“La geoingegneria sta diventando un’opzione necessaria”, afferma un nuovo rapporto di Earth.com. L’articolo prosegue sostenendo che le operazioni di ingegneria climatica globale “potrebbero aggravare la siccità, aumentare le piogge acide e assottigliare lo strato di ozono. Queste incognite potrebbero influenzare la produzione alimentare globale e la biodiversità”. Insomma, tutto quello che è accaduto e sta accadendo in questo momento realmente? Per quanto tempo ancora può continuare la finzione che l’ingegneria climatica sia solo una “proposta”? Me lo chiedo con Dane Wigington (in fondo alla pagina il suo aggiornamento su questo tema).
Uno dei più noti “progettisit” è DavId Keith
L’Università di Chicago si è posizionata in prima linea in questo campo emergente assumendo il fisico David Keith, che dirigerà un programma di ingegneria climatica. E dirige da molti anni.
Keith prevede di creare un team di 10 docenti di ruolo e diversi giovani ricercatori. Egli sottolinea la necessità di collaborazione per affrontare le complesse questioni che circondano la geoingegneria.
“Non possiamo capire la geoingegneria con un gruppo di persone che ci lavorano in modo isolato”, ha spiegato Keith. “Dobbiamo riunire un ampio gruppo di studiosi e studenti per discuterne in modo molto più approfondito”.
La beffa continua.
VEDI https://www.japantimes.co.jp/environment/2024/08/03/climate-change/david-keith-solar-geoengineering/
LA GEOINGEGNERIA SOLARE PUÒ ESSERE USATA COME ARMA? È UN’ARMA – CONTRO IL PIANETA E CONTRO TUTTI NOI
Ed ecco un’altra iniziativa che invita a ricercare la “possibilità” di manipolazione del clima
La Fondazione Simons finanzia 14 progetti che esplorano le tecniche di raffreddamento della Terra nell’ambito di un nuovo programma di ricerca internazionale
Il finanziamento sosterrà i ricercatori nell’avanzamento della comprensione scientifica delle strategie di gestione della radiazione solare che potrebbero contribuire al raffreddamento del pianeta.
I 14 progetti di ricerca finanziati dal nuovo programma si occuperanno di questioni di ricerca di base alla base di queste incertezze, concentrandosi in particolare su due diversi approcci alla gestione della radiazione solare.
Il primo studia le particelle, note come aerosol, che potrebbero essere iniettate nella stratosfera per riflettere la luce solare lontano dalla Terra – un effetto già visto in natura quando i vulcani eruttano, espellendo particelle di solfato nell’atmosfera.
Il secondo approccio esplora la modifica delle proprietà delle nuvole. Diversi progetti analizzeranno vari metodi per assottigliare i ciuffi di cirri d’alta quota, in modo da consentire una maggiore dispersione del calore del pianeta nello spazio. Un progetto si concentrerà su un altro tipo di nubi e valuterà l’influenza degli aerosol inquinanti prodotti dall’industria navale sulla riflettività delle nubi basse sopra l’oceano. VEDI QUI
DETTAGLI: La divisione Mathematics and Physical Sciences (MPS) della Fondazione Simons invita a presentare domande per un nuovo programma di gestione delle radiazioni solari (SRM). La Fondazione incoraggia vivamente le candidature di scienziati del Sud del mondo e di ricercatori che non hanno mai lavorato nel campo della gestione delle radiazioni solari, ma che possiedono un’esperienza che potrebbe portare nuove prospettive e competenze in questo campo.
La Fondazione Simons ha lanciato un programma di ricerca collaborativa internazionale volto a colmare le lacune scientifiche fondamentali relative alla gestione delle radiazioni solari. L’SRM è un insieme emergente di approcci, tra cui l’iniezione di aerosol stratosferico (SAI), l’aumento della luminosità delle nubi marine (MCB) e l’assottigliamento delle nubi cirrotiche (CCT), progettati per modificare l’equilibrio radiativo della Terra e raffreddare il pianeta. Sebbene la riduzione delle concentrazioni atmosferiche di gas serra sia l’unica strategia a lungo termine per mitigare i cambiamenti climatici e altri impatti, l’SRM potrebbe essere in grado di attenuare alcuni degli impatti negativi di questo secolo. Tuttavia, l’SRM può anche comportare rischi ambientali e sociali significativi, tra cui il riscaldamento della stratosfera, l’impoverimento dell’ozono e i cambiamenti nelle precipitazioni, con conseguenti ripercussioni sulle risorse idriche e sull’agricoltura. Attualmente non si sa abbastanza sui sistemi SRM e sui loro potenziali impatti per poter prendere decisioni informate. Il presente invito mira a contribuire a colmare le principali lacune di conoscenza fondamentali nella scienza dei sistemi SRM.
Scadenza: 30 settembre 2024
VEDI https://researchfunding.duke.edu/solar-radiation-management
La Simons Foundation è una fondazione privata americana istituita nel 1994 da Marilyn e Jim Simons con sede a New York City.[2] È una delle più grandi organizzazioni di beneficenza degli Stati Uniti, con un patrimonio di oltre 5 miliardi di dollari nel 2022.[3] La missione della fondazione è far progredire le frontiere della ricerca in matematica e nelle scienze di base. La fondazione sostiene la scienza concedendo sovvenzioni a singoli ricercatori e ai loro progetti.VEDI QUI
Se volete essere aggiornati sulle ultime novità, iscrivetevi al CANALE TELEGRAM https://t.me/NogeoingegneriaNews.
UPDATE DELLA SETTIMANA DI DANE WIGINGTON
IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.