NEWS ARTICO – GROENLANDIA

Non vi è alcuna evidenza che la riduzione dei ghiacci groenlandesi sia dovuta alle attività antropiche.

E’ ciò che emerge da uno studio di 3 scienziati nord-americani – ripubblicato dal Geophysical Research Letters – che hanno analizzato e messo a confronto le temperature in Groenlandia nei due decenni 1920-1930 e 1995-2010.  Gli aumenti delle temperature nei periodi considerati, infatti, sono di una grandezza similare, ma il tasso di riscaldamento nel periodo 1920-1930 è stato addirittura del 50% più alto rispetto al periodo 1995-2010

Lo studio – “Greenland Warming of 1920-1930 and 1995-2010” – è stato condotto dagli scienziati Petr Chylek e M.K Dubey, del Laboratorio nazionale di Los Alamos, e G.Lesins (Dalhousie University, Halifax).  

Esso dimostra che l’attuale priodo di riscaldamento non è affatto una novità nella storia anche recente della Groenlandia, tanto che tutti i decenni dal 1915 al 1965 hanno registrato temperature più calde delle attuali almeno nelle coste sud-occidentali e sud-orientali.

Non solo: malgrado si faccia un gran parlare dello scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia, la massa glaciale appare in realtà stabile se non addirittura in crescita. Rispondendo alla domanda se l’attuale aumento della temperatura è addebitabile alle emissioni provocate dalle attività umane, la risposta dello studio è un deciso no.  “Sebbene ci sia un considerevole aumento della temperatura durante l’ultimo decennio, un aumento simile e a un tasso più veloce si è registrato nella prima parte del XX secolo (1920-1930) quando l’anidride carbonica o altri gas serra non potevano esserne la causa.  Il riscaldamento della Groenlandia tra il 1920 e il 1930 dimostra che un’alta concentrazione di anidride carbonica e di altri gas serra non è una condizione necessaria per provocare aumenti di temperatura”.  

In realtà nell’ultimo decennio la causa potrebbe essere ricercata nell’attività solare o nei cambiamenti di temperatura nelle acque di superficie dell’oceano tropicale. La conclusione è che “non c’è alcuna evidenza per affermare che i ghiacciai della Groenlandia si stiano sciogliendo a causa dell’aumento di temperatura provocato da un’aumentata concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera”.

Autore : Alessio Grosso FONTE

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Ghiaccio groenlandese, cresce l’accumulo di fuliggine in superficie

Ghiaccio groenlandese, cresce l’accumulo di fuliggine in superficie

L’aumento dell’accumulo di fuliggine sulla superficie ghiacciata ne causa uno scioglimento ancor più rapido

La superficie nevosa della Groenlandia, nel corso degli ultimi 20 anni, si è fatta via via sempre più scura, assorbendo altresì più calore dal sole e aumentando, di conseguenza, lo scioglimento dei ghiacci. E’ questa la conclusione di un nuovo studio basatosi sull’analisi di 30 anni di dati satellitari, che hanno mostrato come l’oscuramento e la fusione hanno accelerato sensibilmente questo processo. La tendenza, tuttavia, è destinata a continuare ancora e, molto probabilmente, a peggiorare; entro la fine del secolo, infatti, si potrebbe registrare una perdita di ghiaccio del 10%, per la mancanza di riflettività della superficie (effetto albedo). Questi risultati avranno sicuramente implicazioni globali, perchè il disgelo causerà non solo un aumento del livello del mare intorno alla Groenlandia, ma ne potrebbe influenzare in maniera marcata anche l’ecologia. La fuliggine, che si deposita sul ghiaccio soprattutto a causa degli incendi, sta purtroppo contribuendo a questo problema e gli scienziati sono molto preoccupati perché questo processo sta accelerando notevolmente il ritmo di scioglimento dei ghiacci groenlandesi. Il professor Marco Tedesco, ricercatore della Columbia University, riferisce che l’oscuramento è causato dal materiale fuligginoso bloccato al di sotto della superficie della calotta di ghiaccio. Quando il ghiaccio inizia a sciogliersi durante l’estate, la polvere e la fuliggine tendono ad esporsi, oscurando la superficie nevosa incontaminata. Poi, con il tempo, i granelli tendono a divenire via via sempre più grandi perché si uniscono tra di loro. Il vecchio materiale scuro e la neve fresca granulosa diminuiscono la riflettività dello strato di ghiaccio, in particolar modo nel campo dell’infrarosso. Ciò significa che la radiazione solare viene assorbita, portando ad una fusione ancor più rapida. Questo meccanismo, col tempo, potrebbe rivelarsi disastroso. FONTE

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Groenlandia: ecco la causa dell’anomalo scioglimento dei ghiacci

Gli scienziati hanno forse scoperto quella che è la causa dell’anomalo scioglimento dei ghiacci in Groenlandia

Un gruppo internazionale di scienziati della Novosibirsk State University (Russia) ha scoperto quella che è la causa dell’anormale disgelo che sta caratterizzando la Groenlandia. In precedenza si riteneva che i ghiacciai stessero perdendo di volume solo nella zona costiera dell’Isola, ma stando alle misurazioni radar dal 2001 si nota che nella parte centrale la fusione del ghiaccio ha dato vita a grandi fiumi e laghi che ricoprono una vasta porzione del territorio. I ricercatori, dopo questa scoperta, hanno concluso che la causa dello scioglimento dei ghiacci groenlandesi è il ‘pennacchio’ del mantello che si trova sotto l’Islanda; tale colonna, piuttosto vasta, risale molto probabilmente a circa 250 milioni di anni fa e ha causato la creazione di una zona in cui lo spessore della litosfera era inferiore a 100 km….  FONTE

Stuzzichino per Geologi

By Guido Giudi

La Groenlandia si scioglie….da sotto! Questo il sunto di uno studio uscito su Nature Geoscience nei giorni scorsi. E, informazione aggiuntiva non banale, non è colpa nostra, a meno che, parecchie decine di milioni di anni fa, qualcuno non abbia appositamente trainato la Terra Verde sopra l’area di placca tettonica attiva che pare sia all’origine di questo scioglimento ancora ai giorni nostri. Naturalmente, il traino, se avvenuto, sarà stato fatto con dei SUV!

Scherzi a parte, abbiamo bisogno che qualcuno dei numerosi geologi che seguono le nostre pagine ci dia una mano a capire il significato di questa notizia.

Il paper è questo:

Melting at the base of the Greenland ice sheet explained by Iceland hotspot history

E qui lo spiegano su Science Daily:

Earth’s internal heat drives rapid ice flow, subglacial melting in Greenland

Dunque sarebbe un’anomalia geotermica lunga 1200 Km e larga 400 nella parte centro-settentrionale della Groenlandia, la causa principale dello scioglimento del ghiaccio basale e dell’esistenza della complessa rete di canali attraverso cui scorre l’acqua glaciale nelle viscere degli oltre 3 km di spessore del ghiaccio che la ricopre.

Una scoperta resa possibile solo con le tecniche di osservazione più moderne, che vanno dalle osservazioni radar a quelle satellitari, cui si sommano numerose campagne di perforazione del ghiaccio.

Il tutto, sempre con buona pace del dipartimento “lo scioglimento dei ghiacci è una inconfutabile prova della deriva catastrofica del clima”.

Enjoy

FONTE 

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