Illustrazione di interventi di geoingegneria speculativi e del loro potenziale impatto sui sistemi climatici della Terra.
Improvvisamente, ci sono tonnellate di articoli che mettono in guardia contro la geoingegneria. Cosa significa? Ne abbiamo già avuto un esempio. Eccone un altro. Ne seguiranno altri, ognuno con un focus diverso.
“Non finirà bene”: Gli scienziati smascherano i piani di geoingegneria che potrebbero distruggere i monsoni e costare centinaia di miliardi
In uno studio di riferimento, eminenti scienziati del clima hanno espresso seri dubbi sulla fattibilità delle soluzioni di geoingegneria, avvertendo che questi interventi speculativi potrebbero comportare significativi rischi ambientali e non riuscire a risolvere le cause profonde del cambiamento climatico.
Con l’intensificarsi della crisi climatica, la ricerca di soluzioni ha portato alcuni a proporre la geoingegneria come possibile rimedio. Queste idee spaziano dall’iniezione di particelle nell’atmosfera per riflettere la luce solare alla costruzione di enormi barriere marine per proteggere il ghiaccio polare. Tuttavia, una recente ricerca che coinvolge i migliori scienziati del ghiaccio e del clima ha messo in dubbio la validità di queste proposte.
Lo studio, che coinvolge 40 esperti di vari campi, evidenzia i potenziali rischi e le conseguenze indesiderate della geoingegneria. I risultati suggeriscono che, sebbene queste idee possano offrire un sollievo temporaneo, non affrontano il problema centrale: le emissioni di gas serra. Questo articolo approfondisce la ricerca, esaminando le sfide e le implicazioni della geoingegneria.
La scienza dietro la geoingegneria
Le proposte di geoingegneria si ispirano spesso a fenomeni naturali, come le eruzioni vulcaniche. Quando i vulcani eruttano, rilasciano particelle nella stratosfera, che possono temporaneamente raffreddare la Terra riflettendo la luce solare. I sostenitori della geoingegneria mirano a replicare artificialmente questo effetto. Tuttavia, lo studio recente rivela preoccupazioni significative. La ricerca, pubblicata su una rivista peer-reviewed, indica che molte idee di geoingegneria sono speculative e non testate. Ad esempio, la dispersione di particelle nell’atmosfera potrebbe alterare drasticamente i modelli di precipitazione, influenzando le regioni dipendenti dai monsoni stagionali per l’agricoltura.
Inoltre, gli interventi meccanici proposti per preservare il ghiaccio polare, come la costruzione di barriere marine o il pompaggio di acqua, potrebbero disturbare gli ecosistemi marini. Tali disturbi potrebbero avere effetti a cascata sulla catena alimentare marina, colpendo specie che vanno dal krill alle balene. L’autore principale, Martin Siegert, glaciologo dell’Università di Exeter, sottolinea che la geoingegneria potrebbe affrontare solo i sintomi del cambiamento climatico, non la sua causa principale. L’approccio completo dello studio si basa su intuizioni provenienti da oceanografia, biologia marina e scienze atmosferiche, offrendo una visione olistica dei potenziali rischi della geoingegneria.
Valutazione di fattibilità e rischi
Gli autori dello studio hanno sviluppato un quadro per valutare la fattibilità di specifici concetti di geoingegneria. Questo quadro considera diverse domande critiche. In primo luogo, l’intervento proposto può funzionare nella pratica? In secondo luogo, quali sono i potenziali rischi, sia evidenti che imprevisti? Le implicazioni finanziarie sono anche significative, poiché tali progetti potrebbero costare decine o persino centinaia di miliardi di dollari. La ricerca evidenzia che la logistica per implementare questi piani, specialmente in regioni polari remote e ostili, è scoraggiante.Siegert sottolinea che le dimensioni e i tempi sono cruciali. Qualsiasi iniziativa deve essere scalabile ed efficace entro i prossimi decenni per contribuire significativamente agli obiettivi climatici globali. Inoltre, i trattati internazionali che proteggono gli ecosistemi antartici presentano ostacoli legali ed etici a interventi su larga scala. Lo studio mette in guardia contro il dare false speranze, sottolineando che la riduzione delle emissioni di carbonio rimane l’unica soluzione a lungo termine praticabile per il cambiamento climatico. I ricercatori sostengono che concentrarsi sulla geoingegneria distoglie attenzione e risorse da approcci più pratici e sostenibili per mitigare gli impatti climatici.
Il ruolo della percezione pubblica e delle politiche
Nonostante lo scetticismo tra gli scienziati, alcune proposte di geoingegneria hanno guadagnato terreno tra alcuni policymaker. Il coautore James Kirkham, consulente scientifico coinvolto in discussioni climatiche internazionali, nota che i concetti di geoingegneria sono stati promossi in eventi di alto profilo come la conferenza sul clima COP28. Le presentazioni, a volte progettate per sembrare supportate a livello nazionale, hanno sollevato allarme tra gli scienziati del clima. Kirkham sottolinea che queste idee sono state spesso presentate come se avessero il sostegno della comunità scientifica, il che non era vero. Kirkham esprime preoccupazione per il fatto che l’aumentata visibilità della geoingegneria sia in parte dovuta al coinvolgimento di professionisti esperti di pubbliche relazioni. Ciò ha portato a un cambiamento nella percezione, con più finanziamenti diretti verso questi progetti speculativi. Tuttavia, la valutazione del team di ricerca mostra che nessuna proposta di geoingegneria attuale supera un test completo di fattibilità. Lo studio invita alla cautela, esortando i policymaker a non lasciarsi influenzare da soluzioni non provate e potenzialmente dannose.Andare avanti: Priorità alle soluzioni sostenibiliIl dibattito sulla geoingegneria sottolinea la necessità di politiche climatiche chiare e basate su evidenze. Sebbene le idee innovative siano essenziali, devono essere ancorate alla realtà scientifica. I ricercatori coinvolti nello studio sostengono un focus sulla riduzione delle emissioni di gas serra come strategia principale per affrontare il cambiamento climatico. Mettono in guardia contro l’affidarsi alla geoingegneria, che potrebbe portare a conseguenze ambientali e sociali impreviste.I risultati dello studio sottolineano l’importanza della cooperazione internazionale e della considerazione attenta delle implicazioni etiche degli interventi climatici. Mentre il mondo affronta le sfide di un pianeta in riscaldamento, la domanda rimane: l’umanità può sviluppare soluzioni sostenibili che affrontino le cause profonde del cambiamento climatico senza ricorrere a soluzioni tecnologiche ad alto rischio?Questo articolo si basa su fonti verificate e supportato da tecnologie editoriali.
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