Che cos’è la singolarità tecnologica, la profezia sull’intelligenza artificiale
“Entro il 2029, i computer avranno raggiunto un’intelligenza di livello umano”: ad affermarlo è stato l’ingegnere capo di Google, Ray Kurzweil, durante la conferenza SXSW che si è tenuta in Texas. Non è la prima volta che il controverso scienziato veste i panni dell’oracolo, tanto che su Wikipedia c’è addirittura una pagina dedicata alle sue “profezie”, mentre schiere di appassionati ne discutono l’accuratezza riunendosi su Reddit .
Lo stesso Ray Kurzweil è così affezionato alle sue previsioni da tenere il conto della loro precisione : al momento, ben l’86% delle sue 147 profezie si è dimostrato corretto, il 12% solo parzialmente corretto e il 2% errato. Tra circa 12 anni, invece, sapremo se la più ambiziosa delle sue ipotesi si è rivelata esatta e davvero le intelligenze artificiali saranno in grado di ragionare, pensare in termini astratti, comprendere idee complesse e tutte le altre abilità che caratterizzano l’uomo.
C’è da avere paura? Secondo Kurzweil, la ribellione delle macchine contro l’uomo resterà fantascienza: “Piuttosto, le macchine renderanno l’uomo sempre più potente e più intelligente. I software diventeranno parte del nostro corpo ed entro il 2030 avremo una zona della corteccia cerebrale connessa al cloud”, ha spiegato lo scienziato sempre durante la conferenza. Questo processo, secondo Kurzweil, è già iniziato: gli elettrodi inseriti nel cervello dei malati di Parkinson sarebbero solo la prima applicazione di una tecnologia che ci permetterà, in futuro, di potenziare la nostra memoria e apprendere più rapidamente.
Non tutti gli scienziati che si occupano di intelligenza artificiale sono d’accordo con le tempistiche fornite da Kurzweil. Anzi: la maggior parte degli esperti ritiene che il salto evolutivo delle intelligenze artificiali avverrà parecchio più in là, attorno alla metà del 2040; altri pensano che bisognerà attendere fino al 2070. Nonostante le previsioni siano diverse tra loro, tutte concordano su un fatto: progettare computer davvero intelligenti non è solo possibile, ma è questione di anni o, al massimo, decenni.
Sempre secondo Kurzweil, però, c’è un’altra data da segnarsi sul calendario: il 2045, l’anno in cui diventerà realtà la cosiddetta Singolarità Tecnologica , ovvero il momento in cui “il progresso tecnologico raggiungerà una velocità tale da cambiare radicalmente il mondo per come lo conosciamo” e in cui l’intelligenza delle macchine supererà di diverse misure quella dell’uomo.
Il primo teorico della Singolarità Tecnologica – che si è ispirato alla Legge di Moore , che postula come la capacità di calcolo dei computer cresca esponenzialmente, raddoppiando ogni due anni – è stato però il matematico e scrittore Vernor Vinge, secondo il quale le potenzialità sempre crescenti dei computer ci consentiranno, a un certo punto, di costruire calcolatori più intelligenti di quanto noi stessi possiamo esserlo. Questi computer, a loro volta, saranno in grado di costruire computer ancor più intelligenti, dando vita a un loop di computer intelligenti che costruiscono computer più intelligenti che sfuggirà completamente al controllo dell’uomo.
Tutto ciò era stato in qualche modo anticipato già nel 1954 in un racconto dello scrittore di fantascienza Fredric Brown, in cui si immagina la costruzione di un supercomputer galattico. Completato il lavoro, gli umani chiedono al computer, come prima cosa, se esista Dio. La risposta è fulminante: “Adesso sì”.
Fonte http://www.lastampa.it/2017/03/28/tecnologia/news/che-cos-la-singolarit-tecnologica-la-profezia-sullintelligenza-artificiale-aGYRGT7tnuHxlVU1bEoeMK/pagina.html
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