È una nuova manifestazione contro l’introduzione di una modifica alla tassa di successione molto penalizzante per il settore rurale del Regno Unito che minaccia la sopravvivenza di molte aziende a conduzione familiare.
Di Cristiana Flaminio
Trattori a Westminster: gli agricoltori inglesi protestano a Londra, davanti al Parlamento. I contadini sono infuriati perché il governo del laburista Keir Starmer intenderebbe eliminare le agevolazioni sull’imposta di successione per le imprese agricole che, a partire dal 2026, sarebbe pari al 20% del valore di ogni azienda superiore al milione di sterline. Un salasso. A cui gli agricoltori inglesi si ribellano issando e sventolando l’Union Jack contro quella che hanno già ribattezzato come “la tassa sui trattori”. Un progetto di legge sul quale il governo laburista non transige, impegnato com’è a raccattare sterline in un bilancio che piangerebbe miseria. Sullo sfondo del braccio di ferro ci sono le stesse identiche questioni che hanno portato in piazza migliaia e migliaia di loro colleghi sul continente europeo. I margini di guadagno per i produttori si sono assottigliati, la grande distribuzione riconosce sempre meno soldi all’agricoltura e la concorrenza che arriva dall’estero è sempre più spietata. Mentre, in patria, occorre lottare non soltanto contro i rischi che derivano dal lavoro agricolo ma soprattutto contro una legislazione che, dietro il paravento del green e dell’ambientalismo, stringe sempre di più la morsa sulle piccole aziende agricole costringendole a sottostare a ogni sorta di burocrazia e a dover pagare tasse, balzelli di ogni genere. Contro cui, adesso, rombano i trattori radunatisi a Westminster. Tra i manifestanti, già scesi in piazza anche a novembre scorso contro il governo, c’era Jeremy Clarkson, notissimo giornalista ex Bbc e protagonista (oltre che del cult Top Gear) della serie Amazon Clarkson’s Farm.
FONTE https://www.lidentita.it/i-trattori-invadono-westminster-la-protesta-a-londra/
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