Era l’11 Ottobre del 1985: in quei giorni l’Italia, con Bettino Craxi, consumava le sue ultime briciole di sovranità nazionale. Ma poi il vento di Sigonella le avrebbe spazzate via, facendo dell’Italia intera un grande stivale a stelle e strisce pronto ad accogliere le esigenze belliche degli alleati che nel 1943 si servirono della mafia per sbarcare in Sicilia. Poco importa se la Costituzione alla quale ogni giorno si inneggia con solenni celebrazioni, riporti nel suo articolo 11 il suo esplicito ripudio della guerra in tutte le sue forme: è proprio nella forma il segreto, rivestire con belle parole e missioni di pace migliaia di bombardamenti che nel mondo rimbombano al ritmo di una democrazia che però in casa non ripudia ancora la pena di morte.

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