Il progetto della megalopoli futuristica dell’Arabia Saudita è impossibile da realizzare
The Line, la città ultra tech del principe Mohammed bin Salman, potrebbe non vedere mai la luce a causa dei costi elevati e di alcune scelte discutibili
Si torna a parlare di Neom, il progetto futuristico di una megalopoli sostenibile nel cuore del deserto del nord-ovest dell’Arabia Saudita, e del suo complesso urbanistico The Line. Secondo un recente rapporto pubblicato dal Financial Times, che fa riferimento a fonti attendibili interne al progetto, la città utopistica The Line immaginata dal principe ereditario Mohammed bin Salman sarebbe impossibile da realizzare. Una conclusione che ha già qualcuno aveva paventato da qualche tempo, ma che ora sembra davvero essere sotto gli occhi di tutti. Ma facciamo un passo indietro per capire in cosa consiste il progetto, e poi vediamo perché le leggi della fisica e dell’economia lo rendono irrealizzabile.
Il progetto utopistico del principe ereditario
Neom è stata originariamente concepita come una serie di complessi urbani distribuiti lungo la costa del Mar Rosso: tra questi, il più emblematico è The Line, una città in vetro lunga circa 170 chilometri, che si immaginava potesse ospitare fino a 9 milioni di persone entro il 2030. Il fulcro di questo complesso urbano, stando al progetto elaborato sull’idea di Mohammed bin Salman, è un “porto turistico nascosto” scavato nel deserto, al di sopra del quale si erge capovolto – come fosse un lampadario – un edificio di 30 piani in vetro e acciaio. E, per non farsi mancare nulla, sopra a questa struttura gli architetti hanno immaginato di costruire, a 350 metri sopra il livello del mare, uno stadio con 45.000 posti a sedere, pronto per la Coppa del FIFA 2034 in Arabia Saudita. Un progetto incredibile, ma pressochè impossibile da realizzare. “Man mano che gli architetti lavoravano sui progetti, il lampadario cominciava a sembrare poco plausibile”, scrive il Financial Times nel suo rapporto sui lavori.
Nello specifico, sembrerebbe che uno degli ingegneri abbia incalzato Tarek Qaddumi, direttore esecutivo del progetto, avvertendolo della difficoltà di sospendere un edificio di 30 piani a testa in giù, a centinaia di metri di altezza. Data la rotazione della Terra, infatti, la struttura potrebbe “iniziare a muoversi come un pendolo, prendere velocità” e infine “staccarsi”, schiantandosi sul porto turistico sottostante. E questo, a quanto pare, è stato solo uno dei tanti problemi sollevati dagli addetti ai lavori sul progetto. Nella realizzazione di un edificio capovolto, ogni cosa diventa più complessa, anche la gestione degli impianti sanitari. Eppure, nè il principe ereditario nè Tarek Qaddumi sembrerebbero aver mai pensato che i limiti sottolineati dagli ingegneri potessero essere insuperabili. “Si dice che molti dei progetti pensati per l’Arabia Saudita siano impossibili da realizzare, che siano troppo ambiziosi. Possono continuare a dirlo. E noi possiamo continuare a dimostrare che si sbagliano”, ha dichiarato il principe arabo in un documentario di Discovery Channel andato in onda nel luglio 2023. Ma ora, a distanza di due anni, anche l’ideatore di questo sontuoso progetto si sta scontrando con la realtà.
The Line, bella e impossibile
“Oggi, con almeno 50 miliardi di dollari spesi, il deserto è costellato di pilastri e profonde trincee che attraversano il paesaggio”. Così il Financial Times descrive la prima fase dei lavori di costruzione di The Line, il cui progetto ha subito un rallentamento non indifferente, tanto da convincere il principe Mohammed a ridimensionarlo. Eppure, nonostante questo, gli ingegneri non sembrano affatto convinti che ci sia qualcuno davvero disposto a finanziarlo. l budget stimato per la realizzazione di Neom nel 2022, un anno dopo la presentazione, si aggirava intorno ai 4,5mila miliardi di dollari, una cifra pari all’incirca al prodotto interno lordo della Germania. Ora, la cifra si è sicuramente ridotta con i tagli al progetto, ma sembra comunque rimanere impossibile da sostenere. L’approvvigionamento delle materie prime per la costruzione, infatti, ha un costo incredibilmente elevato, considerando le dimensioni delle strutture: secondo il progetto originario, ogni modulo di 800 metri che costituisce gli edifici di The Line richiede 3,5 milioni di tonnellate di acciaio per costruzioni, 5,5 milioni di metri cubi di calcestruzzo e 3,5 milioni di tonnellate di acciaio di rinforzo.
“Avremmo utilizzato circa il 60% della produzione globale di acciaio all’anno, il che avrebbe causato un aumento dei prezzi”, ha commentato un Senior Design Manager coinvolto nel progetto, sottolineando l’impossibilità di sostenere la costruzione delle strutture progettate, che avrebbe assorbito buona parte della fornitura mondiale – senza considerare le spese di trasporto dall’unico snodo commerciale della zona, un porto a circa 80 chilometri dal cantiere di Neom. Nel corso degli anni, quindi, il progetto non ha trovato alcuna concretizzazione vera e propria, mettendo così in allerta gli investitori. Le ricche famiglie saudite hanno scelto di non mettere il proprio denaro nella costruzione di una città che credono non vedrà mai la luce, e questo ha portato alla morte del progetto The Line, in un modo lento ma inesorabile.
FONTE https://www.wired.it/article/neom-progetto-arabia-saudita-sta-andando-in-fumo/
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