C’è ben poco di giusto, ormai. Siamo scivolati in una spirale di assurdità e perversioni. In un momento in cui sembra esserci un’intensa lotta contro l’esclusione, il passaporto verde dà il via libera alla discriminazione.

Abbiamo avuto e abbiamo l’AIDS, l’epatite e molte altre malattie virali, nessuno ha mai pensato di creare un accesso limitato per coloro che erano o sono infetti, cioè l’esclusione dalla società. Oggi ci basiamo su un test inaffidabile ed etichettiamo le persone sane come casi. Uno studio americano conferma le affermazioni degli scienziati (non sono compromessi da interessi particolari): Covid diventa un semplice influenza stagionale. SARS-CoV-2 diventa quindi uno dei coronavirus ” comuni “.

“Il virus è anche un nemico di se stesso. Ogni volta che infetta le persone, rafforza il loro sistema immunitario”, dice Marc Veldhoen, un immunologo dell’Università di Lisbona, Portogallo.

E si sa da molto tempo: gli anticorpi naturali prevengono le infezioni più efficacemente dei vaccini. Uno studio israeliano lo dice ora, il che cambia la carte in tavola. Lo studio ha scoperto che le persone vaccinate avevano 6,72 volte più probabilità di sviluppare il Covid dopo la vaccinazione rispetto a coloro che hanno sviluppato la protezione attraverso il corso naturale della malattia.

Com’è possibile spingere la gente ad accettare misure malsane sotto ogni punto di vista? Il pericolo grave, e questo è ormai dimostrato dai dati ufficali oltre al buon senso dove è riuscita a sopravivere, non è un virus mortale, ma è l’abolizione dei diritti fondamentali, della scienza, della ragione

Di Will Jones
lockdownsceptics.org

Creare una società a due livelli, in cui le libertà e le opportunità dipendono dal fatto di aver ricevuto o meno un nuovo vaccino (non completamente testato o autorizzato) e dover rivelare questo fatto agli estranei, non è mai stato un approccio valido dal punto di vista delle libertà civili. Ma man mano che cresce l’evidenza che i vaccini non prevengono l’infezione o la trasmissione, va a rotoli anche la presunta necessità medica alla base questo nuovo apartheid sanitario.

I vaccini Covid, in teoria, sarebbero dovuti servire a proteggere i vulnerabili dalla forma grave della malattia e dalla morte, dopo di che la vita sarebbe potuta tornare alla normalità. Ad un certo punto, però, è emersa una nuova idea: che tutti (compresi i bambini) dovessero essere vaccinati, non per proteggere loro stessi (il loro rischio è basso) ma per fornire un’ulteriore protezione ai vulnerabili. Allo stesso modo, si è arrivati all’idea che i completamente vaccinati, proprio perchè non più in condizione di trasmettere il virus, dovrebbero avere delle libertà che i non vaccinati non hanno.

Sta diventando sempre più chiaro che questa idea è inappropriata e che i vaccini non prevengono significativamente l’infezione o la trasmissione, in particolare [quella] derivante dalle nuove varianti. Ieri [05 luglio 2021], Lockdown Sceptics ha riportato i nuovi dati provenienti da Israele, i quali mostrano che, nell’attuale ondata di Covid, l’efficacia del vaccino Pfizer nei confronti dell’infezione è scesa al 64% rispetto al 94% del mese precedente. (L’efficacia contro le malattie gravi conseguenti all’infezione si è attestata al 93%). Public Health England ha già riferito che l’efficacia del vaccino AstraZeneca è scesa al 60% contro la variante Delta. Anche queste nuove, e più basse, cifre potrebbero comunque essere sopravvalutate, dato che Israele riferisce che il 55% dei nuovi casi sono in persone completamente vaccinate e, dato che il 60% del Paese è completamente vaccinato, questo suggerisce che i vaccini stanno facendo ben poco per prevenire l’infezione (una stima dell’efficacia del vaccino, su queste cifre grezze, darebbe solo il 18,5%).

Ci sono state anche grandi epidemie in Paesi intensamente vaccinati, come Bahrain, Seychelles, Maldive e Cile.

Per rimarcare il concetto, Swiss Doctor ha evidenziato un caso in cui “un Israeliano vaccinato aveva contratto la variante indiana a Londra, aveva infettato un’altra persona vaccinata in Israele, che, a sua volta, aveva infettato un’altra persona vaccinata, che aveva infine infettato circa 80 studenti ad una festa di liceo”.

