Le modificazioni del meteo hanno senza ombra di dubbio un ruolo significativo nella gestione delle grande dighe. Alla World Commission on Dams (WCD) pare che questo dato sia sfuggito, ma è stato preso atto che centinaia di grandi dighe sono proposte in zone di grande incertezza idrologica, tra cui l’Amazzonia, il Mekong, l’Africa, la Cina e l’Himalaya. Quale sarà la soluzione?
Si può parlare di carenza idrica quando la quantità disponibile di acqua pro capite scende sotto i 500 metri cubi annui. Nel 1951 la disponibilità media d’acqua in India era di 3450 metri cubi pro capite l’anno; alla fine degli anni novanta era scesa a 1250 metri cubi, le attuali previsioni vanno verso i 700.
La morte per sete per miliardi di persone è la prospettiva creata dalla globalizzazione. Vandana Shiva la chiama: “un fascismo economico che nega alle persone il diritto alle risorse”
Il declino idrico del mondo risulta del 33% e la prima causa è l’abuso umano.
<< Vandana Shiva esamina la distruzione dell’India prodotta dalla privatizzazione delle falde freatiche, dalle 2000 dighe volute dalla BM e dalle tecnologie disastrose imposte dai grandi organismi internazionali per maggiorare i profitti di poche ricchissime società. Le sole dighe hanno portato all’esodo di più di 40 milioni di persone, il vantaggio è stato quasi nulla in confronto ai costi esorbitanti, e spesso è consistito nei profitti giganteschi delle imprese. A livello mondiale 2 miliardi di dollari (i dati sono del 2002) sono stati spesi per 45.000 grandi dighe, che hanno prodotto deviazioni di fiumi, siccità di interi territori, devastazione ambientale, immiserimento delle popolazioni, esodo forzato, distruzione di villaggi e cambi climatici… Dice la Shiva: “Le grandi opere idrauliche avvantaggiano i potenti e impoveriscono i deboli”. La Banca mondiale è accusata di un ruolo di primo piano nella sparizione delle acque per un business vantaggiosissimo che ha attratto colossi come la Monsanto o la Vivendi in un mercato di miliardi di dollari. Quando questi colossi avranno portato avanti la loro campagna di privatizzazione dell’acqua, il mondo sarà messo in ginocchio. Acqua vuol dire condutture, fogne, depurazioni, immondizia, agricoltura, allevamento, industria, economia, vita… Spesso la privatizzazione è la condizione imposta dalla BM ai paesi in crisi che chiedono prestiti, ma le analisii fatte in Argentina, Cile, Messico, Malaysia, Nigeria… sono terrificanti.
Si svalutano i servizi pubblici promettendo maggiore efficienza, si vendono i diritti sull’acqua per avere denaro ma dopo la privatizzazione, la voce ’efficienza’ scompare e resta la massimizzazione dei profitti con la riduzione dei costi: licenziamento di migliaia di persone, blocco alla modernizzazione degli impianti, caduta della manutenzione, peggioramento della qualità e rialzo dei prezzi (lo abbiamo visto anche con la rete elettrica italiana e statunitense). In Ghana i poveri spendono metà delle loro entrate solo per l’acqua, in Bolivia con salari mensili di 100 dollari le bollette toccano i 20 dollari, nelle Filippine il costo è aumentato del 400%, in Francia del 150%, in Inghilterra del 450%… mentre i profitti delle compagnie salgono del 600-700%. Intanto l’acqua che esce dal rubinetto peggiora, aumentano i colibatteri e le sostanze inquinanti, scompare la potabilità. Contro il peggioramento non si può far nulla perché le multinazionali non sono tenute a rispettare le leggi degli stati.
