Fase di tregua e leggo: Ecco perché questa breve fase meno calda sembrerà un miracolo, un dono improvviso e inaspettato. Ma attenzione: questo sollievo non durerà a lungo. Quindi preparatevi.
Ciò che il commento descrive per i paesi del Nord vale certamente anche per la nostra realtà mediatica.
Factchecker perplessi e non riescono più a distinguere: la propaganda climatica è ancora vera o è già satira?
Quando la realtà supera la satira – Come i media statali e della NATO spingono la propaganda climatica al grottesco
Un bollettino meteorologico rosso incandescente. Temperature come fiamme infernali. Un conduttore di telegiornale davanti a una mappa infuocata. Ciò che fino a pochi anni fa sarebbe passato per un meme di internet, oggi va in onda in prima serata nei notiziari principali dei media pubblici. E la cosa più spaventosa: i faktenchecker devono ormai chiedere seriamente se tali immagini siano autentiche o generate dall’IA.
Proprio questo mostra un caso recente. Un utente pubblica uno screenshot di una mappa meteorologica della Tagesschau che mostra la Germania in toni rosso fuoco – accompagnata da un commento ironico sulla “propaganda climatica”. Prontamente, il team di Fact-Check di Reuters si fa vivo per chiedere cortesemente se l’immagine sia stata manipolata – e se magari fosse coinvolta anche l’intelligenza artificiale.
Naturalmente l’immagine è stata modificata, ma i media propagandistici ultimamente hanno esagerato così tanto con la loro isteria climatica che non si sa più cosa sia manipolato e cosa corrisponda alla realtà. Ma ciò che qui sembra una scena di una satira mediatica, rivela un problema molto più profondo: l’estetica dei media finanziati dallo stato è ormai così drammatica, esagerata e visivamente carica da essere difficilmente distinguibile da una satira caricaturale.
Quando la propaganda diventa la norma
La mappa meteorologica della Tagesschau non è un caso isolato. Da anni si osserva un notevole cambiamento nella rappresentazione di tempo, clima e catastrofi ambientali – sia nei media statali tedeschi, svizzeri, che nei partner internazionali come la BBC, la francese France Info o i media statunitensi con un’agenda vicina alla NATO.
Prima 30 gradi erano un sole giallo sulla mappa. Oggi è un allarme rosso sangue. La drammatizzazione visiva sostituisce sempre più l’analisi oggettiva.
Questo sviluppo non è casuale, ma segue un copione politico. In un panorama mediatico che si considera “responsabile” – specialmente nel quadro degli obiettivi climatici dell’UE, del Green Deal, dell’Agenda 2030 e della linea unitaria transatlantica – il clima viene elevato a ultima ratio morale. Critiche a ciò? Immediatamente bollate come “negazionismo”, “disinformazione” o “infiltrazione di estrema destra”.
Media statali e media NATO: doppia elica della paura
Le emittenti pubbliche in Germania (ARD, ZDF, Deutschlandfunk, ma anche in Svizzera e Austria) non si considerano più primariamente come neutrali veicoli di informazione, ma come attori nella “lotta contro il cambiamento climatico” – con i mezzi stilistici corrispondenti:
Mappe rosso fuoco
Termini suggestivi come “crisi climatica” o “morte per calore”
Appelli morali permanenti a “agire finalmente”
Parallelamente, i media vicini alla NATO come la BBC, CNN o France24 ecc. adottano linguaggi visivi e narrative simili – spesso supportati da “faktencheck” che non verificano più se qualcosa è vero, ma se contraddice la narrativa ufficiale.
Il risultato: Chi critica l’esagerazione non viene più preso sul serio – ma viene controllato. E chi pubblica immagini esagerate viene chiesto dai verificatori di fatti se ha falsificato la realtà – anche se questa è stata prodotta da tempo dalle stesse emittenti.
L’inversione della verità
Il caso della mappa del caldo della Tagesschau è emblematico di una rottura epocale nella percezione mediatica: Non si diffida più della menzogna – ma della realtà. La verità è stata così spesso colorata politicamente, drammatizzata, sfruttata propagandisticamente, che non è più credibile – anche quando è vera. Quando un’immagine meteorologica sembra un meme generato dall’IA – e poi si rivela essere una trasmissione effettiva dell’ARD –, non è il fallimento della satira, ma il trionfo della messa in scena.
Conclusione
Viviamo in tempi in cui la messa in scena dei media statali ha raggiunto la caricatura. Il confine tra propaganda e reportage è sfumato. E quando persino i faktenchecker non sanno più cosa è autentico, la crisi di credibilità è definitivamente arrivata. La nuova realtà è: Non è la satira il problema – ma il fatto che la realtà sia diventata satira.
https://uncutnews.ch/faktenchecker-ratlos-und-koennen-nicht-mehr-unterscheiden-ist-die-klimapropaganda-noch-echt-oder-schon-satire/
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E questa è una mappa attuale 🙂 https://www.meteogiornale.it/2025/07/meteo-news/meteo-che-botta-fresca-15c-in-48-ore/
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