Pubblichiamo in anteprima il testo di una nostra socia, Antonella De Ninno, autrice insieme a un gruppo di giovani di una proposta sulla necessità di mantenere l’Italia neutrale nel rischioso scenario geopolitico attuale.

L’Italia detiene il più grande patrimonio culturale ed artistico del mondo con 59 siti riconosciuti dall’Unesco oltre ad una altissima presenza di patrimoni immateriali come tutte le tradizioni culturali che rendono la nostra Nazione unica nel panorama internazionale. Questa ricchezza non è frutto del caso o delle circostanze ma è la più sincera espressione della creatività, dell’entusiasmo, dell’intelligenza e della gioia di vivere degli italiani. Le ricchezze culturali dell’Italia sono il frutto della sinergia tra la bellezza naturale dei luoghi e l’animo degli italiani così come la ricchezza artistica, architettonica e culturale è frutto del cuore e del cervello dei suoi abitanti. Non si può separare l’ambiente, la natura, la luce dei luoghi dallo spirito degli abitanti: l’uno influenza e plasma l’altro. Così l’Italia, che gode di una posizione privilegiata al centro di un mare del tutto speciale, il Mediterraneo, ha arricchito ed è stata arricchita a sua volta da coloro che l’hanno abitata ed amata nel corso dei millenni. Non si può pensare di trascinare l’Italia in una guerra in cui i suoi tesori artistici insostituibili potrebbero essere distrutti.

L’Italia è stata a lungo terra di conquista sia per la sua peculiarità geografica che per le sue bellezze naturali ed è stata colpita duramente più volte nel corso della storia. È stata più volte preda di saccheggi ma la sua straordinaria ricchezza culturale e di intelligenze ha permesso non solo di ricostruire ma di far crescere continuamente il suo patrimonio. La cultura in Italia non è caduta con i fasti dell’Impero Romano, l’arte non ha smesso di stupire il mondo alla fine del Rinascimento, la scienza non è rimasta a celebrare Galileo. Segno questo che il meraviglioso sodalizio tra una terra benedetta dalla Natura ed i suoi abitanti continua nel tempo a produrre i suoi frutti.

L’Italia è anche la sede di una delle religioni più importanti del mondo, centro mondiale di riferimento per il dialogo interreligioso e luogo privilegiato per incontri diplomatici e trattative di pacificazione.

L’attacco più duro l’Italia l’ha subito dalla campagna di denigrazione che è stata messa in opera dagli ultimi, in ordine di tempo, conquistatori: “l’Italietta” l’hanno chiamata, ed i suoi abitanti sono stati descritti come ignoranti, cialtroni, furbetti, ladri, incapaci di autogestirsi, bisognosi di un vincolo esterno. Inadeguati a gestire un patrimonio di cui essi stessi sono stati artefici.

 L’Italia oggi sta sparendo ma possiamo ancora risollevarla e dobbiamo farlo rivendicando la sua unicità. Anche se oggi sembra impossibile, possiamo candidare l’Italia ad essere un Paese neutrale. Neutralità non vuol dire non avere un esercito, anche di alto livello tecnologico, ma candidarsi a mediatore della risoluzione dei conflitti ripudiando la guerra, come è scritto nella nostra Costituzione. Anche se abbiamo basi militari di Paesi (nominalmente) alleati sul nostro territorio. Anche se la nostra economia e le basi de nostro patto sociale non sono decise dai nostri rappresentanti politici.

Sembra un’idea impossibile. Probabilmente è vero, ma nella Storia sono accaduti talvolta eventi considerati “impossibili” grazie esclusivamente alla caparbietà e all’entusiasmo di chi li ha perseguiti. Non è saggio rinunciare a perseguire un obiettivo soltanto perché lo si ritiene “impossibile”. Diceva Michail A. Bakunin: “coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile, non sono mai avanzati di un passo”. Ci sono delle battaglie che meritano di essere combattute di per sé, indipendentemente dal risultato. Chiedere che l’Italia sia un Paese neutrale vuol dire stimolare un dibattito, dare voce a quelli, e sono tanti, che hanno realizzato, finalmente, che siamo un Paese satellite, il cortile degli USA, prima, ed ora anche i vassalli della UE. Rendiamo questo disagio più esplicito, portiamolo alla ribalta della politica.

La maggiore obiezione, apparentemente sensata, a questo progetto sostiene che una chiusura dell’Italia su sé stessa può far risorgere il provincialismo, il corporativismo, mali antichi che si combattono con progetti federativi nello spazio europeo. Tuttavia, la speranza di cambiamento si costruisce solo se si afferma un nuovo soggetto politico, contrapposto ai “padroni del mondo”. Destra e sinistra sono residui del passato, il nuovo soggetto non può che basarsi su una base cooperativa, su un nucleo sociale coerente. La prima forma di coerenza sociale è rappresentata dalla lingua. Intorno alla lingua si costruisce la polis e quindi il soggetto politico. Non si può contrastare un nemico se prima non mi riconosco nei miei compagni (cum panis). Ecco perché Il primo passo deve essere fatto su base nazionale, senza trascurare, ovviamente, la possibilità di federarsi, in seguito, con altre realtà nazionali anche extra europee.

La strategia deve essere semplice ed efficace: nessun partito politico, nessun leader, solo tanti piccoli gruppi unificati dal progetto e niente altro. Piccoli. Indipendenti. Decisi. Usiamo i social: Instagram, Telegram, la comunicazione deve coinvolgere soprattutto i giovani, usare le loro parole ed i loro media. Brevi filmati, interviste brevissime, pochi minuti, a personaggi autorevoli in ambito culturale a proposito del ruolo internazionale dell’Italia, anche di quelli non favorevoli al progetto o dubbiosi. Contenuti anche su carta, poster affissi nelle università e nei centri di ritrovo dei ragazzi, magari accattivanti, con modesto contenuto informativo ma con un QR code che punta ai contenuti sul web. Nessun sito web di riferimento (sarebbe facilmente hakerabile), nessun coordinamento, nessuna “parola chiave”. Chiunque aderisce trova i modi per raggiungere i suoi simili ed incuriosire coloro che sono distanti culturalmente. La strategia è la fantasia.

Possiamo farlo. E possiamo farlo adesso.

FONTE https://www.coscienzecritiche.it/neutralia-lutopia-possibile/

Se volete essere aggiornati sulle ultime novità, iscrivetevi al CANALE TELEGRAM https://t.me/NogeoingegneriaNews

IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.