Di Nogeoingegneria

La Russia pone il veto alla risoluzione delle Nazioni Unite che collega il clima e la sicurezza internazionale. La crisi meteorologica e climatica che stiamo vivendo da anni deve essere vista e analizzata da una prospettiva ‘dimenticata’. Per quanto riguarda la sicurezza, i russi sanno bene che la manipolazione del tempo e del clima può essere ed è già stata usata come arma di guerra, quindi c’è un rischio per la sicurezza da collocare qui. Anche gli altri paesi lo sanno, dato che tali operazioni sono state praticate in tutto il mondo da più di 60 anni. 

Un documento del 1960 della CIA ci mostra che  LA CIA VUOLE CONTROLLARE NON SOLO IL METEO, MA ANCHE IL CLIMA.
E la  CIA progetta oppure usa  la Geoingegneria e manipolazione climatica come arma di guerra?  

Disse la Dottoressa Rosalie Bertell:“QUALSIASI APPROCCIO ALL’AMBIENTE CHE NON TENGA CONTO DELLA QUESTIONE MILITARE È RIDICOLO”

La scienziata ci svela nel suo radicale quanto illuminante libro PIANETA TERRA – L’ULTIMA ARMA DI GUERRA una realtà del tutto ignorata. Una realtà caratterizzata da una guerra di portata planetaria, silenziosa e sottaciuta, che si alimenta nutrendosi delle risorse del Pianeta, impattando in maniera distruttiva, e spesso irreparabile, sui territori e sulle popolazioni che li abitano.

Prof. Michel Chossudovsky, che da molti anni si impegna a rendere noti questi fatti nascosti, riepiloga in una breve intervista a seguito di quest’articolo.

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Passo falso all’Onu: la crisi climatica “non c’entra nulla con sicurezza e conflitti”

La Russia ha messo il veto a una risoluzione del Consiglio di sicurezza che riconosceva il cambiamento climatico come una minaccia per la pace internazionale e chiedeva di integrare questa dimensione negli orientamenti strategici dell’organo. Contraria anche l’India, la Cina si astiene.

(Rinnovabili.it) – Per l’Onu, la crisi climatica non è una minaccia per la sicurezza e la pace internazionale. E quando c’è da gestire una situazione di conflitto non bisogna tener conto del cambiamento climatico, delle sue cause e dei suoi effetti sull’ambiente e sulle società umane. È fallito il tentativo di Irlanda e Niger di far approvare dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite una risoluzione che mettesse il climate change al centro delle attenzioni del Palazzo di Vetro. Il veto della Russia, insieme al voto contrario dell’India e alle perplessità della Cina (che si è astenuta) hanno affossato la proposta.

Solo pochi giorni fa il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, aveva definito la crisi climatica come un “fattore che aggrava il terrorismo”, perché permette ai gruppi estremisti di manipolare l’accesso alle risorse (sempre più scarse), acquisire legittimità agli occhi delle popolazioni e sostituirsi agli Stati. Innumerevoli volte durante il suo mandato, il diplomatico portoghese ha poi avvertito che la crisi climatica in molte regioni rischia di esacerbare le fragilità presenti e quindi di acuire tensioni e conflitti latenti.

Posizioni che con Guterres sono arrivate finalmente ai vertici Onu. La risoluzione bocciata ieri a New York avrebbe fatto un passo ulteriore: legava clima e conflitti in modo stretto, e soprattutto chiedeva che la crisi climatica diventasse un fattore centrale nella strategia onusiana di prevenzione dei conflitti. Tradotto: l’attivazione di missioni di peacekeeping, la scelta di imporre sanzioni, e future risoluzioni del Consiglio di sicurezza avrebbero potuto fare perno sul cambiamento climatico e i suoi impatti.

La Russia ha motivato il suo no con l’idea che non bisognerebbe rendere politica una questione che, per Mosca, è squisitamente economica e sociale. Anche Nuova Delhi è d’accordo con i russi sull’idea che inserire la crisi climatica al centro degli sforzi Onu porterebbe a più divisioni nella comunità internazionale. Insieme con Pechino, questo fronte crede che legare conflitti e clima – quindi renderlo uno dei temi cardine dell’azione del Consiglio di sicurezza – sia inappropriato perché in sede Onu esiste già un organo deputato a occuparsi della crisi climatica, ovvero l’Unfccc. Che però non approva risoluzioni né sanzioni.

FONTE https://www.rinnovabili.it/ambiente/cambiamenti-climatici/crisi-climatica-onu-russia/

LA MANIPOLAZIONE DEL CLIMA PER SCOPI MILITARI – Intervista con MICHEL CHOSSUDOVSKY

Estratto del film ‘Overcast’ di Matthias Hancke con la presenza di Michel Chossudovsky, economista canadese. Chossudovsky è stato “visiting professor” in molti paesi dell’Europa occidentale, nel sud-est asiatico e in America Latina. Inoltre, è stato membro nel consiglio di diverse organizzazioni internazionali ed è stato consulente per governi di paesi in via di sviluppo. Il prof. Michel Chossudovsky è presidente e direttore del Centre for Research on Globalization (CRG), un’organizzazione indipendente per la ricerca e l’informazione con sede a Montreal, Canada. Chossudowsky inserisce nello scenario di guerra globale un tassello rilevante: LA MANIPOLAZIONE DEL CLIMA PER SCOPI MILITARI FILM COMPLETO: “OVERCAST – ESPERIMENTI CLIMATICI IN CIELO” https://www.youtube.com/watch?v=3Xla2944mwU

Con gentile permesso di Matthias Hancke.

Estratto del film ‘Overcast’ di Matthias Hancke con la presenza di Michel Chossudovsky, economista canadese. Chossudovsky è stato “visiting professor” in molti paesi dell’Europa occidentale, nel sud-est asiatico e in America Latina. Inoltre, è stato membro nel consiglio di diverse organizzazioni internazionali ed è stato consulente per governi di paesi in via di sviluppo. Chossudovsky è stato firmatario della dichiarazione di Kuala Lumpur per criminalizzare la guerra. È autore di The Globalization of Poverty and The New World Order (2003) e America’s “War on Terrorism” (2005). Il suo libro più recente è intitolato Towards a World War III Scenario: The Dangers of Nuclear War (2011). Il prof. Michel Chossudovsky è presidente e direttore del Centre for Research on Globalization (CRG), un’organizzazione indipendente per la ricerca e l’informazione con sede a Montreal, Canada. CRG gestisce il sito GlobalResearch.ca che promuove un punto di vista critico verso la politica estera degli Stati Uniti e della NATO, così come teorie del complotto riguardanti l’attacco dell’11 settembre 2001 e la guerra al terrorismo, disinformazione dei media, povertà e diseguaglianza sociale, la crisi economica globale, la politica e la religione. Fa parte del Comitato Scientifico della rivista italiana Geopolitica. Chossudowsky inserisce nello scenario di guerra globale un tassello rilevante: LA MANIPOLAZIONE DEL CLIMA PER SCOPI MILITARI Con gentile permesso di Matthias Hancke. FILM COMPLETO: “OVERCAST – ESPERIMENTI CLIMATICI IN CIELO” https://www.youtube.com/watch?v=3Xla2944mwU

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