Il pericolo aumenta a causa delle smart grid, ovvero la rete elettrica dotata di sensori intelligenti che raccolgono informazioni in tempo reale ottimizzando la distribuzione di energia
È quanto emerge dal nuovo report “Cyber security in the energy sector”, commissionato dalla direzione generale Energia della Commissione Europea alla piattaforma europea degli esperti energetici della sicurezza informatica nell’energia (Eecsp).
Secondo quanto riporta Huffington Post, nel report viene introdotto un “sistema di gestione del rischio e delle minacce”, un “quadro efficace di risposta” alle emergenze, il miglioramento della “resilienza agli attacchi informatici nel settore energetico“, la creazione di un “quadro europeo specifico per l’energia” nonché la “formazione di personale con adeguate competenze”.
I rischi sono alti e concreti: si va dai black out, anche molto estesi, a disastri più gravi, visto che ormai le smart grid (rete elettrica dotata di sensori intelligenti che raccolgono informazioni in tempo reale ottimizzando la distribuzione di energia) connettono tra loro in maniera integrata per la gestione delle informazioni e del controllo della rete elettrica, anche centrali nucleari, oleodotti, gasdotti e sistemi di rigassificazione, oltre alle tecnologie di produzione di energia da fonte rinnovabile. Le azioni che possono compiere gli hacker una volta avuto accesso a questi dispositivi sono molteplici: rubare informazioni e compromettere i dispositivi di controllo delle reti per estorcere denaro, rivendere brevetti alle aziende concorrenti o minacciare la sicurezza di una nazione. Gli hacker poi possono inserire dati di traffico contradditori per indurre decisioni sbagliate nei sistemi di risposta e sabotare il sistema di comunicazione ed elaborazione dei dati per ritardarlo o mandarlo in tilt.
“Siamo di fronte a una questione di vitale importanza per il sistema elettrico. In generale con l’aumento della quota di energia da produzione rinnovabile tutto il sistema energetico risulta essere più vulnerabile rispetto ad attacchi informatici“, spiega all’Huffington Post Livio de Santoli, delegato del Rettore per l’energia ed energy manager de La Sapienza. Per questo, continua de Santoli, il tema sicurezza è al centro del nuovo piano energetico che sarà adottato a breve dal cda dell’ateneo. FONTE
Uno studio presentato a Baltimora individua l’Internet of Things come una vulnerablità per le reti elettriche.
Condizionatori, scaldabagni, frigoriferi e impianti di riscaldamento ed elettrodomestici vari sempre più connessi al web con Internet of Things, potrebbero essere la porta d’ingresso degli hacker per attacchi di grosse dimensioni che hanno come obiettivo le reti di distribuzione elettrica. Questo scenario è stato analizzato dall’università di Princeton e presentato alla Usenix Security Conference di Baltimora.
I ricercatori hanno simulato attacchi in cui gli hacker prendono controllo di più dispositivi creando una cosiddetta botnet. Stando a quanto caclolato dagli scenziati in una rete capace di servire 38 milioni di persone, come ad esempio quella canadese, un aumento della domanda di appena l’1%, corrispondente a solo poche decine di migliaia di dispositivi controllati dagli hacker, sarebbe ingrado di provocare un blackout a catena.
“Le reti elettriche sono stabili se l’offerta è uguale alla domanda. – spiega a Wired Saleh Soltan, uno dei ricercatori – Con una grande rete di dispositivi Internet of things si può veramente manipolare la domanda, cambiandola improvvisamente, in qualunque momento”. FONTE
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