Vincent Gambino e Duccio Benvenuti, due giovani ricercatori toscani, sono partiti come seguaci sulle ‘tracce chimiche’ lasciata da centinaia e centinaia di aerei in ogni parte del mondo. Hanno realizzato un ottimo documentario-inchiesta, scovando negli Usa e in Canada quegli studiosi che per primi si sono interessati al fenomeno delle scie persistenti in cielo e raccogliendo (oltre a riprenderli direttamente) numerosissimi filmati riguardanti questo fenomeno. Del documentario hanno curato ogni dettaglio, dai testi, alle musiche, al montaggio.
Articolo di Vincent Gambino
Da alcuni anni le condizioni climatiche terrestri sono diventate alquanto bizzarre. Il nostro stile di vita interagisce in modo indiretto con i sistemi naturali, causando gravi danni al pianeta; oggi ce ne stiamo rendendo conto.
Dalla prima metà degli anni novanta l’interazione umana con l’ambiente è diventata sempre più voluta, nel bene e nel male.
Nei cieli di tutte le nazioni NATO, ed in quelli di altre superpotenze, sono iniziate ad apparire con costanza sempre maggiore un gran numero di scie aeree che, a un osservatore poco attento, potrebbero essere considerate del tutto normali, ma che, sotto approfondita analisi, rivelano non poche anomalie.
A differenza delle normali scie di condensazione, queste misteriose “Scie Chimiche”, così sono state ribattezzate dagli osservatori di tutto il mondo, appaiono con condizioni climatiche che non ne dovrebbero consentire la normale formazione (ovvero temperature superiori ai -40 gradi e livello di umidità inferiore al 70%) e non scompaiono nel giro di pochi minuti, come nella norma, ma persistono per ore, sfaldandosi fino a creare nubi artificiali.
Queste scie saltano subito all’occhio perché vengono rilasciate in formazioni particolari che fanno pensare ad una voluta irrorazione; reticolati a scacchiera, linee parallele da orizzonte ad orizzonte e grandi X continuano a dipingere i nostri cieli di una tinta innaturale, una sorta di schermatura che avvolge la terra come all’interno di un’enorme bolla di sapone.
Queste attività hanno da subito destato dubbi e perplessità nei cittadini che spesso e volentieri si sentono “sotto attacco” da un nemico non ben identificato, o quasi.
Infatti gli aerei coinvolti in tali attività non sono mai civili o commerciali, si tratta sempre di aerei di natura militare, o NATO, a seconda dei paesi, e nella quasi totalità dei casi questi velivoli non rispettano i corridoi aerei ufficiali.
In alcune località del mondo e d’Italia queste operazioni vengono portate avanti in modo giornaliero, tanto che le persone che sono costrette a subirle possono presentare problemi respiratori, problemi alla memoria breve ed addirittura sviluppare cancri e leucemie durante i periodi di irrorazione.
Per questo motivo, in più di un caso, vista la mancata presa di posizione a riguardo delle autorità e media locali, le associazioni cittadine, pagando di propria tasca, si sono avvalse dell’aiuto di esperti per l’analisi delle condizioni dei territori colpiti e dell’acqua potabile, trovando, nella quasi totalità dei casi, livelli altissimi di materiali quali l’alluminio, capace di causare intossicazioni con i sintomi sopra citati, e il bario, che causa una conduttività del terreno anomala, come scoperto più volte in Canada.
Così in molti paesi tra cui Italia, la Grecia, il Canada e l’Unione Europea, si è arrivati all’interpellanza parlamentare, ma sfortunatamente sembra ancora una volta di trovarci davanti al muro di gomma delle istituzioni.
Che cosa sta succedendo? Due sono le ipotesi principali ed avvalorate da dati certi di natura scientifica, burocratica e militare:
1) Si tratta di un sistema di schermatura solare per ovviare all’incalzante del surriscaldamento terrestre, piano sviluppato e brevettato nel decennio passato da Edward Teller (Il padre della bomba H) presso il Lawrence Livermore National Lab in California. Tale piano prevede l’utilizzo di sostanze riflettenti quali l’ossido d’alluminio (!) rilasciato nella ionosfera per schermare dai raggi UV (e consentire altri 50 anni di uso indiscriminato di combustibili fossili!)
2) Le scie usate come antenne atmosferiche momentanee, con materiali quali il bario (!) che è un perfetto elettrolite, permetterebbero di ampliare il raggio d’azione della HAARP, il più potente riscaldatore ionosferico al mondo, situato in Alaska. Questa famigerata installazione americana si è attirata pesanti critiche da parte dell’EU e della Duma russa che accusano gli americani di uso improprio del suo potenziale. Infatti la HAARP può agire sui campi elettromagnetici della terra tramite pulsazioni elettromagnetiche modulate. Può farlo per variare o controllare il clima in una determinata regione (i militari stessi tramite la voce del creatore della HAARP Bernard Eastlund non nascondono di poter alzare intere porzioni dell’atmosfera a proprio piacimento!); o per causare effetti così detti psicotronici, ovvero di disturbo della salute umana (sia fisica che mentale), tramite emissioni elettromagnetiche, proprio come un traliccio dell’alta tensione o un ripetitore per la telefonia all’ennesima potenza.
E’ dunque possibile che qualcuno stia facendo esperimenti illegali nel nostro cielo? A nostra insaputa? Sappiamo che le tecnologie esistono, ma possiamo spingerci fino ad affermare che siano un’arma di controllo sul mondo? Finora non ci sono state conferme ufficiali, ma quello che sappiamo per certo è che non sono normali scie di condensazione che attraversano il cielo in questi giorni, sappiamo che si tratta di operazioni militari!
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