La neve caduta nelle scorse settimane sull’Appennino tosco-emiliano, complici le micro polveri desertiche sospese nell’atmosfera grazie alle correnti africane si è letto sui giornali (neve gialla da queste parti http://www.gonews.it/2018/03/01/non-bastava-la-neve-la-sabbia-cielo-si-colora-giallo/ ). Non si è mai visto comunque nulla del genere a sentire la gente.
Sempre più frequenti le nevi si tingono rosa. Le cause che raccontano in certi casi però sono altre.
Leggiamo:
La neve rosa può sembrare bella da guardare, ma purtroppo rappresenta una nuova minaccia per l’ambiente soprattutto dal punto di vista dei cambiamenti climatici. La colorazione della neve è dovuta ad un’alga la cui presenza provoca uno scioglimento rapido del manto nevoso
In uno studio pubblicato … su Nature un gruppo di scienziati provenienti da Germania e Regno Unito hanno indicato il fenomeno della neve rosa con il nome di bio-albedo. L’albedo è l’effetto che si crea quando superfici bianche come la neve e i ghiacciai riflettono la luce.
La presenza dell’alga rossa dà alla neve un albedo più basso e la fa sciogliere più rapidamente. Le alghe hanno bisogno di acqua per svilupparsi e per questo motivo lo scioglimento della neve e dei ghiacciai favorisce la loro presenza.
Più la neve e i ghiacciai si sciolgono, a parere degli esperti, più la presenza dell’alga aumenta in un effetto a catena che potrebbe avere un impatto negativo sul clima da non sottovalutare….https://www.greenme.it/informarsi/natura-a-biodiversita/20696-neve-rosa-cambiamenti-climatica
Il fenomeno della neve rossa interessa entrambe le regioni polari, e anche i ghiacciai alpini.
Wikpedia parla di Watermelon Snow https://en.wikipedia.org/wiki/Watermelon_snow e qui
O rossa, o verde, o color ruggine o …
Un articolo del New Yorker riprende uno studio recente pubblicato su Nature Geoscience. Roman Dial e i colleghi dell’Alaska Pacific University hanno studiato da vicino la neve rossa e calcolato il suo ruolo importante nella fusione dei ghiacci artici. La strana colorazione sarebbe dovuta ad alghe unicellulari di diversa specie (finora ne sono state identificate di tre generi: Coenochloris, Chloromonas e Chlamydomonas) che vivono nella neve e che in primavera, attraverso le acque di fusione, migrano in superficie, moltiplicandosi ed eseguendo la fotosintesi…È solo a quel punto che diventano rosse: il colore è dovuto a pigmenti della famiglia dei carotenoidi (come l’astasantina) e per le alghe è una sorta di protezione/catalizzatore solare. Assorbe i raggi UV, riscalda gli organismi e i loro dintorni, aumenta l’acqua di fusione in cui proliferare. L’arida copertura nevosa si scioglie e diventa un ambiente in cui è più facile crescere…
UN FUTURO POCO ROSEO. Roman Dial ha suddiviso un’area nevosa della penisola di Kenai, in Alaska, in quadrati di 30 metri per lato, che ha irrorato con acqua o con acqua ricca di nutrienti, per incoraggiare la proliferazione di alghe in diversa misura. Nelle aree più densamente tappezzate, il 17% dell’acqua di fusione è stata generata dalla presenza degli organismi che causano la neve rosa.
Il contributo del fenomeno allo scioglimento dei ghiacci è dunque importante. Tuttavia è bene ricordare che i cambiamenti climatici non dipendono da alghe unicellulari, ma dall’uomo. ( ndr: ben detto)
ARTICOLO INTEGRALE QUI. Questione che merita approfondimento.
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