“Grazie alla missione PACE – conclude la Nasa -, potremo studiare gli ecosistemi marini e la loro interazione con gli aerosol e le nuvole, il cui impatto sul clima della Terra è uno dei fattori più complessi da quantificare ...”

 

Spazio, osservare le profondità marine per studiare mutamenti clima

E’ l’obiettivo della nuova missione della Nasa PACE

La Nasa realizzerà un nuovo satellite per l’osservazione della Terra, si chiamerà PACE (Plankton, Aerosol, Cloud, ocean Ecosystem) e la sua missione sarà monitorare la fioritura oceanica del plancton, una miriade di organismi microscopici alla base della catena alimentare marina, per studiarne l’impatto sul clima terrestre.

La missione PACE – si legge sul sito dell’Agenzia spaziale italiana – sarà realizzata dal Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland, e lanciata intorno al 2022/2023. Attraverso uno speciale radiometro, il satellite osserverà a diverse lunghezze d’onda, dall’infrarosso all’ultravioletto, i variopinti colori degli oceani.

Grazie a queste informazioni, gli scienziati della Nasa potranno osservare la distribuzione del fitoplancton, studiare l’ecologia marina, e il ciclo del carbonio tra atmosfera e oceani. Tutti fattori fortemente condizionati dai mutamenti climatici.

“PACE trasformerà il modo in cui osserviamo il mondo – sottolinea l’agenzia spaziale statunitense – Per studiare i mutamenti climatici dobbiamo, infatti, guardare la Terra dall’alto, dallo spazio. E questo è quel che farà PACE, unendosi ad altri satelliti già esistenti”.

Il satellite della Nasa ospiterà a bordo anche un polarimetro per lo studio degli aerosol, in grado di assorbire o riflettere la radiazione solare e, quindi, fondamentali per la formazione delle nuvole.

“Grazie alla missione PACE – conclude la Nasa -, potremo studiare gli ecosistemi marini e la loro interazione con gli aerosol e le nuvole, il cui impatto sul clima della Terra è uno dei fattori più complessi da quantificare nello studio dei mutamenti climatici”.  FONTE 

VEDI ANCHE (clickare imagine)

Risultati immagini per Aerosol-Cloud-Ecosystems (ACE)

Misurare pioggia e neve dai satelliti sarà più facile grazie a un nuovo radar

Sono stati presentati presso il Cnr di Bologna, nell’ambito dell'”8th Ipwg and 5th Iwssm Joint Workshop”,  i risultati ottenuti da un nuovo radar a doppia frequenza che ha l’obiettivo di assicurare una completa copertura della misura della precipitazione su tutto il globo ad elevatissimi intervalli temporali 

Si è svolto a Bologna venerdì 7 ottobre presso il Centro congressi del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) l’ “8th Ipwg and 5th Iwssm Joint Workshop”, un seminario internazionale che, per la prima volta in assoluto, ha riunito le due comunità scientifiche e tecnico-operative che si occupano di misura di pioggia e neve, utilizzando i sensori ospitati a bordo dei satelliti meteorologici e ambientali. Le due comunità fanno capo all’International Precipitation Working Group (Ipwg) e all’International Workshiop on Space-based Snowfall Measurement (Iwssm).
“Nel corso dell’evento – spiega il Cnr – sono stati presentati in anteprima i risultati provenienti dai satelliti della missione internazionale Global Precipitation Measurement (Gpm), a cui partecipa anche il Cnr e il cui obiettivo è
assicurare una completa copertura della misura delle precipitazioni su tutto il globo (terra e oceani) ad elevatissimi intervalli temporali (tre ore o meno).
“Questo traguardo è 
possibile grazie a un nuovo radar a doppia frequenza di nuovissima concezione che misura la parte solida della precipitazione e le precipitazioni di bassa intensità, con lo scopo di mettere a disposizione mappe per la meteorologia, l’idrologia e il clima alla massima precisione possibile – ha spiegatoVincenzo Levizzani, coordinatore del gruppo Gruppo di ricerca sulla fisica delle nubi e delle precipitazioni (Cape) presso l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr (Isac-Cnr) – Ciò consente di misurare in modo più consono l’intensità delle precipitazioni perché si ha una migliore idea fisica della composizione di acqua e ghiaccio della nube stessa. Pertanto il dettaglio della misura della precisione cresce e il prodotto finale in termini di mm di acqua caduta al suolo è sicuramente superiore”.
I nuovi sensori presentano 
due differenze essenziali rispetto ai precedenti: “innanzitutto usano frequenze nelle microonde molto più alte di quelle utilizzate fino ad ora, inoltre sono ospitati a bordo di costellazioni di piccoli e micro-satelliti che permettono una copertura spazio-temporale più precisa – ha concluso Levizzani -. Inoltre, i nuovi satelliti geostazionari cominciano ad ospitare i sensori di fulminazione che permettono osservazioni in tempo reale dei fulmini. Ciò fornisce un’idea immediata della collocazione delle nubi temporalesche e in particolare grandinigene, cosa estremamente utile per il ‘nowcasting’ e la difesa dalle precipitazioni estreme”.
Per quanto riguarda l’effettiva realizzazione, alcuni di questi sensori sono in corso di avanzata progettazione come quelli dell’European Organisation for the Exploitation of Meteorological Satellites (Eumetsat), mentre altri sono ancora in fase di concezione, ma molti di questi saranno disponibili nella prima metà degli anni 20 di questo secolo.

FONTE http://ilgiornaledellaprotezionecivile.it/t/misurare-pioggia-e-neve-dai-satelliti-sar-pi-facile-grazie-a-un-nuovo-radar-

RADAR a doppia polarizzazione

http://cetemps.aquila.infn.it/index.php?option=com_content&view=article&id=48&Itemid=88

VEDI ANCHE

Pericolo radar per le popolazioni di dodici centri italiani

“Radar e campi elettromagnetici correlati a tumori, infarti, ictus e gravidanze interrotte”

Wi-Fi DALLO SPAZIO – A RISCHIO LO STRATO DI OZONO

DALLO SCUDO SPAZIALE ALLA DIFESA ANTIMISSILI

IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.