Le nuove regole del Decreto Covid approvato poco fa in Consiglio dei Ministri: Super Green Pass al lavoro, obbligo vaccinale per over-50, rientro a scuola e circolare smart working.
A partire dal 15 febbraio, i lavoratori pubblici e privati, compresi i lavoratori in ambito giudiziario e i magistrati, che hanno compiuto 50 anni per andare al lavoro dovranno esibire il Super Green pass, che si ottiene con il vaccino o con la guarigione dal Covid. Chi non lo ha, è assente ingiustificato e perde tutta la retribuzione. Tutte le imprese potranno sostituire i lavoratori sospesi perché sprovvisti di certificazione verde Covid. Viene cioè estesa la misura inizialmente prevista per le Pmi fino a 15 dipendenti. La sostituzione rimane di «10 giorni rinnovabili fino al 31 marzo 2022, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro per il lavoratore sospeso» (su questo, «formuleremo una proposta per consentire l’anticipo del Tfr a chi è rimasto senza stipendio perché sospeso dal lavoro per permettere il sostegno delle famiglie altrimenti prive di reddito», affermano i ministri Giorgetti, Garavaglia e Stefani). VEDI QUI Previste sanzioni per chi non ottempera all’obbligo (che però non si applicano a disoccupati e pensionati secondo il manifesto) .
GREEN PASS PER I SERVIZI BANCARI, UFFICI PUBBLICI….QUANDO LA DISTOPIA DIVENTA REALTÀ
Dal 1 febbraio il green pass base – quello che si ottiene anche con il tampone – sarà necessario per accedere a negozi, banche e uffici pubblici servirà il Green pass base, quello che si ottiene anche con il tampone, oltre che per vaccino o guarigione. Praticamente per ogni servizi pubblico o privato servirà il pass base, eccetto che per andare a comprare il cibo. Negozi alimentari e supermercati dovrebbero essere esclusi dal obbligo sulla base di un dpcm che sarà adottato entro 15 giorni. VEDI QUI
ANDREA CRISANTI: E’ UNA FOLLIA INCOSTITUZIONALE «Siamo all’improvvisazione. L’obbligo agli over 50 non si può imporre senza una revisione del consenso informato». Così all’AGI Andrea Crisanti, microbiologo dell’università di Padova, a proposito della possibilità dell’obbligo vaccinale agli over 50. «C’è anche un problema di carattere giuridico – osserva – perchè lo si fa per impedire la malattia, ma non per limitare la trasmissione. Questo diventa un obbligo terapeutico, è una novità assoluta nella sanità pubblica». «Mi sembra solo frutto del panico. Tra l’altro lo si impone a tutti, anche a persone che magari non ne avrebbero bisogno – conclude il microbiologo – è una autentica follia».
Tra dieci giorni le forze dell’ordine e le forze armate scenderanno in piazza per protestare contro gli obblighi vaccinali.
SINDACATO POLIZIA COSAP DIFFIDA MINISTERO DELLA SALUTE E DELL’INTERNO. NON È POSSIBILE PROCEDERE CON OBBLIGO VACCINALE
Il sindacato di polizia COSAP ha inviato al Ministero dell’Interno, al Ministero della Salute e all’AIFA (l’Agenzia italiana del farmaco) una diffida dal procedere con l’imposizione del trattamento dei “vaccini” Covid-19.
Alla diffida è stata allegata la nota legale dell’avvocato Renate Holzeisen che rileva che i vaccini Covid necessitano di prescrizione medica, come si evince dai documenti autorizzatori dell’EMA (l’agenzia europea dei medicinali).
Ciò significa, si legge nella nota dell’avvocato, che deve essere “un medico con nome e cognome e numero di iscrizione all’Ordine dei Medici ad assumersi la piena e personale responsabilità della prescrizione del trattamento con una sostanza di fatto ancora sperimentale”.
La ragione di ciò si trova nel fatto che i vaccini Covid sono infatti farmaci autorizzati in via condizionata, ancora in fase di sperimentazione. “Non possono essere considerate sostanze sicure e soprattutto non possono essere somministrate senza una valutazione del singolo caso di ogni persona con un’analisi dei rischi e benefici”, si legge nella nota dell’avvocato.
Che sia necessaria la prescrizione medica specialistica è circostanza riconosciuta anche dall’AIFA nella nota del 17 dicembre 2021.
Centinai di poliziotti iscritti a COSAP avevano inviato proprio all’agenzia italiana del farmaco mail di richiesta di chiarimenti in merito alla necessità di ottenere la prescrizione medica prima di sottoporsi alla vaccinazione e ottemperare così all’obbligo, entrato in vigore anche per le forze dell’ordine.
A seguito di queste richieste, AIFA aveva risposto riconoscendo nella nota del 17 dicembre la necessità della prescrizione medica, tuttavia, “senza motivazione e con una contraddizione in termini”, come sostenuto dall’avvocato Holzeisen, le richieste di chiarimento dei poliziotti sono state definite dall’agenzia italiana del farmaco come infondate giuridicamente e scientificamente.
Per questo motivo, COSAP ha ritenuto di inviare la formale diffida dal procedere con l’imposizione dei vaccini nei confronti degli appartenenti alle forze dell’ordine.
Mancando un requisito fondamentale come la prescrizione medica, la procedura che impone l’obbligo vaccinale alle forze dell’ordine non può essere avviata, è la conclusione della nota dell’avvocato Holzeisen.
La diffida è stata comunicata dal segretario nazionale di COSAP, Sergio Scalzo, anche agli onorevoli: Francesca Donato, Pino Cabras, Gianluigi Paragone, Claudio Borghi e Francesco Forciniti, con l’invito a rappresentare nelle rispettive sede istituzionali le tematiche trattate nella nota legale, affinché diventino oggetto di discussione parlamentare.
Il COSAP ha chiesto al Ministero dell’Interno e della Salute di pronunciarsi con urgenza sulla questione.
LA DIFFIDA DI COSAP A MINISTERO DELLA SALUTE, INTERNO E AIFA
FONTE https://www.byoblu.com/2022/01/05/sindacato-polizia-cosap-diffida-ministero-della-salute-e-dellinterno-non-e-possibile-procedere-con-obbligo-vaccinale/
L’AIFA e Ministero dell’Interno confermano: obbligo di prescrizione per i “vaccini”
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