Domanda ufficiale alla Commissione europea:

Progetti di modifica del tempo o del clima
19.9.2023
Risposta scritta
Domanda per risposta scritta E-002709/2023
alla Commissione
Regola 138
Ivan Vilibor Sinčić (NI)

Negli ultimi anni, si è avuto molto dibattito pubblico su possibili soluzioni tecnologiche per modificare artificialmente il tempo e il clima.

  1. La Commissione finanzia progetti di modifica del tempo o del clima?

  2. La Commissione ha in programma o intenzione di partecipare, finanziare o realizzare progetti di modifica del tempo o del clima?

  3. A conoscenza della Commissione, qualche Stato membro è coinvolto o ha in programma di essere coinvolto in progetti di modifica del tempo o del clima (ad esempio tramite l’appartenenza alla NATO)?

Presentata il: 19.9.2023

  • [1] https://www.forbes.com/sites/arielcohen/2021/01/11/bill-gates-backed-climate-solution-gains-traction-but-concerns-linger/

  • [2] https://time.com/6258126/solar-geoengineering-billionaries-george-soros/

  • [3] https://www.forbes.com/sites/davidrvetter/2022/01/20/solar-geoengineering-why-bill-gates-wants-it-but-these-experts-want-to-stop-it/

  • [4] https://www.reuters.com/article/climate-change-geoengineering-idUSL8N2IY3SM

  • [5] https://www.telegraph.co.uk/environment/2023/07/10/bill-gates-solar-blocking-climate-change/

La risposta ufficiale della Commissione europea alla domanda E-002709/2023 sulla modifica del tempo e del clima. La risposta data il 27 novembre 2023 da Mr. Hoekstra, a nome della Commissione, afferma che:

  • La Commissione non finanzia progetti di modifica del tempo o del clima e non partecipa, finanzia o realizza tali progetti.

  • La Commissione non monitora in modo sistematico questi progetti né se gli Stati membri vi siano coinvolti o abbiano piani in tal senso.

  • La Commissione e l’Alto Rappresentante hanno adottato una comunicazione congiunta sul Nexus clima-sicurezza che identifica la modifica climatica come un rischio, facendo riferimento a interventi su larga scala come la geoingegneria e la modifica della radiazione solare. Queste tecnologie presentano rischi e implicazioni etiche, legali, politiche, e la UE sostiene l’applicazione del principio di precauzione e la necessità di uno schema internazionale per la loro governance.

Quindi una risposta c’è ed è ufficiale, anche se si sostanzia nel non partecipare né finanziare tali progetti e nel monitorare poco la situazione, ponendo attenzione ai rischi connessi a queste tecnologie.

La domanda dovrebbe esser rivolta alla NATO, ma sarà difficile ottenere risposte:

La NATO ha iniziato già negli anni ’60 a studiare la possibilità di utilizzare il controllo del clima come arma militare. Nel 1960 fu costituito un gruppo NATO guidato da Theodore von Kármán, esperto aeronautico e consigliere militare, per coordinare ricerche e progetti sull’uso delle forze naturali come arma nelle guerre future. Questo comitato, noto come “Von Kármán Committee”, includeva importanti scienziati e militari di Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Francia e Germania Ovest.

Il gruppo esplorava la manipolazione su larga scala di fenomeni meteorologici e ambientali, con l’obiettivo di controllare tempo, correnti oceaniche e atmosferiche per ottenere vantaggi strategici militari. Gli studi comprendevano anche l’effetto di armi nucleari sul clima e la possibilità di creare catastrofi artificiali. Il lavoro era estremamente riservato e rappresentava un esempio significativo del lato poco trasparente dell’ambito militare riguardo a questi temi.

LA NATO E LA GUERRA AMBIENTALE

IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.