Immagine: Il Segretario dell’Energia Chris Wright testimonia davanti alla Sottocommissione per gli Appropriamenti sull’Energia della Camera dei Rappresentanti a Washington, D.C., il 7 maggio 2025. (Nathan Howard/Reuters)
Il rapporto esamina certezze e incertezze su come le emissioni antropogeniche di CO₂ e altri GHG influenzino il clima USA, gli eventi meteorologici estremi e il benessere sociale. Enfatizza che il riscaldamento indotto dal CO₂ è meno dannoso economicamente di quanto comunemente creduto, che strategie di mitigazione aggressive potrebbero essere controproducenti e che le politiche USA hanno impatti “indetectabili” sul clima globale a causa della scala ridotta (USA = ~11% delle emissioni globali). È stato pubblicato in parallelo a una proposta dell’EPA per revocare il “Endangerment Finding” del 2009, che classifica i GHG come minaccia per la salute pubblica.
Autore: Tim Gallaudet
Il recente rapporto del Segretario dell’Energia degli Stati Uniti, Chris Wright, sugli impatti climatici delle emissioni di gas serra (GHG) negli USA ha suscitato un notevole dibattito nella comunità scientifica sul clima. Titoli giornalistici hanno usato termini come “indignazione”, “resistenza” e “critiche” per descrivere le reazioni al rapporto.
Per valutare l’opinione generale sul documento, due giornalisti dell’Associated Press hanno chiesto ai membri della comunità scientifica sul clima se il rapporto rappresenti accuratamente la “visione mainstream della scienza del clima”. La risposta a questa domanda dipende dalla definizione di “visione mainstream”. Se si intende la preponderanza di pubblicazioni su riviste come Science e Nature, il rapporto del Dipartimento dell’Energia (DOE) si discosta nettamente, poiché queste riviste sono spesso accusate di essere fortemente orientate verso narrazioni allarmistiche sul clima.
Fatto sta, il Segretario Wright ha reso un servizio pubblico utile contraddicendo la “visione mainstream” con prove scientifiche concrete.Ad esempio, i media affermano ampiamente che gli eventi meteorologici estremi stanno peggiorando a causa dei GHG e del cambiamento climatico. Tuttavia, il rapporto DOE cita numerose valutazioni di esperti del Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) che dimostrano come la maggior parte degli eventi estremi negli USA non mostri trend a lungo termine. Le affermazioni di un aumento in frequenza o intensità di uragani, tornado, inondazioni e siccità non sono supportate dai dati storici statunitensi.Quando le conclusioni dell’IPCC sono incoerenti, il rapporto DOE mostra la disciplina di evidenziarlo. Ad esempio, il Sesto Rapporto di Valutazione dell’IPCC è ambiguo nel valutare il ruolo del riscaldamento antropogenico, con discrepanze tra i suoi capitoli.
Valore del Rapporto DOE
Il valore del rapporto risiede nel suo approccio olistico agli effetti delle emissioni di CO2 antropogenica e di altri GHG sul clima nazionale, sugli eventi meteorologici estremi e sui parametri accettati di benessere sociale.I capitoli iniziali descrivono accuratamente la concentrazione di CO2 atmosferica, attualmente a circa 430 ppm, con un aumento di circa 2 ppm all’anno.
Il rapporto riconosce apertamente il ruolo della CO2 come gas serra che altera il bilancio energetico terrestre e riscalda il pianeta, ma documenta anche ricerche estensive che confermano i benefici netti di livelli più alti di CO2 atmosferica sull’agricoltura. Il rapporto si discosta significativamente dalla “visione mainstream” definendo lo scenario di emissione Representative Concentration Pathway (RCP) 8.5 come “implausibile e irrealistico”. RCP 8.5, sviluppato come caso estremo peggiore, è stato spesso usato impropriamente come scenario “business as usual” con impatti climatici estremi, portando a studi e resoconti mediatici fuorvianti.Un altro aspetto positivo del rapporto DOE è che informa il pubblico sui fatti della scienza del clima. Ad esempio, critica chi usa ragionamenti basati su processi o argomenti termodinamici semplici per affermare che il riscaldamento stia peggiorando gli eventi estremi. Poiché il clima è una proprietà statistica del tempo su decenni, l’attribuzione di singoli eventi al cambiamento climatico è, per definizione, impossibile.
