Silicon Valley è la capitale religiosa del culto tecnologico: i suoi capi spirituali inseguono la vita eterna, ma è per tutti o solo per loro?

Tutti muoiono. È un fatto: la consapevolezza e la paura della morte guidano la nostra vita. Con diversi gradi di responsabilità, tutti giocano le loro carte per ritardare l’incontro con la vecchia signora. Per un ristretto club di imprenditori della Silicon Valley la questione è diversa: loro hanno molte carte in più da giocare. Carte dalla consistenza frusciante, di forma rettangolare, che somigliano molto da vicino a delle banconote. E oggi stanno scatenando una guerra.

L’esercito della salvezza

 

Risultati immagini per elon musk

Elon Musk

Larry Ellison

Risultati immagini per sergey brin

Sergey Brin

Il cofondatore di Google Sergey Brin, il CEO di Oracle Larry Ellisone (poteva mancare?) Elon Musk stanno fronteggiano “il problema” con lo stesso spirito di chi deve intraprendere nuove imprese. L’obiettivo di questa conventicola è quello di oltrepassare i limiti dell’invecchiamento dai 120 anni 120 ai 1,000 (o più). Per loro, ammettere che moriranno è accettare una sconfitta: una cosa cui non sono affatto avvezzi.

C’è tutta questa gente che dice ‘la morte è naturale, è solo parte della vita, ed io penso che non ci sia nulla di più lontano dal vero,” disse il cofondatore e investitore di Paypal Peter Thiel nel 2012. Per lui, “la morte è un problema che può e deve essere risolto”.

Forse non ci riusciranno. Di più: se dovessero trovare davvero una tecnica per estendere la vita, non ne potranno beneficiare.

È storia di sempre

Fin dall’antichità l’uomo ha provato a bypassare la morte: il mitico Giglgamesh, protagonista di mille leggende che affondano le loro radici nel 2000 a.c., curava una pianta della longevità. La leggenda greca di Titone, che chiese a Zeus la vita eterna, ma dimenticò l’eterna giovinezza. Che dire di Dorian Gray? E Faust? Chiunque, vero o reale che fosse, ha fallito nell’impresa.

Non è difficile capire che queste storie sono in realtà degli avvertimenti.

Chiunque abbia provato a sconfiggere la vecchiaia e la morte, raccontano queste leggende, non ha mai goduto i frutti del suo lavoro.

Perché? Anche i più affamati di vita non possono negare che l’età provochi forte degrado fisico e cognitivo. Col tempo i nostri processi fisiologici non lavorano più così bene, le nostre ossa si rompono più facilmente, gli organi cedono, la mobilità è limitata. A che serve estendere all’infinito la vita se si riduce a un’ombra di sé stessa?

Di certo nessuno di questi problemi fermerà gli sforzi dei moderni “titani” della Silicon Valley. Non soddisfatti di aver affrontato i problemi di come farci comunicare a vicenda e come farci spostare e viaggiare, hanno puntato decisamente sulla longevità.

L’immortalità è il prossimo obiettivo della Silicon Valley

Calico, Silicon Valley

Nel 2013, una compagnia fondata da Google chiamata Calico è nata con l’obiettivo dichiarato di testare sostanze che allungano la vita. Non è un caso che i documenti informativi della compagnia abbiano tra i payoff “risolvere la morte”.

Altre aziende si concentrano sul trattamento dei disturbi cronici per dare agli esseri umani vite più lunghe e più soddisfacenti.

Silicon Valley, Human Longevity

La Human Longevity, Inc. fa uso di algoritmi per prevedere i rischi individuali di cancro o di test genetici per definire al millimetro i profili personali dei pazienti.

 

Verily, Silicon Valley

Verily, un’altra sussidiaria di Google, crea dispositivi che migliorano la qualità di vita delle persone con diabete e Parkinson.

Non per tutti

Come già detto, non confondiamo i moderni sforzi della medicina per estendere la vita con una “lunga e SANA vita” per tutti. I disturbi cardiaci sono in crescita, per dirne una, e le scelte di vita delle persone spesso le mettono sulla strada della morte che vogliono evitare.

