L’Amazzonia brucia a un ritmo vertiginoso. Lo rivelano le immagini satellitari fornite dall’agenzia di ricerca spaziale del governo brasiliano, INPE, che ha rilevato 2.248 incendi nella foresta pluviale amazzonica il mese scorso, in aumento del 20% rispetto ai 1.880 incendi dello stesso mese del 2019.

Le immagini satellitari hanno mostrato la massiccia la diffusione dei roghi che stanno divorando l’Amazzonia in particolare in Brasile, all’inizio della stagione secca. E col passare delle settimane la situazione non può che peggiorare come ha confermato anche  Anna Jones, responsabile delle foreste di Greenpeace:

Questi incendi non sono un caso. Il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, non ha fatto nulla per scoraggiare gli allevatori e i land grabber a smettere di disboscare l’Amazzonia. Nonostante la pandemia di Covid-19, la deforestazione è aumentata vertiginosamente e ora vediamo degli incendi deliberatamente accesi per liberare quella terra per l’agricoltura industriale. Questo è solo l’inizio. Nei prossimi mesi, a meno che non assistiamo a un forte intervento, è probabile che gli incendi aumentino e inghiottano vaste aree forestali, mettendo in pericolo la vita delle popolazioni indigene, della fauna selvatica e peggiorando la crisi climatica a livello globale”.

Gli incendi visti dallo spazio

Purtroppo la portata degli incendi è talmente vasta da essere visibile anche dai satelliti. A monitorarli è stato l’INPE, l’Istituto nazionale brasiliano per la ricerca spaziale, come mostra la mappa che segue. I puntini rossi rappresentano gli hotspot degli incendi che si sono verificati il mese scorso.

amazzonia incendi©INPE/Brazilian National Institute for Space Research

Si tratta del peggior giugno degli ultimi 13 anni, secondo i dati del governo. In media si sono verificati 75 incendi al giorno in Amazzonia e si teme che possa ripetersi il disastro dello scorso anno, quando le foreste vennero letteralmente devastate dalle fiamme tra luglio e agosto.

Questa la situazione delle ultime 24 ore, osservata da Firms, della Nasa.

firms incendi nasa

©Firms/Nasa

 

E la deforestazione avanza

La deforestazione è aumentata del 34% nei primi cinque mesi dell’anno rispetto al 2019, come mostrano i dati dell’INPE.  Ogni anno la foresta assorbe circa 2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica prodotta bruciando i combustibili fossili, svolgendo un ruolo cruciale nel mitigare la crescente crisi climatica.  Circa 40 miliardi di tonnellate di CO2 vengono emesse in tutto il mondo ogni anno. Gli incendi in Amazzonia rappresentano una doppia minaccia: non solo distruggono le foreste necessarie ad assorbire l’anidride carbonica ma gli incendi diffondono a loro volta milioni di tonnellate di CO2 nell’atmosfera.

La deforestazione in Amazzonia è aumentata vertiginosamente negli ultimi anni, raggiungendo il massimo nel 2019. Anche per monitorare la perdita delle foreste l’Inpe ha utilizzato le immagini dal satellite Landsat per quantificare le aree disboscate di dimensioni superiori a 6,25 ettari.

Il tasso è stato calcolato dall’analisi di 229 immagini e il valore stimato è stato di 10.129 kmq di foreste perdute nel periodo compreso tra agosto 2018 e luglio 2019.

Gli stati di Pará, Mato Grosso, Amazonas e Rondônia sono quelli che purtroppo vantano l’84,56% di tutta la deforestazione, come mostra la mappa che segue.

amazzonia mappa

I nove paesi amazzonici hanno perso il 10% della copertura forestale in 34 anni. Dal 1985 al 2018, c’erano 72,4 milioni di ettari, di cui 69 milioni ricadevano nella regione degli stati di San Paolo, Paraná, Santa Catarina, Rio de Janeiro ed Espírito Santo. Le dimensioni della copertura vegetale persa nel periodo nei nove paesi corrispondono al territorio del Cile.

Idati fanno parte della “Raccolta 2.0 delle mappe annuali di copertura e uso del suolo della Pan-Amazon”, una piattaforma con mappe e statistiche per la regione lanciata nei giorni scorsi. Si tratta di un’iniziativa dei ricercatori dei nove paesi che fanno parte della rete di informazioni sociali e ambientali di Amazon Georeferenced (Raisg) con il team di analisti di MapBiomas.

A questi timori si aggiungono anche quelli legati al coronavirus, visto che da una parte la mancanza di controlli probabilmente sta favorendo la diffusione degli incendi, dall’altra il peggioramento della qualità dell’aria non fa che rendere ancora più critica la situazione sanitaria.

Fonti di riferimento: Amazon.orgGreenpeaceInpeIpam

Leggi anche:

Stiamo per dire addio all’Amazzonia: deforestazione e incendi come mai prima anche in Colombia, in piena pandemia

Deforestazione e incendi in Amazzonia: da Nestlè a Carrefour ecco le multinazionali con la coscienza sporca

Incendi in Amazzonia: dai satelliti visibile la nube di inquinamento da monossido di carbonio

FONTE https://www.greenme.it/informarsi/ambiente/lamazzonia-sta-bruciano-a-ritmi-impressionanti-le-immagini-satellitari-rivelano-la-gravita-degli-incendi/

 

IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.