La prima azienda che capitalizza la natura – con i soldi della Fondazione Rockefeller e l’agenda di BlackRock
Dalla finanziarizzazione dell’essere umano alla finanziarizzazione della natura:
Ciò che per decenni è stato discusso nei think tank e nei documenti strategici sta ora prendendo forma concreta. Con la fondazione dell’Intrinsic Exchange Group (IEG), è nata la prima piattaforma che intende trasformare la natura stessa in un prodotto finanziario negoziabile. Sponsorizzata dalla Fondazione Rockefeller e in partnership con la Borsa di New York, prepara il terreno per una nuova classe di attivi: le Natural Asset Companies (NAC).
Queste “aziende naturali” devono contabilizzare foreste, fiumi, suoli, biodiversità e persino l’aria come “servizi economici”. Ogni funzione dell’ecosistema – dall’assorbimento di carbonio alla purificazione dell’acqua – viene tradotta in quote digitali che possono essere negoziate e valutate.
In breve: la Terra diventa un’azione.
Finanziata da Rockefeller – BlackRock ne beneficia
L’idea nasce dai circoli dei filantrocapitalisti globali: Rockefeller fornisce il capitale iniziale, la Banca Interamericana di Sviluppo garantisce l’accettazione internazionale e il CEO di BlackRock, Larry Fink, offre la visione. In diversi documenti strategici, Fink descrive la natura come una “futura classe di attivi”, il cui valore deve essere sbloccato attraverso investimenti ESG e mercati digitali.
Ciò che un tempo era un bene comune – acqua, aria, foreste – diventa così una risorsa negoziabile nel portafoglio globale. L’incentivo è chiaro: chi “possiede” la natura controllerà in futuro non solo le materie prime, ma anche le basi della vita umana.
Come funziona il nuovo sistema
Una NAC acquisisce i diritti sui servizi ecologici di un determinato territorio. Il “valore” di questa natura viene contabilizzato, venduto agli investitori e valutato regolarmente in un Ecological Performance Report. Questa valutazione segue gli standard sviluppati con il contributo delle Nazioni Unite, il System of Environmental Economic Accounting (SEEA EA), un quadro che mira a registrare contabilmente il pianeta.
Quello che sembra sostenibilità è in realtà un complesso veicolo finanziario che utilizza la stessa logica che ha portato alla crisi finanziaria globale: valutazione, speculazione, commercio – ma questa volta con la natura stessa.
Dalla sostenibilità all’espropriazione
Dietro la retorica verde si nasconde un vecchio principio: il controllo.
Non appena i “servizi naturali” vengono privatizzati e capitalizzati, non sono più un bene pubblico, ma un patrimonio finanziario in mano a investitori globali. Questo apre la porta al più grande trasferimento di terre e risorse dell’epoca moderna, dagli Stati e dalle comunità ai conglomerati finanziari.
Particolarmente a rischio sono i Paesi del Sud globale: vengono spinti dalle banche di sviluppo internazionali a partecipare a progetti NAC per “valorizzare” le loro risorse naturali, perdendo così a lungo termine la sovranità sulle loro risorse ambientali.La nuova era del capitalismo verde
La tokenizzazione della natura non è un progetto marginale, è il traguardo finale dell’agenda ESG:
La natura diventa capitale.
Le crisi climatiche e della biodiversità si trasformano in logica di mercato.
Il controllo sulle basi della vita passa nelle mani di poche corporazioni.
La visione di Larry Fink di una “nuova economia del capitale naturale” significa: tutto diventa un asset, ogni albero un investimento, ogni respiro una voce di bilancio.
Conclusione
Quello che viene venduto come salvezza ecologica è in realtà un colonialismo digitale-finanziario della Terra.
La Fondazione Rockefeller fornisce la facciata morale, BlackRock l’infrastruttura strategica – e il resto del mondo viene silenziosamente tokenizzato.
La natura non viene protetta.
Viene valutata, venduta e controllata.
Il CEO di Blackrock, Larry Fink, dichiara l’inizio della tokenizzazione di tutti gli asset
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