È sempre più probabile che sarà il porto siciliano di Augusta a ricevere entro la metà di gennaio la nave mercantile in cui saranno stipate le centinaia di tonnellate di gas nervini che l’Opac, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per la distruzione delle armi chimiche, ha sequestrato in Siria. La sosta in un porto italiano dei micidiali sistemi di distruzione di massa era stata anticipata una settimana fa a Bruxelles dalla ministra degli Esteri, Emma Bonino. “Il nostro Paese ha dato la sua disponibilità per le operazioni logistiche dell’unità che trasporterà il materiale proveniente dalla Siria, che però non toccherà il territorio italiano”, ha dichiarato la Bonino. “La decisione finale spetterà all’Opac che dovrà scegliere il porto in base al pescaggio, la capienza e la lontananza o la vicinanza dal centro abitato”. In pole position per l’attracco della nave con i gas nervini, oltre ad Augusta, i porti sardi di Santo Stefano, Oristano e Arbatax e quello pugliese di Brindisi. Sorgono tutti in prossimità di centri abitati, ma lo scalo siciliano offre il “vantaggio” di un ampio molo off limits utilizzato per le operazioni di rifornimento di sistemi d’arma, munizioni e carburanti delle unità navali della VI Flotta USA e della NATO. Il porto di Augusta ospita inoltre un distaccamento speciale della US Navy dipendente dalla vicina stazione aeronavale di Sigonella, principale centro logistico per le operazioni statunitensi in Medio Oriente e nel continente africano.
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