Valanghe di articoli con l’ invito a riconoscere una delle cause principali del disastro ambientale inaugurano l’anno nuovo. Un buon segno. L’allevamento intensivo inquina i terreni, le acque, i mari e l’aria, contaminando la natura con tossine potenzialmente mortali. Altro che CO2 …

Perché mangiare meno carne è la cosa migliore che puoi fare per il pianeta nel 2019

DI OLIVER MILMAN

TheGuardian.com

Mangiare carne ha un impatto pesante sull’ambiente, dall’alimentare cambiamenti climatici all’inquinamento del paesaggio e dei corsi d’acqua

Riciclare o prendere l’autobus piuttosto che la propria auto per andare al lavoro può essere utile, ma gli scienziati puntano sempre più su un cambiamento più radicale dello stile di vita delle persone, unico modo sicuro per aiutare il pianeta: mangiare molto meno carne.

Una serie di ricerche pubblicate nel corso dell’ultimo anno ha messo a nudo il pesante impatto provocato dal consumo di carne, in particolare delle carne di manzo e di maiale, sull’ambiente, sul cambiamento climatico e sull’inquinamento del paesaggio e dei corsi d’acqua.

L’agricoltura industriale ha provocato l’inizio della più grave crisi di estinzione delle speci animali, dalla scomparsa dei dinosauri, ciò significa che bestiame (allevamento) e esseri umani ora costituiscono il 96% di tutti i mammiferi viventi. Ma malgrado l’uso di quasi tutti i terreni agricoli, l’uso di carne e latticini rappresenta solo il 18%  di tutte le calorie alimentari e non più di un terzo delle proteine.

Questo possente impatto prodotto dall’allevamento però, non è solo inefficiente, ma richiede anche la deforestazione per far posto ad altro bestiame, oltre alle emissioni di metano prodotte dalle mucche e dai fertilizzanti necessari alle coltivazioni: il tutto crea tante emissioni di gas serra  quante ne creano tutte le auto, i camion e gli aerei del mondo. L’allevamento intensivo di carne rischia di provocare l’estinzione in massa delle altre specie animali, oltre ad un significativo inquinamento dei corsi d’acqua, dei fiumi e, in ultima analisi, degli oceani.

A ottobre, gli  scienziati hanno avvertito della necessità di una enorme riduzione nei consumi di carne per evitare pericolosi cambiamenti climatici, chiedendo una diminuzione del 90% del consumo di carne bovina nei paesi occidentali, sostituendola con un amento di cinque volte della produzione di fagioli e legumi.

Dovrà essere ridotto drasticamente anche il consumo di carne suina, latte e uova, perché la popolazione mondiale aumenterà di altri 2 miliardi di persone entro il 2050. I ricercatori hanno affermato che sarà necessario che tutti passino ad una dieta “flessibile” per contribuire a mantenere l’aumento della temperatura globale entro il limite di 2°C concordato dai governi.

Hanno anche suggerito una serie di altre misure, per raggiungere questo obiettivo, che vanno da una tassa sulle carni rosse  da usare per la coltura di  alghe marine con cui alimentare le mucche e ridurre la quantità di gas metano che espellono. Qualcuno ha suggerito di mangiare insetti invece di bistecche e di braciole di maiale.

Una via più praticabile potrebbe essere promuovere l’alimentazione vegetariana con carni prodotte in laboratorio e pubblicizzare sostitutivi vegani come l’Impossible-hamburger che addirittura “sanguina”. Qualunque sia la via con cui si raggiungerà il cambiamento, speriamo che il 2019 sarà un anno chiave per uscire da questo  sistema alimentare globale sbagliato.

Oliver Milman

Fonte: https://www.theguardian.com/environment/2018/dec/21/lifestyle-change-eat-less-meat-climate-change?fbclid=IwAR0qbyfWYugNJtItZSL66aWLN9G3A2R67vR_BpC2UdH–iPKnDBPDu7Eq1I Traduzione Bosque Primario Su https://comedonchisciotte.org/perche-mangiare-meno-carne-e-la-cosa-migliore-che-puoi-fare-per-il-pianeta-nel-2019/

IL PIANETA NEL PIATTO

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Cosa mangiamo? La risposta a questa domanda determinerà il futuro dei nostri figli e di molte altre specie che abitano il pianeta Terra. La carne proveniente da allevamenti intensivi finisce a buon mercato sugli scaffali dei nostri supermercati, ma il suo prezzo reale è molto più alto, e lo paga il Pianeta.

DEFORESTAZIONE 

Il sistema agroalimentare è responsabile dell’80% della deforestazione di alcune delle foreste più ricche di biodiversità rimaste sulla Terra. Si deforesta per creare aree di pascolo e per produrre mangimi.

PERDITA DI BIODIVERSITÀ

L’agricoltura intensiva, e in particolare l’allevamento, può essere considerata uno dei maggiori fattori di perdita di biodiversità a livello mondiale. In 50 anni, tra il 1960 e il 2011, la produzione di alimenti di origine animale è risultata responsabile del 65% della conversione dei terreni e dell’espansione delle terre coltivate a livello globale.

EMISSIONI

Il sistema alimentare è attualmente responsabile di un quarto di tutte le emissioni di gas serra che contribuiscono al cambiamento climatico, e quelle derivanti dall’allevamento (incluso il cambio d’uso del suolo) rappresentano il 14%. Se non facciamo nulla, entro il 2050 le emissioni di gas derivanti dal sistema agroalimentare rappresenteranno più della metà delle emissioni derivanti dalle attività umane.

INQUINAMENTO DELL’ACQUA E DEL SUOLO

L’allevamento è uno dei settori che impiega e inquina più acqua. L’impronta idrica totale della produzione animale rappresenta il 29% di tutta la produzione agricola. Fertilizzanti chimici, pesticidi e farmaci ad uso veterinario provenienti da allevamenti intensivi o colture destinate alla mangimistica inquinano l’acqua e il suolo, risalendo, a volte, la catena alimentare.

FONTE 

 

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