduzione

Le ultime notizie indicano un bilancio di vittime in Turchia e Siria ben superiore a 50.000, più di mezzo milione di feriti, decine di migliaia di dispersi. La devastazione sociale e la distruzione sono indescrivibili. Il primo e il secondo terremoto del 6 febbraio 2023 nella provincia di Kahramanmaras, nella Turchia meridionale, sono stati rispettivamente di magnitudo 7,6 e 7,8 (scala Richter).

Un terzo terremoto di magnitudo 6,3 è stato registrato il 20 febbraio.

In Turchia, circa 530.000 persone sono state evacuate dalla zona del disastro. Ankara conferma che “finora sono stati registrati 173.000 edifici crollati o gravemente danneggiati, e più di 1,9 milioni di persone hanno trovato rifugio in ripari temporanei o in alberghi e strutture pubbliche”.

Nelle parole del presidente Recep Tayyip Erdogan: “Stiamo vivendo i giorni più dolorosi della nostra storia”.

In Siria, i terremoti hanno colpito soprattutto le città di Aleppo, Lattakia e Hama, che si trovano in prossimità del confine nord-occidentale con la Turchia. L’ultimo bilancio annunciato in Siria è di 5.914 morti, con 8,8 milioni di persone colpite.

Il Presidente Bachar Al Assad ha sottolineato che gli Stati Uniti e la NATO sono in guerra contro la Siria da quasi 12 anni, sottolineando che “la Siria non è un’area sismica da circa due secoli e mezzo”.

In questo articolo, la Parte I si concentrerà sulla storia dell’attività sismica in Turchia, sottolineando il fatto che prima del terremoto del 6 febbraio 2023, non c’erano evidenze recenti o registrazioni storiche di “grandi terremoti” nell’Anatolia meridionale.

La Parte II fornirà una rassegna delle tecniche di modifica ambientale (ENMOD).

La Parte III si concentrerà sulla Convenzione sulla proibizione dell’uso militare o di qualsiasi altro uso ostile delle tecniche di modificazione ambientale, ratificata nel 1977 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Ciò che è significativo per quanto riguarda il disastro sismico in Turchia e Siria è che la Convenzione ONU del 1977 (citata sopra) contiene disposizioni per la conduzione di un’indagine in merito a “distruzione, danni o lesioni” subiti dagli “Stati parte”, sotto gli auspici di un “Comitato consultivo di esperti” delle Nazioni Unite.

La Convenzione prevede anche la possibilità di adire il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per conto degli “Stati parte”. Questi aspetti sono illustrati nella Parte IV…

CONTINUA https://www.globalresearch.ca/environmental-modification-techniques-enmod-and-the-turkey-syria-earthquake-an-expert-investigation-is-required/5808207

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