Avevano nomi innocui come Starfish, Argus e Teak. Ma dietro c’erano le esplosioni più distruttive mai innescate dall’uomo: i test condotti su ordigni nucleari, da Usa e Urss, tra il 1958 e il 1962, in piena Guerra Fredda. Test i cui risultati stati da poco desecretati – potete vedere le riprese video dei test nel canale YouTube del Lawrence Livermore National Laboratory.
Un nuovo studio su Space Science Reviews analizza i risultati dei test nucleari ad alta quota realizzati da Stati Uniti e Unione Sovietica durante la guerra fredda, mostrando il possibile impatto dell’uomo sul meteo spaziale.
di Giulia Bonelli
L’attività umana ha il potere di influenzare il clima del cosmo. E la prova ci arriva dritta dritta da un capitolo di storia che risale a circa una settantina di anni fa: la guerra fredda. Il meteo spaziale – che può causare cambiamenti al campo magnetico terrestre – è normalmente legato all’attività del Sole, ma la disponibilità di nuovi dati nucleari relativi agli anni ’50 e ’60 dimostrano che alcune perturbazioni alla magnetosfera potrebbero avere un’origine ‘artificiale’.
È quanto afferma un nuovo studio pubblicato su Space Science Reviews, che a partire da un esempio storico mostra come l’uomo possa effettivamente influenzare la meteorologia cosmica. Ma andiamo con ordine. Il confronto tra Stati Uniti e Unione Sovietica iniziato nel secondo dopoguerra, che porta alla formazione di due blocchi contrapposti, determina anche una rivalità scientifico-militare senza precedenti. Dal 1958 al 1962, USA e URSS conducono una serie di esperimenti ad alta quota per testare le rispettive tecnologie nucleari. Uno degli esempi forse più eclatanti è l’operazione Starfish Prime, condotta dal governo degli Stati Uniti in collaborazione con la Commissione per l’Energia Atomica e l’Agenzia per il Supporto della Difesa Atomica: una bomba a idrogeno viene fatta esplodere sopra il Pacifico a ben 400 chilometri di altitudine, sviluppando una potenza di circa 1,45 megatoni (immagine…).
I test nucleari sono stati proibiti a partire dal 1967 con l’Outer Space Treaty, ma gli effetti delle esplosioni ad alta quota statunitensi e sovietiche continuano a farsi sentire. Il nuovo studio, coordinato dalla University of Michigan, analizza i dati disponibili sugli effetti delle detonazioni – in particolare quelle del fronte USA – e mostra che una delle conseguenze di maggiore portata è stata la propagazione nel cielo di una ‘palla di fuoco’ fatta di plasma, gas bollente e particelle elettricamente cariche.
Questo ha causato una serie di turbolenze geomagnetiche, che hanno distorto le linee del campo magnetico terrestre e indotto nuovi campi elettrici sulla superficie del pianeta. Alcuni test hanno addirittura creato ‘cinture’ di radiazioni artificiali, un po’ come le naturali fasce di van Allen, che sono rimaste nella magnetosfera per settimane e a volte per anni. Secondo gli autori dell’articolo, esiste inoltre una correlazione tra questi test nucleari e il mancato funzionamento di alcuni satelliti immediatamente dopo le esplosioni. Questo dato è particolarmente rilevante per la NASA, che sta mettendo a punto nuovi sistemi per proteggere i satelliti e gli astronauti dalle radiazioni cosmiche. “I test nucleari – dice Phil Erickson dell’Haystack Observatory all’MIT e co-autore dell’articolo – sono un esempio estremo di effetti spaziali causati dall’uomo paragonabili a quelli generalmente determinati dal Sole. Se riusciamo a capire cosa è successo esattamente in questi eventi ‘umani’, possiamo più facilmente comprendere i fenomeni climatici naturali nella porzione di spazio più vicina a noi.”
FONTE http://www.asi.it/it/news/cosi-influenziamo-il-clima-spaziale
Pochi ne hanno parlato. Pochi lo sanno e pochi hanno fatto domande su questo gravissimo passaggio verso una manipolazione massiccia della biosfera del pianeta. Si ricordano Hiroshima e Nagasaki, ma non le oltre 2000 esplosioni di test, molte delle quali estremamente più potenti delle due atomiche lanciate sul Giappone (1).
Rosalie Bertell era una dei pochi scienziati a denunciare nel suo libro “Planet Earth the Latest weapon of War“ gli innumerevoli esperimenti segreti condotti da parte dei militari, tra i quali esplosioni nucleari che hanno perturbato strati vitali dell’atmosfera. Questi esperimenti sono stati eseguiti per decenni senza discutere pubblicamente dei rischi e dei danni a cui sottoponevano la vita sulla terra. 60 anni di interventi e manipolazioni dell’atmosfera terrestre con uno scopo ben preciso: il controllo ed utilizzo del pianeta ma anche dello spazio. A partire dagli anni ’50 gli Stati Uniti iniziarono una serie di esperimenti con la ionosfera per sondare gli effetti sulle trasmissioni radio ed operazioni radar dell’intenso impulso elettromagnetico prodotto dalle deflagrazioni delle esplosioni atomiche.
Il 9 luglio 1962, un razzo contenente un ordigno da 1.4 megatoni fu lanciato e fatto esplodere a 400 km di altezza, lacerando la cintura di Van Allen (2). Questo danno, secondo la Bertell, fu aggravato da esperimenti dell’Unione Sovietica. Sempre secondo la Dottoressa Bertell gli scienziati americani si resero conto che sarebbero stati necessari moltissimi anni prima che la schermatura vitale della terra delle fasce di Van Allen potesse riprendersi da tali assalti... vedi
Dalle fasce di Van Allen al fallout radioattivo e al clima.
L’interesse militare nello spazio divenne intenso durante e dopo la seconda guerra mondiale a causa della nascita della scienza missilistica, la compagna della tecnologia nucleare. Le prime versioni annoverano la bomba buzz e i missili teleguidati considerati come potenziali vettori sia di bombe nucleari sia di quelle convenzionali. La tecnologia missilistica e la tecnologia delle armi nucleari sono state sviluppate contemporaneamente tra il 1945 e il 1963.
Durante questo intenso periodo di test atmosferici nucleari, sono state tentate esplosioni a vari livelli, sopra e sotto la superficie della Terra. Alcune delle descrizioni ormai familiari della atmosfera protettiva della Terra, come l’esistenza di fasce di Van Allen, sono basate su informazioni ottenute attraverso la sperimentazione stratosferica e della ionosfera di quei tempi…. vedi
HAARP – UNA STORIA LUNGA 60 ANNI
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