In Austria e in Svizzera sono in corso sperimentazioni con la tecnica del rilascio di zanzare tigre maschio sterilizzate, un metodo biologico ed ecologico per ridurre la popolazione di questo insetto. Da giugno a settembre 2025, ad esempio, in Svizzera (Morcote, Ascona, Losone) vengono rilasciati settimanalmente circa 70.000-80.000 maschi sterili. Questa tecnica, coordinata dall’istituto di Microbiologia della SUPSI in collaborazione con il Centro Agricoltura Ambiente di Crevalcore (BO), riduce la capacità riproduttiva delle femmine e quindi la popolazione, con risultati significativi come una riduzione del 63% a Morcote. Anche in Austria progetti simili sono attivi, in particolare nella città di Graz, nell’ambito di iniziative di controllo biologico della zanzara tigre. Graz rilascia 600.000 zanzare tigre
Bolzano ci sta pensando https://www.team-k.eu/dengue-e-zanzara-tigre-serve-prevenzione-scientifica/
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2035: la dengue a Parigi e a Londra? I modelli climatici mostrano che la zanzara tigre si diffonde velocemente
Con l’aumento delle temperature, la zanzara che trasmette malattie come dengue, zika e chikungunya potrebbe diffondersi velocemente nel nord dell’Europa. Dalla sua prima apparizione in Albania nel 1979, la zanzara tigre asiatica (Aedes albopictus) si è diffusa sempre più a nord, raggiungendo il centro Europa. L’insetto, presente da tempo anche nel nostro Paese, veicola diversi virus che possono essere contratti da noi umani e causare malattie come zika, chikungunya e dengue.
Ora uno studio pubblicato su Global Change Biology suggerisce che l’aumento delle temperature ne starebbe accelerando la diffusione sempre più a nord, e che nel giro di dieci anni la zanzara tigre potrebbe arrivare al nord della Francia, e da lì raggiungere Londra.
Sempre più veloce. Per giungere alle loro conclusioni, i ricercatori hanno utilizzato dei modelli climatici e ambientali per monitorare l’espansione della A. albopictus nel Vecchio Continente. I risultati evidenziano che in 18 anni la zanzara ha triplicato la sua velocità di espansione in Francia, passando dai circa 6,5 km di spostamento annuo del 2006 ai circa 13 km del 2024.
Questa improvvisa espansione sarebbe dovuta alle condizioni climatiche più favorevoli delle aree più settentrionali, dove le temperature stanno diventando più miti. Accanto al sud Europa, da tempo habitat ideale di quest’insetto, entro qualche anno potremmo dunque vedere la zanzara tigre anche in città come Strasburgo, Vienna, Londra e Francoforte.
Secondo i ricercatori, i recenti focolai di dengue registrati in Europa potrebbero essere dunque spia di una tendenza più ampia. Negli ultimi decenni i casi sono aumentati vertiginosamente, passando da poco più di 500.000 nel 2000 a 14,6 milioni nel 2024. Quanto scoperto è in linea con i risultati di un altro studio pubblicato lo scorso maggio, che analizzando 35 anni di diffusione di dengue e chikungunya aveva rilevato un notevole aumento dei focolai europei, favoriti dalla diffusione della zanzara tigre nel Vecchio Continente.
Dobbiamo dunque aspettarci che malattie come zika, dengue o chikungunya diventino endemiche in Europa? La risposta è potrebbe essere – e la colpa sarebbe nostra, che viaggiamo, inquiniamo, modifichiamo ambienti e habitat credendo che le nostre azioni non abbiano conseguenze.
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