Il CEO di Pfizer ha detto che i vaccini COVID-19 contengono microchip?
Un video del 2018 con Albert Bourla non parla ha nulla a che fare con COVID-19 o i vaccini spiega Dan Evon nel suo articolo. Quindi non fatevi strane idee, consigliano i factchecker, il CEO di Pfizer Albert Bourla ha parlato al WEF 2018 di pillole elettroniche che contengono una sorta di “bio-chip”. Che la pillola anti-Covid di Pfizer rappresenti la nuova frontiera del trattamento del coronavirus non deve confondere. PAXLOVID™, nato nei laboratori di Pfizer, sarebbe il primo antivirale orale del suo genere.
Durante una tavola rotonda al World Economic Forum 2018, Bourla ha risposto a un interrogatore, preoccupato che non ci sia alcuna garanzia che un paziente stesse assumendo un farmaco prescritto:
“Penso che sia affascinante quello che sta succedendo in quest’area in questo momento. La Food and Drug Administration (FDA) ha approvato la prima pillola elettronica, se così posso chiamarla. È fondamentalmente un chip biologico, ma è in un tablet. E non appena prendi la compressa e si dissolve nello stomaco, invia un segnale che hai preso la compressa. Immagina l’impatto che questo ha sulla conformità. Ciò consente alle compagnie assicurative di sapere che i pazienti stanno assumendo i farmaci che dovrebbero assumere. È affascinante quello che sta succedendo in questa zona.”
Articolo FDA dell’approvazione di questo tipo di pillola nel 2017 www.fda.gov/news
Ma cosa sono queste pillole elettroniche?
La pillola digitale, più intelligenza per la sanità del futuro
La pillola digitale non solo permette di somministrare farmaci in specifiche parti dell’organismo, eliminando effetti collaterali, ma anche di monitorare dall’interno lo stato del paziente, attraverso sensori e telecamere, e trasmettere i dati a dispositivi in grado di leggerli.
La tecnologia delle pillole intelligenti è molto probabilmente destinata a giocare un ruolo determinante negli sviluppi futuri della sanità, perché introduce un metodo di somministrazione dei farmaci che va ben oltre la tradizionale terapia. Sensori e telecamere integrati all’interno di piccoli dispositivi commestibili consentono di avere una migliore diagnostica e aiutano i medici a monitorare le funzioni corporee dei loro pazienti in tempo reale. Inoltre, permettono di somministrare in modo molto preciso farmaci in parti specifiche dell’organismo, eliminando possibili effetti collaterali dei farmaci tradizionali.
Una capsula che trasmette i dati via Bluetooth
Sebbene la tecnologia abbia ancora molti margini di miglioramento, i ricercatori stanno completando soluzioni avanzate che hanno un grande potenziale per cambiare il modo in cui i medici diagnosticano e trattano diverse patologie. Una di queste, frutto dell’ingegno di ricercatori del MIT, del Draper Laboratory e del Brigham and Women’s Hospital, consiste in una capsula ingeribile realizzata con tecnologia di stampa 3D che trasmette i dati via Bluetooth. Una volta che la capsula è stata ingoiata, apre due braccia a forma di Y e si deposita nello stomaco del paziente, dove può rimanere per un mese. Durante questo periodo, la capsula raccoglie informazioni dal corpo del paziente e trasmette i dati allo smartphone dell’utente. Articolo integrale https://www.farmacianews.it/lla-pillola-digitale-piu-intelligenza-per-la-sanita-del-futuro/
“L’intelligenza artificiale è un ingrediente fondamentale per la trasformazione digitale, e uno strumento essenziale per la nuova medicina, che porterà la terapia ‘oltre la pillola'”, sottolinea Päivi Kerkola, Country Manager di Pfizer Italia.
E spiega la Pfizer: Gli approcci alla medicina digitale come quello che il team del laboratorio PfIRe sta utilizzando possono fornire un quadro più completo per gli scienziati, e questo può avere un impatto duraturo su come Pfizer sviluppa le terapie.
“Quello che sta accadendo nel laboratorio PfIRe era chiamato il futuro della medicina”, dice David Caouette, responsabile della Digital Data Science con Pfizer. “Ma sta accadendo ora – But it’s happening now.”
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SAMSUNG INIZIERÀ A PRODURRE MEDICINALI PER LA PFIZER? NON AVETE A SBAGLIATO A LEGGERE
NOTIZIA DI POCHE SETTIMANE FA: Non solo tecnologia. Il colosso sudcoreano Samsung, infatti, è molto attivo anche in altri ambiti, tra cui quello delle biotecnologie. La divisione Samsung Biologics, fondata nel 2011 e con sede nell’avveniristica città di Songdo, rappresenta in Corea del Sud un’eccellenza nazionale nell’ambito e, presto, potrebbe diventare protagonista di un’importante partnership: quella con Pfizer per la produzione di vaccini anti-Covid.
L’indiscrezione, riportata dal “Corriere della Sera” e diffusa dai media sudcoreani, tra cui il Korea Herald, ha preso corpo dopo il recente incontro, tenutosi a New York, tra il presidente del Paese asiatico Moon Jae-in ed il Ceo della casa farmaceutica statunitense, Albert Bourla. Al centro del meeting, secondo quanto trapelato, la cooperazione vaccinale tra le due aziende che riguarderebbe, da un lato, l’acquisto di dosi aggiuntive da parte del governo di Seul in vista del 2022, nell’ambito della lotta al coronavirus, ma anche la possibilità che presto il vaccino anti-Covid possa essere sviluppato proprio all’interno dei confini della Corea del Sud, Paese già tra i principali produttori di farmaci nel mondo. Anche le dichiarazioni dei protagonisti sembrano presagire a questo scenario. Proprio Bourla avrebbe espresso apprezzamento nei confronti della tecnologia scientifica della Corea del Sud e sottolineato come esistano “molte possibilità per Pfizer di rafforzare la cooperazione con la Corea del Sud perché produce anche altri vaccini oltre a quelli anti-C anti-Covid e medicine per altre malattie”. ARTICOLO INTEGRALE
WORLD ECONOMIC FORUM:
Transforming Health in the Fourth Industrial Revolution – Trasformare la salute nella quarta rivoluzione industriale
Dai sensori ingeribili ai medici assistiti dall’intelligenza artificiale, fino all’assistenza sanitaria economica e accessibile a tutti, in che modo le tecnologie stanno plasmando il futuro dell’assistenza sanitaria?
Al minuto 45:20 le affermazioni di Bourla
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