Nella recente intervista con Tucker Carlson, l’economista Richard Werner ha esposto la sua visione critica sul sistema bancario moderno e il suo legame con le guerre.
Le dinamiche di finanziamento della guerra e del debito non sono affatto nuove, e in effetti da secoli alcune famiglie o gruppi influenti – come i Rothschild – hanno avuto un ruolo nel finanziare entrambe le parti di diversi conflitti, preservando così il proprio potere economico indipendentemente dall’esito. Il bello di una voce come quella di Richard Werner è l’approccio sistematico e accademico con cui mette in luce questi meccanismi, basandosi su fatti storici, dati e documenti concreti. Questo rende il quadro ancora più chiaro.
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Una sintesi con commento:
La verità è questa: le banche e le guerre sono sempre state alleate: le une forniscono il denaro, le altre il sangue. E alla fine vince sempre la stessa parte: la banca.
Nella recente intervista con Tucker Carlson, Richard Werner ha esposto alcune delle sue tesi e spiegato la sua visione critica sul sistema bancario moderno e il suo legame con le guerre. La banca vince sempre: come le banche centrali finanziano le guerre e tengono i popoli in catene. Di banche centrali private, guerre sanguinose e un complesso finanziario globale senza controllo democratico. Le rivelazioni dell’economista Richard Werner nell’intervista con Tucker Carlson sono uno schiaffo in faccia a tutti coloro che credono nel mito delle banche centrali neutrali. La verità è più cupa: le banche e le guerre sono sempre state alleate – le une forniscono il denaro, le altre il sangue. E alla fine vince sempre la stessa parte: la banca.
L’ora della nascita del moderno finanziamento della guerra
Werner fa riferimento alla Bank of England, fondata nel 1694. Nell’atto di fondazione, dice Werner, è scritto chiaramente: l’obiettivo era fornire soldi al governo – per fare la guerra. Non un caso, nessuna neutralità economica – ma pura politica di guerra tramite meccanismi finanziari. La banca non fu creata come un servizio per i cittadini, ma come una macchina da guerra vestita a nuovo.
Lo stesso schema si ripeté negli Stati Uniti. La Federal Reserve fu fondata il 23 dicembre 1913 – in pieno periodo natalizio e aggirando l’opinione pubblica. Pochi mesi dopo iniziò la Prima guerra mondiale. Un caso? Probabilmente no. La tassa sul reddito fu introdotta contemporaneamente – affinché il governo potesse pagare interesse ai banchieri centrali privati. Perché il debito pubblico non è un errore, ma parte del modello di business.
La guerra come modello di business: i fratelli Warburg
Mentre soldati americani e tedeschi si massacravano nelle trincee della Prima guerra mondiale, due fratelli gestivano gli affari finanziari di entrambe le parti: Max Warburg nella Reichsbank e Paul Warburg nella Fed. Nessuno dei due era un rappresentante eletto dal popolo, ma oligarchi finanziari inseriti in una rete globale. Mentre le masse si dissanguavano, il loro potere cresceva. Le loro banche prosperavano. Nessuno faceva domande. Nessuno chiedeva responsabilità.
Questa connessione mostra il gioco perverso: la guerra non è solo un conflitto geopolitico – ma un atto strumentalizzato per accumulare capitale tramite interessi, obbligazioni e schiavitù del debito.
Le banche come padrone della realtà
Secondo Werner, le banche centrali sono «istituzioni extra-democratiche» che sfuggono a qualsiasi controllo. Creano denaro dal nulla, finanziano i governi (con interesse), influenzano le valute, inflazionano o distruggono le economie nazionali – a seconda dei loro interessi. Ma non rendono conto a nessuno, nessun parlamento le elegge, nessun popolo le conferma.
Invece, dettano programmi di austerità, salvano banche insolventi, trascinano interi paesi nella schiavitù del debito – e con un tratto di penna destabilizzano intere regioni. Sono gli architetti invisibili di recessioni, guerre e distruzione della prosperità.
La soluzione perversa: privatizzare i profitti, statalizzare le perdite
Werner cita un esempio particolarmente cinico guardando al Giappone nel 1945. Dopo la Seconda guerra mondiale le banche erano di fatto fallite. Avevano investito miliardi in obbligazioni di guerra senza valore. Ma invece di una crisi bancaria, la banca centrale giapponese fece quello che anche la Fed o la BCE fanno oggi: acquistò i «rifiuti tossici» al valore nominale – con denaro appena stampato. Niente crisi. Nessuna punizione. Nessuna perdita.
La ricetta: profitti per le élite, perdite per la collettività.
E oggi?
Gli schemi sono gli stessi – che sia in Ucraina, Gaza o Taiwan: le guerre destabilizzano le regioni, fanno salire la spesa pubblica, aumentano il fabbisogno di credito. Le banche centrali forniscono i soldi – a interesse. I politici si indebitano – e promettono di pagare domani. Ma a pagare saremo tutti noi: con tasse, inflazione, povertà sociale.
E mentre interi paesi bruciano, crescono i profitti delle banche. L’industria bellica festeggia. E nelle torri delle banche centrali si continua a giocare il grande gioco – senza controllo, senza trasparenza, senza morale.
Conclusione: la banca vince sempre.
Finché le banche centrali saranno strutturate privatamente, i governi dipenderanno dal debito e il pubblico rimarrà all’oscuro del loro ruolo, non saremo liberi. Né economicamente né politicamente. È tempo di fermare questo gioco – prima che sia il gioco a fermarci. FONTE
Richard A. Werner è un economista tedesco rinomato per i suoi contributi in ambito bancario, politica monetaria e sviluppo economico. Nel 1995 ha introdotto il termine “quantitative easing” per descrivere una politica volta a espandere la creazione di credito per stimolare la ripresa economica. Werner ha conseguito una laurea in economia con lode presso la London School of Economics e un dottorato in economia presso l’Università di Oxford. La sua carriera accademica include incarichi presso la Sophia University di Tokyo, l’Università Goethe di Francoforte, l’Università di Southampton e la Fudan University di Shanghai. Ha collaborato con banche centrali, governi e organizzazioni internazionali, tra cui la Banca del Giappone e la Banca Asiatica di Sviluppo. Il suo libro “Princes of the Yen” è diventato un bestseller in Giappone, offrendo approfondimenti sul ruolo delle banche centrali nei cicli economici.
Richard Werner denuncia i mali della Fed e il legame tra il settore bancario, la guerra e la CIA
Questo intervento è stato tenuto in un evento TEDx, che utilizza il formato delle conferenze TED ma è organizzato in modo indipendente da una comunità locale.
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