Perché la questione è che ci sono davvero pochissimi trattamenti al mondo capaci di allungare la vita in modo sostenibile dalle masse. Tra questi:

La Metformina, un farmaco attualmente prescritto ai diabetici, riduce i danni al DNA e aiuta a far lavorare normalmente le cellule;

La Rapamicina, un immunosoppressore, ha mostrato risultati promettenti nel conservare l’attività cellulare anche in età avanzata;

Negli studi clinici la Tanespimicina, un farmaco usato nei trattamenti anticancro, contribuisce a ripulire il corpo dalle cellule che smettono di replicarsi in modo giusto.

Non è ancora chiaro quale tra queste sostanze aiuterà gli esseri umani a vivere di più. Mancano studi (e sono studi per forza di cose studi di lungo periodo) ma i primi risultati sono sbalorditivi.

Non basta

Ai membri del club della Silicon Valley non interessano solo queste soluzioni: con la loro attività si concentrano su approcci fuori dagli schemi per aumentare la longevità.

E a dirla tutta le soluzioni che esplorano non contemplano per ora alcuna soluzione estensibile alla massa: quelli che investono soldi in questo campo sembrano (giustamente?) più concentrati su soluzioni individuali, che funzionino anzitutto per sé stessi.

I tempi della ricerca medica e l’assenza di prove certe non dissuadono i leader tecnologici dal tentare su di sé ogni sorta di rimedio.

Il già citato Peter Thiel è tacciato di praticare iniezioni di sangue da donatori giovani, una tecnica che ha dimostrato effetti sui topi (in studi piuttosto inquietanti) non ancora confermati sugli umani.

Il 32enne Serge Faguet, fondatore in Russia della piattaforma video TokBox e del portale di prenotazioni Ostrovok, dichiara di aver speso oltre 200.000 euro in interventi di biohacking. Ha aumentato e perfezionato il suo udito e ha assunto microdosi di MDMA, tutto per “vivere meglio la vita” (sugli effetti valuteremo nei prossimi anni).

Questi trattamenti, ed altri ancora più controversi, sono così costosi per la massa che in futuro si potrebbero davvero creare due “classi” di umani. Una sorta di neo caste, che vive per 150 anni ed oltre, ed un’altra che vede inalterata o addirittura ridotta l’attesa di vita.

La disparità sanitaria negli USA potrebbe creare classi di ‘signori immortali’ contrapposte ai comuni mortali,” ha dichiarato Sean Parker, ex presidente Facebook, a un evento sulle innovazioni anticancro dello scorso novembre.

In quanto miliardario mi appresto ad avere accesso a cure migliori. Magari arriverò a 160 anni e farò parte di una casta separata”.

Anche voi pensate che il danaro e l’auto sperimentazione risolveranno una condizione che ha funestato l’umanità da sempre, fino a creare due diverse “specie” umane?

Le ragioni nascoste

Potrebbero esserci dei motivi di natura psicologica dietro questo atteggiamento. Forse questi imprenditori abituati a vincere e creare sfide continue vogliono semplicemente negare l’idea che moriranno?

C’è sicuramente tanta vanità in questo approccio, dice Linda Waite, professoressa di psicologia all’Università di Chicago. “Non sono forse già signori e padroni? Pensano di potere ottenere tutto disponendo della loro ricchezza, ma non è così”. Suona o no come un restyling di Dorian Gray?

La fede

Anche la fede potrebbe avere un ruolo. “La religione tradizionale nell’area di San Francisco sta cedendo il posto a una forma diversa di culto, una forte fiducia nel potere della scienza per la salvezza dell’umanità,” secondo un articolo sulla cristianità nella Silicon Valley pubblicato sulla rivista Quartz. Una sorta di “religione della tecnologia” con dei “capi religiosi” troppo giovani per trovare pace nell’idea di morire? Questo sarebbe l’ingrediente che innesca l’ossessione per la longevità.

Oggi come sempre, purtuttavia, non esistono ancora pillole miracolose per vivere in eterno, o eternamente in salute. Le uniche cose che fungono sono ancora esercizio fisico, frutta, vegetali, tranquillità mentale, stimoli. Nessuna scorciatoia.

Se i leader della Silicon Valley vogliono davvero distruggere la morte dovrebbero investire anche nella diffusione di queste pratiche oltre che in elisir di lunga vita che per ora placano il loro ego e in prospettiva aiuteranno solo loro.  FONTE

 

 

IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.