Il film di Leslie Franke e Herdolor Lorenz in collaborazione con Jean-Luc Touly, Marc Laimé, Christiane Hansen e Markus Henn sulla svendita dell’acqua potabile. 10 – 15 anni fa partì un’ondata di privatizzazione dell’acqua potabile, che da allora si sta estendendo a tutto il mondo. Le conseguenze della privatizzazione, come quartieri poveri tagliati fuori dalla fornitura di acqua potabile e rubinetti che rimangono secchi a Londra, sono ormai note anche grazie al film Wasser unterm Hammer (L’acqua messa all’asta) realizzato nel 2005 da Leslie Franke e Herdolor Lorenz.

Allora perché un nuovo film? Oggi non si parla più di privatizzazione, bensì di “nuove forme” di business come Public Private Partnership. L’elemento essenziale di queste formule è il capitale che l’infrastruttura genera in base all’erogazione di crediti. Con i crediti erogati le banche creano titoli finanziari strutturati che, impacchettati 1000 volte, girano per il mondo finanziario virtuale producendo continuamente nuove rendite. Ma solo a una condizione, scritta molto in piccolo in contratti segreti e rafforzata con minacce di penali esorbitanti: in tutte queste “soluzioni” il comune deve garantire la rendita agli investitori e risponde con i soldi dei cittadini quando la rendita si riduce o viene a mancare! Il film “Water Makes Money” è una documentazione sul modus operandi delle multinazionali dell’acqua e sulla resistenza contro di loro. Esso mostra come funzionano le “macchine per far soldi” delle imprese dell’ acqua, soprattutto in Francia e in molte città tedesche come Berlino e Braunschweig. Ma “Water Makes Money” è anche un film che fa sperare perché mostra che cosa i comuni hanno imparato dalla strapotenza di Veolia e consorti: che l’acqua in mano ai cittadini è possibile e necessaria.

L’opera riflette sulle conseguenze spesso nefaste della privatizzazione dell’acqua, un bene sul quale ingiustamente c’è chi specula e vuole speculare. Ovvero quando l’acqua, purtroppo, diventa un business. Il film, prodotto in collaborazione con la rete europea di Attac, documenta i sistemi che usano le multinazionali per trasformare l’acqua in soldi. È presente l’esempio francese: in Francia le multinazionali Veolia e Suez portano l’acqua a casa di 8 persone su 10, non proprio con successo. Sono infatti numerosissimi i comuni che oggi vogliono sbarazzarsi delle due imprese e tornare alla gestione pubblica dell’acqua. Cattiva qualità dell’acqua, un aumento continuo e indiscriminato dei prezzi e l’abuso della loro posizione di monopolio: sono queste le accuse rivolte da tanti cittadini (e da diverse municipalità) alle due corporation.

Il ritorno alla gestione pubblica è stato scelto dalla stessa capitale, Parigi. Il film vuole informare su questi fatti e sull’evoluzione del fenomeno: vuole mostrare la lezione di Parigi e di come le multinazionali speculino e dilaghino. Ma soprattutto il film vuole mandare un messaggio incoraggiante: l’acqua può essere gestita dai cittadini, non c’è nessun bisogno di privatizzarla!

LINK

http://www.watermakesmoney.com/

http://www.acquabenecomune.org/

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