Il potenziamento della base miliare di Camp Darby sta suscitando non poche polemiche visto che verrà realizzata su un’area protetta e senza un percorso di partecipazione con le istituzioni e la cittadinanza. Il 23 marzo scorso il governo ha dato il via libera alla realizzazione di una nuova grande base militare, da realizzare nel parco di Coltano a Pisa. Caserme, magazzini uffici ed altro per un totale di circa 445milametri cubi di cemento, in un’area protetta da vincoli paesaggistici e ambientali. Il tutto finanziato con i soldi che il Pnrr riserva alla transizione ecologica. E con il fermo parere contrario degli esperti del parco, messo per iscritto già un anno fa.
Lorenzo Bani, presidente del parco regionale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli mette in guardia sull’impatto che avrà la realizzazione di questa nuova base militare sull’ecosistema ambientale della zona: “Sarà devastante”.
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Il Governo ha dato il via libera a quella che dovrà essere “una cittadella militare” all’interno del Parco di San Rossore, a Pisa, più propriamente a Coltano, dove ora sorge una vecchia base radar. La stampa locale riporta larghe anticipazioni di un progetto che il sindaco di Pisa, Michele Conti (Lega) e il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani (Pd) non hanno ancora visto. Giani, in particolare, afferma di aspettare gli opportuni “approfondimenti”, prima di pronunciarsi. L’opera, sulla carta, prevede un eliporto, poligoni di tiro, piste per addestramento a guida veloce, gli alloggi per i Gis, il Gruppo di intervento speciale, il primo reggimento paracadutisti Tuscania, nonché gli uomini del Centro cinofili: una cittadella, appunto, che sarà realizzata con i fondi del Pnrr, come stabilito da un Dpcm firmato lo scorso 14 gennaio dal presidente del Consiglio Mario Draghi su richiesta del ministero della Difesa. Intanto, però rispetto a quanto era trapelato nei giorni scorsi, il progetto appare già ridimensionato, nel senso che a Coltano dovrà sorgere una nuova “casa” per i reparti speciali dei carabinieri, e non una base militare. Addirittura, nei giorni scorsi, qualcuno si era spinto a temere per la Toscana in caso di escalation della guerra in Ucraina. Ciò non toglie che l’impatto dell’opera sul territorio e, con esso, le polemiche, che sono a già a buon punto, pure in sede istituzionale. L’Ente Parco di San Rossore ha infatti respinto come “irricevibile” il Piano, evidenziando i vincoli di area naturale protetta, ambientale e paesaggistico e un alto rischio idrogelogico Sito di riferimento
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