Sia il Gatt che il WTO hanno creato mostri che travalicano il diritto nazionale e internazionale e possono punire o ricattare gli stati che non sottostanno. Abbiamo un business enorme che si dilaterà nel tempo arricchendo poche compagnie, come le francesi Vivendi Enviroment e Suez Lyonnaise des Eaux, i cui imperi dominano già 120 paesi. Se l’acqua non è più potabile, fa schifo o manca, la gente berrà acqua minerale, o Coca Cola o Pepsi ma le acque minerali non danno garanzia di igiene, contengono elementi inquinanti, hanno prezzi eccessivi e sono dominate da quelle stesse multinazionali. Insomma le imprese continueranno a marciare sulla sete del mondo. E se l’acqua manca o è troppo cara, non si hanno danni solo alle famiglie, ma all’agricoltura, all’allevamento, alla produzione, con levitazione dei prezzi e danno all’intera economia. Dice Vandana Shiva: “Le soluzioni di mercato distruggono la terra e aumentano le disuguaglianze. La soluzione di una crisi ecologica è ecologica, come la soluzione dell’ingiustizia è la democrazia. La cessazione della crisi dell’acqua impone la rinascita di una democrazia ecologica”.>>
Vandana Shiva è nata nel 1952 a Dehra Dun, nell’India del nord, da una famiglia progressista. Ha studiato nelle università inglesi e americane laureandosi in fisica. Tornata a casa dopo aver terminato gli studi, rimase traumatizzata rivedendo l’Himalaya: aveva lasciato una montagna verde e ricca d’acqua con gente felice, poi era arrivato il cosiddetto “aiuto” della Banca Mondiale con il progetto della costruzione di una grande diga e quella parte dell’Himalaya era diventata un groviglio di strade e di slum, di miseria, di polvere e smog, con gente impoverita non solo materialmente. Decise così di abbandonare la fisica nucleare e di dedicarsi all’ecologia. FONTE
Queste notizie illustrano il matrimonio tra grandi dighe e inseminazione delle nubi:
Cloud-seeding mulled to raise water levels at NPC dams
Cloud seeding scheduled for today as dams in north dry up
Chile Will Increase Cloud Seeding in Fourth Year of Drought
Cloud Seeding Urged for Angat Dam
Una breve panoramica sul fenomeno del cloud seeding
Il cloud seeding, come progetto di ricerca militare degli Stati Uniti, è iniziata nei primi anni ’30, secondo quanto affermato dal professor James R. Fleming del Colby College [26]. Prima del 1915 non si erano verificati successi nel tentare di provocare la pioggia.
1915 Per porre fine a una lunga siccità, San Diego chiamò il noto ‘fabbricante di pioggia’ Charles Hatfield, il quale sosteneva che l’evaporazione del suo composto segreto, sopra a delle torrette di legno, avrebbe attratto le nuvole. San Diego fu ripagata con un diluvio di 17 giorni, che ha prodotto circa 70 cm di acqua. L’acquazzone mortale spazzò via più di 100 ponti, rese tantissime strade inaccessibili, distrusse le vie di comunicazione e lasciò migliaia di persone senza casa [27].
[San Diego, 1915: il temporale di Charles Hatfield distrusse una diga, provocando dozzine di morti.]
1943 “Il primo uso operativo delle window risale al luglio 1943, quando Amburgo venne devastata da un bombardamento aereo. Gli schermi radar furono infastiditi dai riflessi delle window e la difesa aerea venne completamente accecata” [28].
1946 Vincent Schaefer, della General Electric, sganciò circa 3 Kg di ghiaccio secco in una nuvola fredda sopra il Monte Greylock nel Berkshires, causandone un aumento esplosivo [29].
[La tempesta di ghiaccio secco di New York nel 1946 (Life Magazine)]
1947 I meteorologi australiani hanno ripetuto con successo l’esperimento [30].
1949 “Progetto Cirrus”: Il premio Nobel Irving Langmuir e il ricercatore della General Electric Vincent Schaefer riempirono con quasi 300 grammi di ioduro d’argento un cannello ossidrico, facendo cadere miliardi di litri di pioggia su metà Nuovo Messico, da un deserto vicino Albuquerque [31].
1950 Il meteorologo di Harvard, Wallace Howell, inseminò i cieli di New York con ghiaccio secco e fumo di ioduro d’argento, riempendo quasi del tutto i bacini idrici cittadini [32].
1952 L’“Operazione Cumulus” del Regno Unito si concluse con un totale di piogge di 250 volte superiore al normale, provocando morti e distruzioni [33].
1962-1983 “Operazione Stormfury”, un programma di modifica degli uragani, ebbe successo nella riduzione dei venti fino al 30% [34].
1966-1972 Il progetto “Intermediary Compatriot” (poi rinominato “Popeye”) ha avuto successo nell’inseminare le nuvole di Laos. La tecnica divenne parte delle operazioni militari di Cambogia, Vietnam e Laos, dal 1967 al 1972, secondo quanto rivelato da Jack Anderson nel Washington Post, il 18 marzo 1971 [35].
1986 Grazie all’inseminazione delle nuvole, l’aeronautica sovietica riuscì ad evitare che il disastro di Chernobyl raggiungesse Mosca; Belarus, invece, venne colpita [36]…..
VEDI ANCHE
STORIA DEL CONTROLLO CLIMATICO
Nubi inseminate, piogge pilotate e invasi straripanti: disastri ambientali e molte domande
IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.