Risultati immagini per LE ALTERAZIONI ATMOSFERICHE ALL’ORIGINE DEL CLIMA ESTREMO

L’aumento della frequenza delle ondate di calore estive in molte regioni dell’emisfero settentrionale è legato ad alterazioni nella circolazione atmosferica, la cui origine – se naturale o antropica – non è ancora chiara. Queste alterazioni determinano anche ondate di gelo invernale estremo in Asia centrale(red)

E’ la variazione nei modelli di circolazione dell’atmosfera, e non il riscaldamento globale in sé, a determinare l’aumento della frequenza delle ondate di calore (ma anche di gelo) che interessano l’emisfero settentrionale del pianeta. La conferma viene da uno studio condotto da ricercatori della Stanford University che firmano un articolo pubblicato su “Nature”.

Lo stretto collegamento tra il cambiamento dei modelli di circolazione atmosferica e l’aumento degli episodi di clima estremo era già stato ipotizzato, ma finora le prove a sostegno erano carenti, dato che il clima è un sistema caotico, con una forte variabilità intrinseca da un anno all’altro. Se ci si affida alle analisi climatologiche classiche la tendenza all’aumento delle ondate di calore può essere confermata solo da serie storiche che coprono molti decenni, e senza che ciò fornisca una conferma altrettanto solida dei meccanismi all’origine del fenomeno.
Daniel E. Horton e colleghi hanno sfruttato le rilevazioni da satellite – disponibili dal 1979 – per mappare le variazioni regionali nei campi di pressione alla superficie, nella densità atmosferica a 5000  metri, e nel contenuto di vapore acqueo nell’aria, alla ricerca di correlazioni con le ondate di calore. 

Hanno così scoperto che per quanto riguarda Europa e Asia occidentale e America nord-orientale (circa metà delle terre emerse dell’emisfero boreale), l’aumento dei fenomeni meteo estremi è correlato alla maggiore frequenza di condizioni anticicloniche, che sono associate a un blocco atmosferico.
Per esempio, in Europa le ondate di calore sono più frequenti quando la corrente a getto estiva proveniente dalle regioni artiche non riesce a seguire il solito percorso attraverso l’Atlantico settentrionale, e l’aria che “ristagna” sul continente continua a scaldarsi sempre più per il calore riemesso dalla superficie terrestre.
Analoghi fenomeni di circolazione atmosferica hanno portato a una riduzione degli episodi e della durata di eventi di gelo estremo nell’Asia orientale, ma per contro è aumentato il numero di giorni con temperature invernali estremamente basse in tutta l’Asia centrale.
Allo stato attuale, concludono i ricercatori, non è comunque possibile stabilire se le tendenze nella circolazione atmosferica evidenziate siano da attribuire a cause antropiche o naturali, né è possibile stabilire se si tratti di un fenomeno stabile o se rientri nell’ambito della variabilità climatica su una scala di molti decenni. FONTE

LE CAUSA DELLE ANOMALIE DEL JET STREAM?

Leggiamo qui:

Secondo alcuni ricercatori la causa sarebbe da ricercare nella velocità con cui si sta riscaldando l’Artico, che è doppia rispetto al resto del Pianeta. L’aumento di temperature dell’oceano artico è provato non solo dalla diminuzione dell’estensione della calotta glaciale ma anche dalla diminuzione del suo spessore, pressoché dimezzato negli ultimi 50 anni. Il sempre maggiore ritiro dei ghiacci artici oltre a diminuire l’effetto albedo, permette ai raggi solari di riscaldare con più efficacia e più largamente l’oceano che, come noto, funziona da riserva di calore, immagazzinandolo nelle sue acque e rilasciandolo lentamente nei mesi freddi. Questo causerebbe l’aumento vertiginoso di temperatura della regione artica e quindi, diminuendo il gradiente con la regione temperata, porterebbe al rallentamento della corrente a getto con gli effetti già descritti in questo articolo.

Una seconda ipotesi è quella che vede considerare le dinamiche interne della stratosfera, uno strato di quasi 50 km di spessore, dove si formerebbero delle “onde” di aria che infrangendosi sugli strati inferiori, andrebbero a destabilizzare il vortice polare di aria, invertendone il verso, e quindi a destabilizzare le correnti a getto creando quei meandri che fungerebbero da trappola per l’aria artica o siberiana bloccandole sopra l’Europa settentrionale.

Una terza ipotesi, ma ancora da verificare, è che l’immissione nella stratosfera di SO2 (anidride solforosa) da parte di violente eruzione vulcaniche,  potrebbe portare al riscaldamento anomalo della stratosfera in quanto l’aerosol di questo gas cattura i raggi solari e immagazzina così calore nell’alta atmosfera che potrebbe modificare quindi il gradiente di temperatura tra le celle di circolazione.

Purtroppo i dati in possesso degli scienziati sono frammentari in quanto sono stati raccolti solo negli ultimi 30 anni perciò non è possibile estrapolare dei modelli che permettano di capire esattamente la frequenza di queste anomalie, di trovare lo schema nel caos, ammesso che veramente ci sia. FONTE

Il documentario, ” La guerra del clima”, 

parla della possibilità di una deviazione intenzionale di correnti a getto.

Le tecnologie di manipolazioni atmosferiche intenzionali (via rilascio aerosol,frequenze,detonazioni) hanno un ruolo da esaminare come possibile causa scatenante di eventi estremi meteorologici .

APPROFONDIMENTO

Nel 1977 fu firmato un accordo nota come Convenzione ENMOD, 

in cui si ratificava di non utilizzare le modificazioni dell’ambiente come arma. 

Testo della Convenzione ENMOD

Brevetto Eastlund “Metodo ed Apparecchiatura per l’Alterazione di una Regione dell’Atmosfera, Ionosfera e/o Magnetosfera Terrestre” 

 U.S. Patent  #4.686.605 

La guerra ambientale è in atto – Intervento del generale Fabio Mini

Cambiamento climatico e guerra ambientale. Un nuovo terrorismo?

Relazione del 1999 del Parlamento Europeo su H.A.A.R.P

 

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