Uno studio effettuato in alcune aree ecologiche tedesche suffraga ora i peggiori timori. Negli ultimi 25 anni, infatti, sono scomparsi i tre quarti degli insetti volanti – considerando la loro massa totale. Lo riporta la testata inglese The Guardian.
Dalle aree naturali protette scomparsi i tre quarti delle popolazioni di insetti
«Il territorio agricolo moderno per gli insetti è un ambiente ostile, è un deserto, se non peggio»
Lo studio “More than 75 percent decline over 27 years in total flying insect biomass in protected areas”, pubblicato su Plos One da un team di ricercatori olandesi, tedeschi e britannici lancia un allarme davvero preoccupante: «Dal 1989, in 63 riserve naturali in Germania la biomassa totale degli insetti volanti è diminuita di oltre il 75%». Una diminuzione che si sospettava fosse in corso da tempo ma che «ma si è rivelata più severa di quanto si pensava precedentemente» pensato.
Gli ecologhi dell’università olandese di Radboud, che hanno guidato il tem di ricerca, spiegano che «Negli ultimi anni è emerso che i numeri di molti tipi di insetti, come le farfalle e le api, erano in declino in Europa occidentale e in Nord America» e Hans de Kroon, responsabile del progetto alla Radboud aggiunge che «Tuttavia, il fatto che gli insetti volanti stiano diminuendo ad un tasso così elevato in una così vasta area è una scoperta ancora più allarmante».
Gli entomologi tedeschi della Krefeld Entomologische Gesellschaft guidati da Martin Sorg e Heinz Schwan negli ultimi 27 anni hanno raccolto dati in 63 diverse località all’interno delle riserve naturali in tutta la Germania. Gli insetti volanti sono stati catturati con le cosiddette malaise traps e la quindi biomassa totale è stata pesata e confrontata. Poi il team internazionale di ricercatori ha potuto analizzare per la prima volta questo tesoro di dati ed ha scoperto «Un calo medio del 76% nella massa totale degli insetti. A metà dell’estate, quando i picchi dell’insetto sono al massimo,, il calo è ancora più grave:l’82%».
Secondo Caspar Hallmann della Radboud, che ha eseguito le analisi statistiche, «Tutte queste aree sono protette e la maggior parte di esse è gestita da riserve naturali, ma questo drammatico declino è avvenuto ugualmente».
Le cause esatte del declino sono ancora poco chiare: «Le modifiche del clima, del territorio e della varietà vegetale in queste aree non sono in grado di spiegarlo – sottolineano i ricercatori – Il tempo meteorologico potrebbe spiegare molte delle fluttuazioni all’interno di una stagione e tra gli anni, ma non spiega la rapida tendenza al ribasso».
De Kroon ha detto a BBC News che «Il territorio agricolo moderno per gli insetti è un ambiente ostile, è un deserto, se non peggio, E il declino è stato ben documentato. La grande sorpresa è che avviene anche nelle riserve naturali adiacenti».
Gli scienziati possono solo fare delle ipotesi sulle possibili cause: «Le aree di ricerca sono per lo più piccole e sono circondate da aree agricole, queste zone circostanti hanno un impatto sugli insetti volatori che non sopravvivono. È possibile che queste zone fungano da” trappola ecologica “e compromettano le popolazioni nelle riserve naturali – spiega ancora Hallmann – E’ probabile che i risultati siano rappresentativi di grandi aree dell’Europa e di altre parti del mondo dove le riserve naturali sono circondate da territori agricoli intensamente utilizzati».
De Kroon evidenzia: «Dato che interi ecosistemi dipendono per il cibo dagli insetti impollinatori, questo pone in un nuovo contesto il declino degli uccelli e dei mammiferi che mangiano insetti, Possiamo solo immaginare cosa succederebbe se questa tendenza al ribasso continuerà senza arrestarsi».
Dato che le cause del declino non sono ancora note, è difficile adottare misure concrete. I ricercatori sperano che questi risultati saranno ritenuti un allarme e chiedono ulteriori ricerche sulle cause e sostegni per un monitoraggio a lungo termine.
Lynn Dicks, dell’università dell’East Anglia che non ha partecipato allo studio ha detto a BBC News che «il documento fornisce nuove prove di un allarmante declino che molti entomologi sospettavano da qualche tempo. Se la biomassa di insetti volatili totale sta diminuendo realmente a questo ritmo (circa il 6% all’anno), è estremamente preoccupante. Gli insetti volanti hanno funzioni ecologiche veramente importanti, per le quali i loro numeri contano molto».
De Kroon conclude: «L’unica cosa che possiamo fare ora è mantenere la massima cautela. Dobbiamo fare meno cose di quelle che sappiamo che hanno un impatto negativo, come l’uso di pesticidi e impedire la scomparsa delle siepi nelle terre coltivate, ma dobbiamo anche lavorare duro per estendere le nostre riserve naturali e diminuire il rapporto delle riserve che confinano con le aree agricole».
FONTE http://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/dalle-aree-naturali-protette-scomparsi-tre-quarti-delle-popolazioni-insetti/
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