C’è molto mistero intorno l’aereo spaziale dell’esercito americano X-37B che è tornato recentemente sulla Terra dopo quasi due anni in orbita. Mentre il suo scopo rimane relativamente sconosciuto, il velivolo sembra essere pronto per partire nuovamente a metà maggio e sta volta sappiamo (in parte) perché.

Il Rapid Capability Office dell’Air Force ha unito le forze con l’Air Force Reserve Research Lab e ora la US Space Force per eseguire una missione che massimizza le capacità uniche dell’X-37B“, dichiara Barbara Barrett, segretario all’aeronautica degli Stati Uniti d’America. “Questa importante missione effettuerà più esperimenti di qualsiasi precedente volo, inclusi due esperimenti della NASA“, aggiunge la donna.

Gli esperimenti in questione sono: la valutazione di determinati materiali significativi alle condizioni nello spazio, lo studio dell’effetto della radiazione spaziale ambientale sui semi e un esperimento, del Naval Research Laboratory, che trasforma l’energia solare in energia a microonde a radiofrequenza, con l’obiettivo di studiare la trasmissione di tale energia sulla Terra. La missione, inoltre, dispiegherà il FalconSat-8, un piccolo satellite sviluppato dalla US Air Force Academy per condurre diversi esperimenti mentre è in orbita.

Il programma X-37B è iniziato nel 1999 e lanciato per la prima volta nel 2010. Ha completato cinque missioni, trascorrendo in orbita 2.865 giorni, tra cui un record di 780 giorni nella sua missione più recente, che si è conclusa ad ottobre. L’Aeronautica ha affermato mercoledì scorso che questa sarebbe stata la prima missione di X-37B a utilizzare un modulo per gli esperimenti.

L’Aeronautica non ha mai definito precisamente ciò che sta facendo in orbita il velivolo; dopo una missione nel maggio 2017 è stato dichiarato che si stava testando “guida avanzata, navigazione e controllo, sistemi di protezione termica, avionica, strutture e guarnizioni ad alta temperatura, isolamento riutilizzabile conforme, volo elettromeccanico leggero sistemi, sistemi avanzati di propulsione, materiali avanzati e volo orbitale autonomo, rientro e atterraggio”. FONTE 

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