Per alcuni, l’idea che i vaccini non impediscano l’infezione o la trasmissione non è una sorpresa. Come ha scritto Peter Doshi sul BMJ in ottobre, i trial non erano stati progettati per stabilire una cosa del genere. Inoltre, i vaccini non producono anticorpi IgA mucosali [n.d.T. immunoglobuline], che hanno dimostrato di avere un ruolo cruciale nel combattere le prime fasi dell’infezione.

È ora che i governi abbandonino l’idea che la vaccinazione sia in grado di fornire una protezione significativa contro l’infezione o la trasmissione, e quindi anche qualsiasi idea di vaccinare le persone per proteggere gli altri, o di conferire privilegi ai vaccinati, anche per i viaggi internazionali, come se non diffondessero più il virus.

I governi dovrebbero chiarire che la vaccinazione è puramente per protezione personale, e quindi anche una scelta personale, che comporta un rischio personale. Non c’è nessun obbligo sociale a vaccinarsi per proteggere gli altri, nessun beneficio nel vaccinare i bambini, e nessun motivo per limitare le libertà e le opportunità dei non vaccinati o imporre loro sacrifici extra come la quarantena.

Alcuni sosterranno che questo “fallimento” dei vaccini significa che abbiamo bisogno di continuare ad imporre comunque restrizioni, forse a tempo indeterminato. In effetti, la cosa più allarmante è che il SAGE [n.d.T. Scientific Advisory Group for Emergencies] sembra crederci. Nei verbali di aprile, pubblicati questa settimana, i consulenti scientifici dichiarano: “Saranno necessarie misure di riferimento continuativo e un prolungato cambiamento comportamentale a lungo termine per controllare una recrudescenza delle infezioni”.

Il governo ha già ammesso che i lockdown locali (o livelli) possono dare origine a nuove varianti che eludono i vaccini e di aver mantenuto i poteri di emergenza proprio per questo motivo.

Ma questa è la conclusione sbagliata. Quella corretta è che vaccinando i vulnerabili abbiamo fatto il possibile per proteggerli. Infatti, imponendo restrizioni a tutta la società per oltre un anno, siamo andati al di là di ciò che è ragionevole imporre alla gente, nella speranza di fornire una qualche protezione aggiuntiva ad alcune persone. Ora che sono state vaccinate dobbiamo tornare alla normalità e porre fine allo stato di emergenza, porre fine a tutte le restrizioni sia di legge che di orientamento, a tutte le restrizioni sui viaggi internazionali, e cessare tutte le minacce di imporre nuovamente restrizioni a livello nazionale o locale. Ora che è chiaro che i vaccini non prevengono significativamente l’infezione o la trasmissione dobbiamo porre fine a tutte le ipotesi di privilegi speciali per i vaccinati e all’obbligo di essere vaccinati per proteggere gli altri.

I vaccini sono imperfetti, ma dobbiamo renderci conto che abbiamo raggiunto il limite di ciò che poteve essere ragionevolmente fatto per proteggere le persone – anche se dovremmo certamente mettere più impegno nel trovare e approvare opzioni di trattamento efficaci, specialmente farmaci economici e riproposti, come l’ivermectina e la fluvoxamina, proprio come avremmo dovuto fare fin dall’inizio. Possiamo sviluppare iniezioni di richiamo per nuove varianti ma, come i vaccini antinfluenzali, queste avranno probabilmente un’efficacia limitata e non è ragionevole continuare ad imporre restrizioni, mentre aspettiamo che arrivino [queste nuove iniezioni di richiamo].

È tempo di accettare che abbiamo fatto tutto ciò che è ragionevolmente possibile, e anche di più, per proteggere i vulnerabili e tornare a vivere nuovamente come un popolo libero.

Will Jones
Fonte: 
https://lockdownsceptics.org/
Link:
https://lockdownsceptics.org/2021/07/06/as-evidence-grows-that-vaccines-do-not-protect-against-infection-the-case-for-granting-privileges-to-the-vaccinated-collapses/

Scelto e tradotto da NICKAL88 per comedonchisciotte.org

LA STORIA DELLA SCIENZA INSEGNA, MA CHI VUOLE IMPARARE? L’USO DEI VACCINI DURANTE LA SPAGNOLA.

GLI ESPERIMENTI USA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

IL CORONAVIRUS DÀ UNA SPINTA PERICOLOSA ALL’AGENDA PIÙ OSCURA DELLA DARPA

E altri articoli in tema

IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.