Negli ultimi tempi Pfizer ha fatto acquisti.  Non stupisce che il colosso americano possa permettersi acquisizioni di grandi aziende, visti gli utili record che le vendite del vaccino hanno portato. Per avere un’idea del mare di denaro entrato nelle casse di Pfizer grazie alla campagna vaccinale basti pensare che solo nel terzo trimestre di quest’anno gli utili della multinazionale sono stati pari a 8,15 miliardi di dollari.

Ma è interessante, (e per certi versi preoccupante), vedere quali aziende la Pfizer ha deciso di acquistare con i miliardi ottenuti con la vendita del siero sperimentale anti covid.

Il mese scorso la big company del farmaco di New York ha comprato Thrilium Therapeutics, un’azienda specializzata nella terapia del cancro del sangue. Costo dell’operazione 2,22 miliardi di dollari.

In questi giorni poi Pfizer ha staccato un assegno ancora più corposo, 6,7 miliardi di dollari, per l’acquisto della biotech californiana Arena Pharmaceuticals, la quale ha sviluppato due molecole per la cura di patologie cardiache; si tratta di  Temanogrel per il trattamento dell’ostruzione microvascolare e APD418 per l’insufficienza cardiaca acuta.

Dunque la produzione di farmaci per la cura delle malattie del sangue e delle patologie cardiache è il nuovo obbiettivo che Pfizer si pone per aumentare il proprio fatturato. Evidentemente Pfizer ritiene che le malattie legate all’apparato cardio vascolare saranno la nuova “gallina dalle uova d’oro” dell’industria farmaceutica.

Il sospetto che ci viene è che la multinazionale del farmaco sappia che nel prossimo futuro assisteremo a un’impennata del numero delle patologie cardiache e vascolari, perché la campagna vaccinale di massa porterà all’aumento esponenziale di queste malattie.

Sul blog di Visione TV abbiamo dato conto del numero esorbitante di morti improvvise che ci sono state in Italia in questi mesi. Per avere un’idea della dimensione del fenomeno tra luglio e settembre ci sono stati circa 800 morti improvvise tra i vaccinati, legate quasi sempre a  arresti cardiaci o collassi cardio circolatori.

Trattandosi di un farmaco sperimentale la Pfizer non da alcuna garanzia sugli effetti collaterali nel medio e lungo periodo del vaccino, e considerando che nel breve periodo il numero di gravi problemi cardiaci, in concomitanza con l’assunzione del siero, sono stati così numerosi possiamo aspettarci che nel prossimo futuro assisteremo ad un aumento significativo dei problemi di salute legati al cuore.

In quest’ottica l’acquisizione di società che producono farmaci per le patologie cardiache appare una mossa brillante, anche se non troppo originale.

Uno degli uomini più ricchi del pianeta e grande sostenitore e finanziatore dei vaccini, Bill Gates, ha infatti costruito la sua incredibile ricchezza sulla vendita di programmi per il computer ma anche di antivirus che garantiscono la protezione dei pc dai virus informatici.

In molti hanno accusato la stessa azienda di Gates, Microsoft, di essere la responsabile degli attacchi informatici, in maniera diretta, ossia producendo i virus che infettano i nostri computer, o indiretta, cioè lasciando volutamente degli spazi di vulnerabilità nei programmi che produce, in modo da rendere possibile il “contagio” informatico e dunque rendere necessario l’acquisto dei suoi antivirus. Per questa ragione negli Usa sono state intentate cause legali contro l’azienda di Bill Gates.

Il dubbio che le case farmaceutiche stiano applicando lo stesso modello di business (ti creo il problema e ti vendo la soluzione) è dunque legittimo.

Come diceva il vecchio Andreotti a pensare male si fa peccato, però di solito ci si azzecca.

ARNALDO VITANGELI

 

Il cerchio si chiude: Pfizer compra aziende farmaceutiche specializzate in tumori e cuore

 

IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.