Ma il motivo non è bello come sembra.
Per non più di dieci giorni all’anno, i cieli notturni sull’Antartico e sul Circolo polare artico diventano lo scenario di un insolito fenomeno meteorologico: la volta celeste viene infatti «squarciata» dalle nubi nottilucenti, strisce blu create da detriti di meteore cristallizzati che riflettono la luce del Sole come se fossero dei microscopici specchi, generando spettacolari sfumature elettriche.Un fenomeno altamente suggestivo che, secondo la Nasa si sta espandendo in tutto il mondo. Ma pare che il motivo non sia bello quanto le immagini lo fanno sembrare.
Il pallone sonda lanciato dalla Nasa lo scorso luglio ha catturato 6 milioni di immagini ad alta risoluzione in cinque giorni, permettendo ai ricercatori di «visualizzare per la prima volta il flusso di energia da onde gravitazionali e le turbolenze presenti nell’atmosfera superiore – ha affermato Dave Fritts della Nasa -. A queste altitudini puoi letteralmente vedere le onde gravitazionali “rompersi” come le onde dell’oceano sulla spiaggia, generando così turbolenze». FONTE
OLANDA 13.6.2019
Nubi nottilucenti a San Francisco: la latitudine più bassa mai raggiunta
Si sta estendendo sempre più verso sud questo straordinario fenomeno delle nubi nottilucenti, che, normalmente, appaiono solamente alle alte latitudini dell’emisfero Nord e di quello Sud, principalmente nelle zone polari.
La caratteristica di quest’anno invece è che tali nubi sono molto più estese del normale e raggiungono latitudini decisamente basse.
Nubi nottilucenti: cause meteo e astronomiche di un fenomeno in espansione
Nella giornata del 10 giugno, infatti, oltre ad essere stati avvistate in Slovacchia, hanno fatto la loro eccezionale comparsa nella baia di San Francisco, raggiungendo così la latitudine più bassa mai registrata.
La stagione delle nubi nottilucenti (che si illuminano di un colore bluastro elettrico diverse ore dopo il tramonto), ha inizio normalmente in maggio nel nostro emisfero, ed infatti quest’anno hanno iniziato a presentarsi a partire dal 20 dello scorso mese.
Il mistero delle nubi nottilucenti, un fenomeno legato ai cambiamenti meteo-climatici?
Come si è detto, normalmente appaiono ad una latitudine di 60° Nord, mentre quest’anno hanno raggiunto la baia di San Francisco che è appena a 38° nord di latitudine.
Ci si interroga sul motivo della formazione di queste nubi, che si presentano ad altezze comprese fra i 70 e gli 80 km; le prime sono state osservate ufficialmente nel 1885, dopo l’eruzione del vulcano Krakatoa avvenuta due anni prima.
La loro presenza è probabilmente un indice di un minimo solare molto profondo, ed infatti negli ultimi anni stanno comparendo a latitudini sempre più basse dove non erano mai apparse. FONTE
La mesosfera è stata definita anche “ignorosfera” da molti accademici, a causa dell’esigua quantità di informazioni che si possiedono a riguardo, come spiega Cassardo: “Gli unici dispositivi che hanno attraversato la mesosfera sono stati gli space shuttle e alcuni razzi. Le stazioni meteorologiche che vengono quotidianamente lanciate da diversi istituti nel mondo si fermano nella stratosfera, il secondo strato in verticale partendo dal suolo: a oggi, non c’è molto interesse a conoscere lo stato delle regioni superiori, perché non sono direttamente coinvolte nella genesi dei fenomeni meteorologici. La difficoltà di misurazione della mesosfera deriva anche dal fatto che, al di sopra dei 30 km, l’atmosfera è sempre più ionizzata (ionosfera), a causa dell’interazione con la radiazione solare. Anche le trasmissioni radio sono difficili da effettuare: gli space shuttle che attraversavano questa regione atmosferica, infatti, si trovavano nella cosiddetta zona muta. Anche se diversi parametri possono essere registrati grazie ai satelliti, la rarefazione presente a simili altezze impedisce la registrazione di una serie completa di dati”.
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