Google Soli

In sintesi il meccanismo di interazione del Soli

 Mouse, touchscreen e tasti fisici sono eliminati a favore dei gesti: il contatto tra le dita e una conferma da parte del radar sono il cuore di Google Soli

Nel 2011 come sempre Google si mise a trollare tutti in occasione del primo aprile.

Quell’anno lo scherzo fu particolarmente realistico e coinvolgente, riscuotendo un grandissimo numero di interazioni.

La notizia diffusa riguardava Gmail Motion, un’insospettabile tecnologia in grado di eliminare la necessità dei touchscreen sui dispositivi. Sarebbero stati sostituiti dai nostri gesti, permettendoci di gestire tutto semplicemente agitando le dita nell’aria.

La dimostrazione, benché esilarante (con un imperturbabile dipendente Google dalla straordinaria poker face a fare il mattatore) deve aver ispirato qualcosa.

Lo ricordate? Eccolo.

Forse è un caso, forse no, ma a distanza di 8 anni oggi sappiamo che proprio nel 2011 Google ha avviato lo sviluppo del Progetto Soli, un microchip presentato solo adesso.

Soli trasforma in realtà quello che sembrava uno scherzo: sfrutta un mini radar per captare oggetti e movimenti in una stanza. È una tecnologia recentissima che potrebbe rivoluzionare il nostro modo di interagire con i dispositivi.

Mouse, tastiere, TouchPad, touchscreen e ovviamente tasti fisici sarebbero eliminati a favore dei nostri gesti. Il contatto tra due dita unito ad una conferma da parte del radar costituiscono il cuore dell’interazione.

Immaginate di ruotare una manopola immaginaria e regolare il volume, o scorrere un piano sfregando un dito sull’altro. Il sistema minuscolo (chip, sensore e antenna stanno in 8mm) cattura a velocità rapidissima i movimenti del corpo e li traduce in comandi.

Questo naturalmente sarebbe solo l’inizio. Le possibili applicazioni di questo nuovo chip sono enormi. Con un primo kit per sviluppatori un team all’Università di St Andrews in Scozia ha iniziato ad “istruire” un computer per riconoscere gli oggetti di una stanza e orientarsi in un ambiente.

Google Soli, spiegano dalle parti di Mountain View, ha avuto una gestazione lunga e turbolenta. Per due motivi, principalmente: la tecnologia in sé, molto avanzata, e l’uso da parte del radar di frequenze non autorizzate.

La svolta è stata ottenuta a gennaio del 2019, quando la FCC (Commissione Federale per le Comunicazioni) ha concesso a Google la licenza per operare su frequenze tra 57 e 64 GHz.

E ora qualche voce non confermata, c’è a chi piace: molti rumors in rete dicono che l’azienda di Brin e Page potrebbe adoperare una prima release di Soli già nei prossimi smartphone Pixel 4.

Non vi fregate le mani, però: potrebbe partire l’Assistente Google.

FONTE https://www.futuroprossimo.it/2019/07/google-soli/

 

Quali sono le potenziali applicazioni di Soli?

Il chip Soli può essere incorporato in wearables, telefoni, computer, automobili e dispositivi IoT nel nostro ambiente.

 

 

Google Soli manda i touchscreen in panchina

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