Colpo di Stato globale in corso – ID digitale, il gioco per l’umanità è finito

ID digitale – Lo strumento di controllo definitivo“

Non appena l’ID digitale sarà introdotto, il gioco per l’umanità sarà finito.”
Con questa frase si conclude un video che sta attualmente causando scalpore online. E il messaggio è chiaro: non si tratta di comodità, ma di potere.

Una vecchia storia – in una nuova veste.

Il desiderio di controllare le persone è antico quanto l’umanità stessa. Ma ciò che in passato avveniva attraverso confini, passaporti e tasse, ora viene digitalizzato. Si parla dell’ultima centralizzazione del controllo nelle mani di organizzazioni sovranazionali non elette. Risorse, energia, cibo – tutto dovrebbe finire nelle stesse tasche private.

Dalla democrazia alla tecnocrazia

Il testo descrive una trasformazione radicale: il crollo della democrazia liberale a favore di una tecnocrazia globale. Un “colpo di Stato senza carri armati” – con regole, valute digitali e crediti sociali al posto di contanti e diritti elettorali. Una prigione al contrario: formalmente liberi, ma realmente dipendenti.

Il clima come pretesto

Il piano: appropriarsi delle terre, ridurre l’agricoltura, trasformare l’approvvigionamento alimentare ed energetico – tutto sotto il pretesto di una crisi climatica che, secondo il video, non sarebbe scientificamente dimostrata in modo inequivocabile. “Netto zero” viene definito nel video come “suicidio economico” dell’Europa, una deindustrializzazione intenzionale e un impoverimento della popolazione.

Guerra contro l’agricoltura

Particolarmente esplosivo: il relatore parla di una “guerra globale contro l’agricoltura”. Gli agricoltori si arrendono, la scarsità di cibo è imminente. Chi sostituisce il cibo autentico con “cibo farmaceutico” non controlla solo i mercati, ma l’umanità stessa.

Frode mediatica o progetto concreto?

Quello che viene venduto come politica climatica appare qui come la più grande frode mediatica della storia mondiale – e come un piano d’azione: sorveglianza totale di ogni azione, dall’uso dell’energia allo stile di vita.

L’ID digitale come punto finale

L’ultima frase del video è scioccante:
“Non appena l’ID digitale sarà introdotto, il gioco per l’umanità sarà finito.” Questo rende chiaro che l’identità digitale non è un altro strumento pratico – è la chiave per il controllo totale. Chi possiede il sistema decide chi può ancora partecipare.ConclusioneChe si condivida o meno l’analisi del video, esso pone il dito sulla questione cruciale del nostro tempo: a chi appartiene l’infrastruttura su cui viviamo? La risposta a questa domanda determinerà se la democrazia diventerà un reliquia del passato o meno.

FONTE https://uncutnews.ch/globaler-staatsstreich-ist-im-gange-digitale-id-das-spiel-fuer-die-menschheit-vorbei/

 

UN COMMENTO 

Di seguito riporto un commento. Non sono in grado di valutare le singole proposte, soprattutto nel settore dei Bitcoin, ma nel complesso mi sembrano azioni interessanti. 

Sembra non esserci via d’uscita, e in questo modo un video come questo potrebbe contribuire al successo dell’agenda. È essenziale lavorare su strategie di resistenza. Ho raccolto alcuni punti e idee su cosa fare.

1. Resistenza individuale e quotidiana: Rifiuto attivo e protezione della privacy

  • DIRE NO! Non aderire volontariamente: Come sottolineano Peter Koenig (ex OMS) e Michael Yeadon (ex Pfizer) in video virali su X, il primo scudo è il “no” di massa all’ID digitale. Se diventa obbligatorio per sussidi o servizi, opta per alternative offline: usa contanti per acquisti locali, evita app centralizzate (tipo wallet digitali) e scegli provider di servizi non tracciabili. “Punta i piedi e non aderire – più persone lo fanno, più il sistema crolla”. In pratica: inizia riducendo la dipendenza da Big Tech – passa a browser privacy-focused.
  • Educa te stessa e il tuo cerchio: Crea o unisciti a gruppi locali per workshop su “privacy by design”. Fonti come l’EFF (Electronic Frontier Foundation) offrono guide gratuite per criptare dati e evitare tracciamento. Questo non solo ti protegge, ma diffonde consapevolezza senza angoscia.

2. Azioni collettive e advocacy: Pressione politica e legale

  • Petizioni e lobby locali: In UE, spingi per emendamenti al GDPR che rendano l’ID digitale opzionale e decentralizzato (basato su blockchain self-sovereign, come suggerito in report WEF critici ma riadattati per la libertà). In Italia, se uno se lo sente, visto che dallla politca c’è poco da aspettarsi, comunque si può contattare deputati o scrivi a AGID (Agenzia per l’Italia Digitale) per contestare la “Strategia IA 2024-2026” che integra ID con AI.
  • Creare spazi informativi concreti, piattaforme solidali nei già esistenti siti alternativi – sostenere chi lavora in questa direzione. Amplificare voci positive:
  • Creare contenuti individuali e insieme per contrastare la narrazione mainstream.
  • Sostenere cause legali

3. Costruire alternative: Sovranità economica e alimentare

  • Economia locale e cash-based: Per contrastare la “guerra all’agricoltura” denunciata nel video, unisciti a circuiti di economia solidale (es. GAS – Gruppi di Acquisto Solidale in Italia) per comprare diretto da contadini, bypassando catene globali. Questo riduce dipendenza.
  • Creare Comunità offline. – Think Tank – MEET UP in nuova versione – creare cooperative in vari settori, Banca del tempo, raccoglere esperienze fatte e costruirci sopra.
  • Cripto e finanza decentralizzata: Usa valute peer-to-peer (come Bitcoin o stablecoin privacy-enhanced) per transazioni non tracciabili, evitando CBDC. Esperti su Pravda Italia propongono blockchain per “sovranità individuale” invece di controllo centralizzato.
  • Inizia con wallet non-custodial e impara basics su piattaforme come LocalBitcoins.
  • Creare valuta regionale

4. Visione a lungo termine: Educazione e resilienza comunitaria

  • Formazione antifragile: Investi in skills offline – corsi su agricoltura urbana, riparazione fai-da-te o homeschooling per ridurre dipendenza da sistemi digitali. Il WEF stesso ammette rischi di “deindustrializzazione” – ribaltalo con “resilienza multistakeholder” dal basso, come reti di mutuo soccorso. L’obiettivo: da “vittime” a costruttori di un mondo dove il controllo è distribuito, non centralizzato.

Questi non sono rimedi istantanei, ma passi che, cumulati, possono creare crepe nel sistema – come il rifiuto vaccinale ha fatto in passato. I “padroni” vincono solo se noi ci arrendiamo isolati; uniti, con azioni concrete, ribaltiamo il gioco.

 

 

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