Assenza di Pregiudizi
I giornalisti dell’AP hanno chiesto se il rapporto DOE fosse prevenuto. Nel suo insieme, il documento segue i dati, specialmente nel trattamento trasparente delle proiezioni sul cambiamento climatico. Gli autori descrivono in dettaglio come le assunzioni nella parametrizzazione dei processi su scala fine rivelino una significativa soggettività e incertezza intrinseca nei modelli climatici. Questi modelli non solo divergono nelle proiezioni future, ma non riescono a replicare accuratamente il passato recente.
Riconoscere queste carenze è essenziale per utilizzare tali strumenti nelle decisioni di politica pubblica.Un altro indicatore dell’assenza di pregiudizi è l’esame dei fattori naturali e non antropogenici. La “visione mainstream” tende a considerare il cambiamento climatico come risultato diretto solo delle emissioni GHG antropogeniche. Invece, il rapporto DOE dimostra una comprensione completa del sistema terrestre, includendo l’influenza della radiazione solare sul clima, eventi estremi nel registro climatico avvenuti prima dell’introduzione dei GHG antropogenici e l’incapacità della maggior parte dei modelli climatici di rappresentare accuratamente oscillazioni climatiche pluridecennali come l’Oscillazione Multidecadale Atlantica (AMO), l’Oscillazione Decadale del Pacifico (PDO) e l’El Niño-Oscillazione Meridionale (ENSO).Per quanto riguarda l’aumento delle perdite da eventi climatici estremi, il rapporto valuta correttamente che l’aumento della popolazione statunitense e la crescita economica sono stati i principali driver, mentre i progressi tecnologici e il miglioramento delle infrastrutture hanno portato a una drastica riduzione della mortalità.
Un altro aspetto imparziale riguarda gli impatti economici relativamente minori del cambiamento climatico, come valutato anche dall’IPCC. Gli autori sottolineano la natura prevenuta del concetto di costo sociale del carbonio, che non considera i benefici marginali privati per consumatori e società derivanti dalla disponibilità di combustibili fossili. La disponibilità a pagare per i combustibili indica il valore sociale dell’energia fossile affidabile e abbondante.Infine, in netto contrasto con la “visione mainstream”, il rapporto DOE è imparziale nella sua valutazione obiettiva dei costi, dell’efficacia e degli impatti collaterali di qualsiasi “azione climatica”, considerando il bisogno nazionale di energia affidabile e accessibile. La fisica fondamentale del ciclo globale del carbonio implica che, anche se le emissioni si fermassero domani, ci vorrebbero decenni per vedere una riduzione significativa della concentrazione globale di CO2 e, quindi, degli impatti umani sul clima. Di conseguenza, gli autori concludono che anche azioni locali drastiche per ridurre le emissioni GHG avrebbero effetti trascurabili, per cui definire le riduzioni unilaterali degli USA come “lotta al cambiamento climatico” riflette una grave incomprensione della scala del problema.ConclusionePer troppo tempo, agli americani è stata proposta una narrazione irrealistica secondo cui il cambiamento climatico è una minaccia esistenziale risolvibile solo con drastiche riduzioni dell’uso di combustibili fossili. Il Segretario Wright ha finalmente corretto il tiro, ed è ora che gli Stati Uniti sostengano una scienza del clima imparziale e obiettiva. Fonte: RealClearWire
Fonte: The Epoch Times, 27 agosto 2025
Link: https://www.theepochtimes.com/opinion/finally-an-unbiased-and-objective-climate-science-report-5904421
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